Il Fatto di domani. Non solo i sauditi: Carrai, Renzi e i rapporti con il mondo arabo. Caso Verdini: tutti gli uomini della “cricca”

Di FQ EXTRA
6 Gennaio 2024

MARCO CARRAI, L’OMBRA DI MATTEO RENZI TRA 007 ITALIANI, MOSSAD E OLIGARCHI VICINI A PUTIN. L’uomo di fiducia di Matteo Renzi aveva nel mirino la cybersecurity e le deleghe sui servizi segreti. Non è un mistero come Marco Carrai lavorasse sottotraccia per giungere alla meta. Ma la ragnatela dei suoi rapporti – tra “barbe finte”, Paesi esteri, affari e politica – sembra quasi un romanzo di spionaggio. La Guardia di Finanza ha ricostruito (su richiesta del Copasir) le sue attività a partire dal 2021, quando Renzi presiede le prime conferenze nell’Arabia Saudita di Bin Salman, nel pieno dell’inchiesta sui finanziamenti alla fondazione Open. Fu l’allora numero 1 del Copasir Adolfo Urso, a chiedere il rapporto alla procura di Firenze per verificare eventuali minacce per la sicurezza. Il documento dei pm si basa su chat e messaggi acquisiti dagli inquirenti. La Cassazione bocciò il sequestro dei dati informatici e la relazione non finì nel fascicolo del processo. Però fu spedita al Copasir, come documento segreto: per questa ragione Carrai denunciò i pm di Firenze. Ma tutto è finito in un’archiviazione, con l’effetto collaterale di rendere pubblico il report segreto su Carrai stilato dai pm per il Copasir. L’uomo di Matteo Renzi stringeva relazioni ai massimi livelli: agenti del Mossad, 007 italiani, l’oligarca Sechin vicino a Putin. Sul Fatto di domani, la seconda puntata dell’inchiesta firmata da Marco Grasso.


VERDINI, LA MAPPA DELLA CRICCA TRA FUNZIONARI STATALI, IMPRENDITORI E RAMIFICAZIONI NEI PARTITI. Giorgia Meloni nella conferenza stampa d’inizio anno ha puntato il dito contro le lobby, quelle che pretendono di “dare le carte”, ma senza fare nomi restando nel mistero. Oggi la responsabile del Pd Elly Schlein, su Repubblica, ha chiamato la premier al dovere della chiarezza: “Faccia i nomi e i cognomi di chi prova a ricattarla, se il suo non è il solito vittimismo e complottismo da quattro soldi per coprire fallimenti politici”. Sul caso Verdini, ad esempio, la leader FdI ha sollevato lo scudo per difendere il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Per lui, nessun obbligo di riferire in Aula. Eppure la cricca dei Verdini, a leggere le carte e le intercettazioni, avrebbe tentato eccome di “dare le carte”, almeno per gli appalti stradali dell’Anas, la società pubblica vigilata dal dicastero presieduto dal leader della Lega. Ecco perché Salvini dovrebbe fare chiarezza in Parlamento. Non solo: il Capitano è fidanzato di Francesca Verdini, figlia di Denis e sorella di Tommaso. Il segretario del Carroccio è tirato in ballo più di una volta dagli indagati, ad ascoltare le intercettazioni. Mentre parlano al telefono, Verdini jr e i suoi sodali ammettono il carattere “borderline”, sul filo della legalità, delle loro attività: promuovere le attività degli imprenditori clienti della Inver (società di Tommaso Verdini) utilizzando le loro entrature politiche. In sostanza, un’attività di lobbying, almeno secondo gli indagati. Mentre la procura di Roma sospetta tangenti e turbativa d’asta. Sul Fatto di oggi Marco Lillo ha ricordato come l’assenza, in Italia, di una legge sui gruppi di pressione, alimenti una vasta zona grigia sul confine del malaffare. Sul Fatto di domani troverete la mappa del potere del gruppo Verdini tra funzionari pubblici, imprenditori, referenti politici e mediatori.


