Il Fatto di domani. La questione morale secondo Meloni: scarica Pozzolo, ma fa scudo a Salvini, Santanchè, Sgarbi e Delmastro. Fs e Poste, il governo in bolletta privatizzerà i gioielli di Stato

Di FQ Extra
5 Gennaio 2024

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DELMASTRO, POZZOLO, SGARBI, SANTANCHÈ. MELONI NEGA LA QUESTIONE MORALE, MA LA SUA CLASSE DIRIGENTE FA ACQUA. Dopo due rinvii per motivi di salute, stamattina la premier si è presentata davanti giornalisti italiani e i corrispondenti esteri per la conferenza stampa annuale di bilancio del suo mandato. In tre ore, Giorgia Meloni ha risposto a più di 40 domande, alcune però molto benevole nei suoi confronti. Ha confermato la linea della destra sulla giustizia e sui rapporti tra magistratura e politica. Qui l’assunto di base è tutelare i potenti e salvare i colleghi dai guai con la giustizia. Del resto la conferenza stampa è stata disertata dagli esponenti della Federazione nazionale della stampa (Fnsi) in protesta contro la legge bavaglio, quella che vieta di pubblicare le ordinanze di custodia cautelare. Sulle vicende che hanno fatto discutere in questi giorni Meloni ha tenuto la difensiva. Salva Matteo Salvini sul caso di Tommaso Verdini, figlio dell’ex parlamentare Denis ai domiciliari per un’inchiesta su commesse Anas milionarie. Nelle intercettazioni, gli indagati citano il leader leghista (e la sua compagna Francesca Verdini, sorella di Tommaso), ma per la premier non occorre che il suo ministro dei Trasporti riferisca al Parlamento. “Le intercettazioni fanno riferimento al precedente governo, Salvini non è chiamato in causa e ritengo che non debba intervenire in Aula su questa materia”, ha risposto Meloni, che poi ha aggiunto: “L’unica tessera di partito che ha preso Tommaso Verdini è quella del Pd, ma nessuno di noi ha detto che il Pd era coinvolto”. Il Pd è chiamato in causa anche nel caso del consigliere della Corte dei Conti Marcello Degni, che si è fatto notare per un tweet in cui lamenta l’assenza di ostruzionismo in Parlamento contro la manovra. Meloni ha avuto buon gioco a condannare “la sfrontatezza con la quale questo giudice ritiene che sia normale” fare commenti del genere. Degni è stato deferito ai probiviri della Corte dei Conti per violazione del codice di condotta. Come è stato deferito ai probiviri, ma stavolta quelli di Fratelli d’Italia, il deputato Emanuele Pozzolo, proprietario della pistola che ha ferito il 31enne Luca Campana a una festa di capodanno nel comune di Rosazza. Meloni ha annunciato che Pozzolo è stato sospeso dal partito. La versione fornita dal deputato di FdI è contraddetta sia dal ferito che dalla balistica. Campana oggi ha querelato Pozzolo per lesioni. Sul Fatto di domani parleremo della “questione morale” della classe dirigente di centrodestra. È la domanda che la nostra Paola Zanca ha rivolto alla premier, citando anche i casi di Daniela Santanchè e Vittorio Sgarbi. Meloni ha risposto negando: “Non penso che ci sia una questione morale attualmente. Ogni caso va valutato singolarmente”.


LA “MELONOMICS” SVELATA: PRIVATIZZARE FERROVIE E POSTE, VENDERE I GIOIELLI DI STATO PER COPRIRE IL BUCO DEL “BRUTTO” PATTO DI STABILITÀ. Durante la conferenza stampa fiume l’ha buttata lì, come se nulla fosse: l’idea, già ipotizzata nella Nadef, di privatizzare Ferrovie e Poste. Il governo intende muoversi con una “riduzione delle quote in partecipate che non riduce il controllo pubblico” ha detto Meloni, promettendo di non fare “regali miliardari a fortunati imprenditori ben inseriti”. Sarà, ma visto come sono andate le cose con gli extraprofitti delle banche c’è da dubitarne. Il fatto che assoggettare alla logica del profitto settori forse in larga parte antieconomici, ma funzionali agli interessi del Paese (come le tratte per i pendolari) potrebbe essere pericoloso. È sotto gli occhi di tutti l’esperienza della Grecia, obbligata a privatizzare dalla Troika europea. Ma Giorgia ha bisogno di fare cassa. Anche perché, nonostante si dica soddisfatta del compromesso ottenuto in Europa sul nuovo Patto di Stabilità, le regole, anche nella versione più soft, prevedono 10-12 miliardi di tagli l’anno per diversi anni per un Paese come il nostro. La premier ha ribadito che preferisce fare tagli piuttosto che aumentare le tasse. Ma la coperta è sempre la stessa, e le privatizzazioni si traducono spesso in aumenti del costo dei servizi che tagliano fuori i meno abbienti. Sul Fatto di domani vedremo come stanno veramente le cose sui dossier economici aperti, come il Mes o la gestione dello spinoso capitolo sulle concessioni balneari e per gli ambulanti, su cui è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a fine anno.


