Il Fatto di domani. Caso appalti Anas, Salvini esce dal silenzio per difendersi, ma non nomina Verdini. Renzi, senatore con annessa banca d’affari. Acca Larentia, i saluti romani in piazza e il silenzio di Meloni

Di FQ Extra
9 Gennaio 2024

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MATTEO RENZI, SENATORE CON ANNESSA BANCA D’AFFARI: IL LEGAME CON CARRAI E IL PRIVILEGIO DELL’IMMUNITÀ PARLAMENTARE. Il senatore Matteo Renzi come un intermediario d’affari con Stati esteri e multinazionali. Al suo fianco, negli incontri ad alto livello, l’uomo di fiducia Marco Carrai. A leggere il report della Guardia di Finanza, inviato dalla procura di Firenze al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, la domanda è obbligatoria: come può un rappresentante del popolo tutelare gli interessi della nazione con il business di certe imprese? In molti Paesi esteri è vietato, in Italia non è illegale ed esiste una vasta zona grigia. Il documento della Gdf doveva restare segreto, ma è diventato pubblico dopo la denuncia di Carrai contro la procura di Firenze. Così, il Fatto quotidiano ha potuto ricostruire una storia che prende il volo a Rignano per approdare a Doha, Dubai, Riyad, Baku. La missione del tandem Renzi-Carrai, secondo la Guardia di Finanza, era quella dei procacciatori d’affari tra Italia, governi stranieri e multinazionali. I due si adoperano per Atlantia e Autostrade per l’Italia (Aspi); Pirelli; il gruppo indiano Jsw Steel, che possiede le acciaierie di Piombino (di cui Carrai è vicepresidente). Tessono relazioni con le istituzioni finanziarie del Qatar, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, l’Azerbaigian. Alcuni affari non andranno in porto, altri sì. Nel settembre del 2023 Pirelli e il fondo di investimento statale saudita (Pif) hanno annunciato una joint venture per costruire pneumatici in Arabia. Nel 2019 il senatore Renzi ha fondato l’impresa Digistart srl, ma la ditta viene aperta e chiusa in pochi mesi dopo una fuga di notizie. Come ha scritto Marco Grasso sul Fatto di oggi, Renzi avrebbe voluto sfruttare l’immunità parlamentare per evitare perquisizioni negli uffici della sua azienda. Sul Fatto di domani vi racconteremo il nuovo capitolo della premiata ditta Renzi-Carrai.


SCANDALO VERDINI E APPALTI ANAS, SALVINI ESCE DAL SILENZIO: “MAI SEGNALATO NESSUNO, LAVORA CHI MERITA”. DELMASTRO IN PROCURA PER LO SPARO DI CAPODANNO. Matteo Salvini esce allo scoperto sulla cricca della famiglia Verdini e gli appalti Anas “pilotati”, dopo giorni di silenzio e le minacce di querele ai giornalisti. “Mai mi permetterò nella mia vita di segnalare Tizio e Caio – ha dichiarato il leader leghista, senza mai citare l’ex uomo forte di Berlusconi – lavorano quelli che meritano nel rispetto dei costi, dei tempi e della qualità del lavoro, che non sempre coincide con il massimo ribasso”. Il ministro dei Trasporti è il compagno di Francesca Verdini (figlia di Denis e sorella di Tommaso), ma non cita mai i parenti della sua fidanzata. Oltretutto, la vigilanza sull’Anas spetta al suo dicastero. La procura di Roma sta indagando per corruzione e turbativa d’asta sugli appalti della società del gruppo Ferrovie dello Stato, con il compito di gestire strade e autostrade. Secondo gli inquirenti, Verdini jr e il suo sodale Fabio Pileri (soci dell’azienda Inver) avrebbero usato le entrature politiche di papà Denis (ex berlusconiano e senatore di Ala) per favorire imprenditori amici nelle gare d’appalto Anas: manutenzione di gallerie, guardrail, asfalto della rete viaria; lavori per centinaia di milioni di euro. Il gruppo, secondo l’ipotesi della procura, avrebbe promesso incarichi di peso ai dirigenti Anas. In cambio, avrebbero chiesto informazioni riservate sugli appalti e un trattamento di favore per i clienti della Inver. Dal 28 dicembre sono agli arresti domiciliari Tommaso Verdini e Fabio Pileri, oltre a tre imprenditori: Angelo Ciccotto, Stefano Chicchiani e Antonio Veneziano. Sul governo incombe anche lo scandalo dello sparo di Capodanno: la notte del 31 dicembre, in un locale della Pro loco di Rosazza (Biella) un colpo di pistola ha ferito il genero del caposcorta di Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia. L’arma è del deputato FdI Emanuele Pozzolo. L’altra certezza, almeno per ora, è che lo sparo sia stato un incidente. Oggi Delmastro è stato ascoltato in procura. Sul Fatto di domani, nuovi sviluppi delle inchieste Anas e sullo sparo di Capodanno.