MEDIO ORIENTE, HEZBOLLAH SPARA RAZZI DAL LIBANO. ISRAELE ALLE PRESE CON IL FRONTE INTERNO: LO SCONTRO TRA NETANYAHU, L’OPPOSIZIONE E LA CORTE SUPREMA. Sono trascorsi 92 giorni di guerra, in seguito al massacro del 7 ottobre firmato da Hamas, con 1.200 morti e più di 300 ostaggi, molti dei quali ancora nelle mani dei fondamentalisti, e non si intravedono spiragli per una tregua. “Gaza è diventata inabitabile – ha detto ieri a tarda sera Martin Griffiths, capo degli affari umanitari dell’Onu – i suoi residenti sono testimoni quotidiani delle minacce alla loro stessa esistenza. Alla comunità umanitaria è stata lasciata la missione impossibile di sostenere più di 2 milioni di persone, anche se il suo stesso personale viene ucciso e sfollato, mentre continuano i blackout delle comunicazioni, mentre le strade vengono danneggiate e i convogli vengono colpiti da armi da fuoco”. La battaglia non conosce soste, al nord come al sud della Striscia, anche perchè Israele continua ad accusare Hamas di utilizzare luoghi pieni di civili per le proprie attività, come ospedali e scuole. Secondo fonti palestinesi, i morti sono 22.722. Lo Stato Ebraico ha perso 175 soldati da quando è iniziata l’operazione di terra. C’è poi il fronte a nord, al confine con il Libano. Questa mattina sono stati 40 i razzi lanciati verso la regione di Meron; il bombardamento è stato rivendicato da Hezbollah in risposta al raid di qualche giorno fa, che ha portato all’uccisione, a Beirut, del numero due di Hamas, Arouri. Il leader di Hezbollah, Nasrallah, continua a minacciare Israele ma il fatto che già rivendichi una “vittoria” spinge gli analisti a credere che non voglia un conflitto aperto con Tel Aviv. Sul piano diplomatico, inizia la missione in Medio Oriente del segretario di Stato Usa, Blinken, con la tappa in Turchia. Tra gli argomenti trattati con il presidente Erdogan, la crisi umanitaria a Gaza, ma anche questioni riguardanti la Nato; Blinken volerà anche in Israele e Cisgiordania. Sul Fatto di domani leggere altri particolari sulla giornata e un approfondimento sulla crisi interna dello Stato Ebraico; il premier Netanyahu è stretto tra le critiche dei connazionali, quelle dell’opposizione guidata da Benny Gantz, e gli “schiaffi” ricevuti dalla Corte Suprema che ha bocciato una parte fondamentale della sua riforma della giustizia.


GERMANIA, LE ENERGIE RINNOVABILI AL 55%. L’OBIETTIVO DI BERLINO: ARRIVARE ALL’80% NEL 2030. Come racconta la Reuters, la quota di energie rinnovabili delle reti elettriche tedesche ha raggiunto il 55% del totale nell’anno appena concluso. L’obiettivo è giungere nel 2030 all’80%. Soddisfatto il ministro Habeck: “Le nostre misure stanno iniziando ad avere effetto”. L’eolico ha contribuito con il 31,1%, l’energia solare con il 12,1%, la biomassa con l’8,4%. Nell’ambito di una politica ambientale che stenta a livello mondiale, il risultato della Germania rappresenta un successo, seppur il Paese sia alle prese con altre difficoltà energetiche legate alla guerra in Ucraina e ai rapporti commerciali non più sereni con la Russia. Ma la via è ormai tracciata: affidarsi ad una transizione che passi dai grandi concentramenti di produzione di combustibili fossili a milioni di unità di produzioni a bassa emissione di carbonio che si affidino al vento ed al sole. Sul giornale di domani leggerete un approfondimento che fa il punto sulla tattica tedesca e una panoramica sullo stato dell’arte delle scelte green nel resto d’Europa.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERE

Addio a Besostri: contrastò il Porcellum e l’Italicum. È morto la notte scorsa a Milano Felice Besostri, 79 anni, giurista ed ex senatore per i Ds dal 1996 al 2001. A dare notizia della morte è stato stamani Valdo Spini, ex vicesegretario del Psi e presidente della Federazione Laburista. “Intransigente difensore dei diritti sia a livello nazionale sia internazionale, Besostri ha condotto negli ultimi anni coraggiose e vigorose battaglie contro le leggi che comprimevano la libera ed uguale espressione del voto elettorale delle cittadine e dei cittadini”. In particolare, Besostri si oppose alle leggi elettorali Porcellum e Italicum.

Il magistrato Ardita: “Cartabia e Bavaglio, indietro tutta nella lotta alla mafia”. Durante la commemorazione di Pippo Fava (il giornalista ucciso da Cosa nostra il 5 gennaio del 1984) il procuratore aggiunto di Catania, Sebastiano Ardita, ha lanciato l’allarme sulla lotta alla criminalità organizzata.

Esplode pezzo della fusoliera, aereo dell’Alaska Airlines costretto a un atterraggio d’emergenza. Il velivolo è approdato a Portland, in Oregon negli Usa, dopo attimi di terrore. Un finestrino e parte della fusoliera sono esplosi a mezz’aria poco dopo il decollo. La compagnia aerea ha dichiarato che i 174 passeggeri e sei membri dell’equipaggio sono tutti salvi. L’aereo è stato dirottato circa sei minuti dopo il decollo alle 17.07. L’atterraggio di emergenza è avvenuto alle 17.26. Alaska Airlines ha comunicato il ritiro di tutti i Boeing 737-9.


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