MIGRANTI: LE REGOLE UE SONO LE STESSE, GLI SBARCHI AUMENTANO, IL PIANO MATTEI NON SI VEDE. Altro tema a cui Meloni è stata inchiodata dalle domande dei giornalisti: la gestione dei flussi migratori. Davanti ai fatti, la premier che in campagna elettorale parlava di blocco navale e che al governo prosegue (con Salvini e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi) la guerra contro le ong che operano nel Mediterraneo centrale ha dovuto riconoscere che gli sbarchi sono aumentati. “Non ritengo soddisfacenti” i risultati sull’immigrazione, ha detto “soprattutto rispetto alla mole di lavoro che ho dedicato a questa materia, penso che se non l’avessi fatto le cose sarebbero andate molto molto peggio”. Più soddisfatta la premier si dice dell’accordo raggiunto in sede europea sul Patto immigrazione e asilo, che però lascia inalterata la sostanza delle regole attuali. “Le regole sono migliori di quelle precedenti, ed è il motivo per cui l’ho sostenuto pur non essendo la mia priorità, perché c’è un meccanismo serio che impegna gli altri paesi a un lavoro di redistribuzione”, ha detto Meloni. Che però ha ammesso che sulla redistribuzione dei migranti non si troverà mai un accordo tra i Paesi Ue. Per lei, la soluzione è il fantomatico Piano Mattei, che però resta un titolo su una pagina bianca. A chi le chiede cosa ha prodotto il governo finora sul tema, la premier risponde che il progetto “è più avanti di quanto sembri e di quanto senta dire. I progetti ci sono ma non li posso dire”, afferma rimandando tutto alla prossima conferenza Italia Africa. Anche su questo leggerete i nostri chiarimenti sul Fatto di domani.


STRAGE IN IRAN, L’ISIS RIVENDICA. SCONTRI TRA ISRAELE E HEZBOLLAH, GALLANT: “RESTA POCO TEMPO PER LA DIPLOMAZIA”. RAID DEGLI USA IN IRAQ, UCCISO LEADER PARAMILITARI. Striscia di Gaza, Iran, Libano, Iraq. Sono molteplici ormai i fronti di questa crisi mediorientale. Mentre Israele prosegue il conflitto contro Hamas, in conseguenza del massacro firmato dai fondamentalisti il 7 ottobre, con 1.200 morti e più di 300 ostaggi, molti dei quali ancora prigionieri, il regime degli ayatollah indaga sulla strage di ieri, che è stata rivendicata dall’Isis con toni di condanna verso gli sciiti. Secondo Mizan, organo di informazione della magistratura iraniana, le due esplosioni che a Kerman hanno provocato la morte di 84 persone e il ferimento di 284, nel giorno delle commemorazioni in onore del generale Qassem Soleimani, ucciso quattro anni fa in un raid americano, sono da attribuire ad attentatori suicidi. Che si sia trattato di kamikaze lo scrive anche l’agenzia ufficiale Irna. I terroristi sunniti sono acerrimi nemici degli sciiti di Teheran, che li hanno combattuti in Siria assieme ai russi e al regime di Assad. La pista dello Stato Islamico viene indicata anche da quattro funzionari americani al New York Times. Washington invece esce allo scoperto nel caso di un raid in Iraq effettuato con i droni: ad essere ucciso è stato il vice comandante dei paramilitari pro Iran a Baghdad, Mushtaq Talib al-Saidi. Secondo fonti americane, il bombardamento ha provocato in tutto sette vittime, cinque delle quali sono rimaste ferite. Al-Saidi era ritenuto responsabile di attacchi contro le forze americane in Iraq. In Israele, il ministro della Difesa, Gallant, ha ricevuto l’inviato della Casa Bianca, Amos Hochstein. I due hanno affrontato la questione delle tensioni al confine con il Libano. Gallant ha dichiarato che “la priorità assoluta è permettere agli oltre 80.000 israeliani sfollati di tornare nelle loro case”. Lo Stato Ebraico intende contrastare Hezbollah e non permettergli di effettuare attacchi dal Paese dei Cedri; per Gallant non resta molto tempo per trovare una soluzione diplomatica. Sul Fatto di domani leggerete altri particolari sugli scenari che rischiano di travolgere il Medioriente.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Sgarbi, nuove rivelazioni sulla vicenda del quadro “doppio”. Ricordate la questione della tela del Manetti esposta dal sottosegretario alla cultura nel 2021, così simile a un quadro rubato nel 2013? Sul Fatto di domani altre rivelazioni.

Evasione in calo (per il Covid), ma Meloni legittima l’infedeltà fiscale. L’evasione nel 2021 è diminuita rispetto all’anno precedente, ma il dato è un effetto del crollo del Pil per il Covid. L’aspetto più drammatico che emerge dalla relazione della Commissione presieduta da Alessandro Santoro, però, è il rischio che i messaggi ammiccanti lanciati in più occasioni dal governo abbiano “legittimato” nella percezione dei contribuenti un certo grado di infedeltà fiscale.

Un’altra tentata strage a scuola in America. Almeno tre persone – due studenti e un dipendente – sono rimaste ferite nella sparatoria avvenuta alla Perry High School in Iowa, Stati Uniti. L’uomo che ha imbracciato l’arma sarebbe morto suicida: quando ha fatto irruzione nell’istituto le lezioni non erano ancora iniziate. Il presidente Joe Biden ha fatto sapere che sta monitorando le notizie sull’evento.

Caso Epstein, desecretati i documenti. Nelle carte citati Clinton, Trump e il principe Andrea, ma nessuna rivelazione sconcertante. L’attesa era enorme per la divulgazione di documenti e nomi nella causa collegata all’ex fidanzata dell’ex finanziere Jeffrey Epstein, accusato di traffici sessuali e morto suicida in una prigione federale nel 2019. Lo scandalo, che ha coinvolto moltissimi personaggi e il principe Andrea, non si era chiuso con la morte del miliardario accusato di organizzare orge con minorenni e in alcuni casi di schiavizzarle offrendole anche ad amici e ospiti. Ma i documenti rivelati non sembrano aggiungere molto al caso.


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