ACCA LARENTIA RIACCENDE LA POLEMICA SULL’APOLOGIA DI FASCISMO. FI SI SMARCA “NOI ANTIFASCISTI, DOVREBBERO CONDANNARE TUTTI”. È un’istantanea che si ripresenta ogni anno, ma non per questo è meno inquietante. Centinaia di persone schierate in fila militare che gridano “presente” e alzano il braccio in un saluto romano (qui il video). È la commemorazione delle vittime della strage di via Acca Larentia, a Roma. Si tratta dell’omicidio di due militanti del Fronte della gioventù, assassinati da un gruppo armato di estrema sinistra il 7 gennaio del 1978 davanti alla sede del Msi in quella via del quartiere tuscolano. Lo stesso giorno un altro militante fu ucciso dalla polizia negli scontri che seguirono i fatti di sangue. Da diversi anni l’iniziativa dei saluti romani è organizzata da Casa Pound e avviene di sera, dopo il ricordo ufficiale delle autorità (quest’anno c’erano il presidente di regione Francesco Rocca e l’assessore alla Cultura della Capitale Miguel Gotor). Sull’onda di una generale indignazione riversata anche sui social, le opposizioni sono partite all’attacco del governo Meloni. Pd in prima fila, con la segretaria Elly Schlein che annuncia un’interrogazione parlamentare e riprende una constatazione fatta in verità da molti: l’uomo che ha gridato “Viva l’Italia antifascista” alla prima della Scala è stato identificato subito, i cento camerati di Acca Larentia no. I centristi parlano di “vergogna inaccettabile in una democrazia europea”. Il M5S presenterà un esposto alla Procura di Roma per chiedere di verificare la sussistenza del reato di apologia del fascismo. Colpisce il distinguo di Forza Italia. Antonio Tajani ha dichiarato netto: “Siamo una forza antifascista. Chi ha avuto un comportamento di questo tipo deve essere condannato da parte di tutti”. Da Fratelli d’Italia risponde per primo Fabio Rampelli, che chiama i fascisti presenti “cani sciolti” e chiarisce che il partito di Meloni con loro “non c’entra”. Ma c’è chi lo avrebbe avvistato ieri alla commemorazione. Di sicuro c’era in passato. I giovani di FdI avevano organizzato un evento a parte, ieri, nel quartiere Parioli. Sul Fatto di domani vedremo come è stato presa la polemica tra le fila della maggioranza.


ISRAELE “RALLENTA” L’OFFENSIVA A GAZA, MA COLPISCE DURO IN LIBANO E SIRIA. IL VIAGGIO DI BLINKEN E LA CORSA PER EVITARE UN CONFLITTO REGIONALE. L’esercito israeliano ha cominciato a ridurre l’intensità della sua offensiva su Gaza. Lo ha detto oggi al New York Times il portavoce principale dell’Idf, Daniel Hagari. Lo stesso Hagari aveva spiegato ieri che le operazioni contro Hamas andranno avanti per tutto il 2024. La nuova fase della guerra prevede un minor numero di truppe di terra e di bombardamenti aerei. Le dichiarazioni sono arrivate poche ore prima dell’arrivo in Israele di Antony Blinken, segretario di Stato americano, impegnato in un nuovo tour in Medio Oriente per evitare che il conflitto di Gaza degeneri in una guerra regionale. Il timore si fa sempre più concreto guardando al confine con il Libano, dove Hezbollah ha intensificato i lanci di razzi e Tel Aviv ha ucciso in un raid Wissam Tawil, dirigente militare della milizia sciita filo-iraniana. In un’intervista al Wall Street Journal, il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato che se non sarà raggiunto con il Libano un accordo che consenta agli abitanti dell’Alta Galilea di tornare nelle loro case (da mesi sotto la minaccia dei missili di Hezbollah), lo Stato ebraico potrebbe “fare un copia-incolla di quello che succede a Gaza a Beirut”. Il “partito di Dio” libanese ha dichiarato che non vuole l’escalation. Proprio stamattina Blinken aveva criticato le dichiarazioni “irresponsabili” e “incendiarie” fatte da ministri dell’estrema destra israeliana che chiedono il reinsediamento dei palestinesi fuori Gaza. Per l’amministrazione Usa, i civili palestinesi sfollati dalla guerra dovranno poter “tornare a casa non appena le condizioni lo consentiranno”. Ma prima Blinken è passato dall’Arabia Saudita, dove oggi c’era anche l’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione europea Josep Borrell per discutere l’iniziativa di pace europea. Nel frattempo, mentre un gruppo jihadista dall’Iraq ha rivendicato un lancio di razzi su Haifa, e la Jihad islamica ha diffuso il video di un ostaggio detenuto da qualche parte a Gaza, Tel Aviv ha intensificato i bombardamenti anche contro le milizie filo-iraniane in Siria, colpendo infrastrutture e case di leader locali. Sul Fatto di domani approfondiremo gli sforzi diplomatici per evitare l’escalation.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Sgarbi sull’inchiesta per il quadro rubato: “Risponderò solo ai magistrati”. Dopo la messa in onda dell’ultima puntata dell’inchiesta di Report e del Fatto sul caso di un dipinto del pittore secentesco Rutilio Manetti rubata nel 2013, il sottosegretario alla cultura ha commentato: “Nessuna incongruenza. Nessuna risposta. Le inchieste le fa la magistratura, alla quale sola, davanti all’evidenza dei fatti, corrotta da due giornalisti, sono pronto a rispondere”. L’inchiesta è stata pubblicata sul Fatto qualche giorno fa.

Ex-Ilva, salta il tavolo tra il governo e ArcelorMittal. Sindacati convocati giovedì. Nell’incontro odierno tra governo e vertici di ArcelorMittal sull’acciaieria di Taranto, la delegazione del Governo ha proposto ai vertici dell’azienda la sottoscrizione dell’aumento di capitale sociale, pari a 320 milioni di euro, così da concorrere ad aumentare al 66% la partecipazione del socio pubblico Invitalia, unitamente a quanto necessario per garantire la continuità produttiva. Il Governo ha preso atto della indisponibilità di ArcelorMittal ad assumere impegni finanziari e di investimento, anche come socio di minoranza, e ha incaricato Invitalia di assumere le decisioni conseguenti, attraverso il proprio team legale.

“Pandorogate”, Chiara Ferragni indagata per truffa aggravata. Dopo la relazione della Guardia di Finanza, la procura di Milano ha modificato il quadro accusatorio sul caso del pandoro ‘Pink Christmas’ prodotto dall’azienda piemontese Balocco. Indagata anche Alessandra Balocco, sempre per truffa aggravata. L’influencer in una nota ha fatto sapere di essere “turbata dalla strumentalizzazione dei media”.

Ravenna, donna si getta dal nono piano con la figlia di 6 anni. Tragedia stamattina in un palazzo di Ravenna: una donna di 41 anni, in cura presso il Centro di salute mentale, si è lanciata dal ponteggio della sua abitazione trascinando con sé la bambina e il loro cane. La piccola è morta sul colpo, la donna è invece ricoverata in ospedale ed è in stato di fermo. Poco prima, aveva scritto sui social un post molto confuso in cui accusava il proprio padre di violenze.


OGGI LA NEWSLETTER IL FATTO ECONOMICO

Bollette, la bolgia delle offerte: nessuna trasparenza sui prezzi

di Patrizia De Rubertis

“Addio montagne russe dei prezzi”, “Per te energia green in equilibrio con la natura e prezzi trasparenti”, ma anche “Risparmia sulla bolletta fino a 400 euro all’anno”. E soprattutto: “Se sei un cliente luce e gas, puoi avere la fibra ultraveloce a 21,90 euro”. Peccato che se risulta chiarissimo il prezzo di questo servizio telefonico, è invece buio totale sulle nuove offerte che i gestori dell’elettricità e del gas stanno propinando ai clienti, intasando le caselle di posta elettronica e tutti i social, grazie alle sponsorizzazioni. Per non parlare del forte incremento delle telefonate che si ricevono a casa e sul cellulare ogni giorno, decine e decine di chiamate moleste, al limite dello stalking. Il motivo è noto. Il 10 gennaio per 5,5 milioni di famiglie (escluse le 4,5 milioni cosiddette vulnerabili delle cui difficoltà si può leggere nel pezzo acconto) scadrà la maggior tutela per la fornitura del gas e dal primo luglio (dopo un mini rinvio di tre mesi) per quella dell’elettricità. Chi non farà nulla, passerà automaticamente all’offerta “Placet” del gestore attuale con condizioni economiche e contrattuali definite dall’Arera (l’Authority del settore) ma con componente fissa annuale (Pfix) definita dal venditore stesso. Per capirci bene, limitatamente a questa Pfix, i prezzi sono decisi dal gestore e la bolletta potrebbe salire rispetto alle tariffe del mercato tutelato. Queste offerte non sono pubblicizzate se non sul sito dell’Authority. Del resto non c’è molto da scegliere visto che si è deciso di restare relativamente tutelati dall’Arera che fisserà le condizioni.

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