Il Fatto di domani. Hai presente il bavaglio? Ecco cosa significa omettere i nomi dalle intercettazioni. A brindare è Salvini. La Corte dell’Aja dibatte l’accusa di “genocidio” a Israele

Di FQ Extra
11 Gennaio 2024

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BAVAGLIO AL QUADRATO, VIETATO CITARE I NON INDAGATI NELLE INTERCETTAZIONI: SALVINI BRINDA CON LA CASTA. LA COMMISSIONE UE CONTRO L’ABOLIZIONE DELL’ABUSO D’UFFICIO. Dopo il bavaglio dell’emendamento Costa, con il divieto di pubblicare le ordinanze d’arresto, il governo vuole il bis con la riforma della giustizia firmata da Carlo Nordio. In Commissione al Senato, oggi è stato approvato l’emendamento del forzista Zanettin al disegno di legge del ministro della Giustizia: divieto di trascrivere nei verbali delle intercettazioni i nomi delle persone non indagate. Sul Fatto di oggi trovate un esempio chiarificatore: se la norma fosse già in vigore, non avremmo letto il nome di Matteo Salvini (non indagato) nelle cronache sull’inchiesta degli appalti Anas pilotati, per la procura, dalla cricca di Tommaso Verdini (cognato del ministro leghista). Il socio del figlio di Denis, Fabio Pileri, al telefono diceva: “Guarda caso stasera è arrivato l’invito a cena… guarda caso dopo che Salvini si è insediato, eh! Che tempistiche ragazzi! Vergognoso!”. Il ddl Nordio (come l’emendamento Costa) renderà sempre più difficile, per i giornalisti, svelare le magagne del potere. Con l’abolizione dell’abuso d’ufficio, i magistrati avranno un arma in meno contro le tangenti. Lo dice l’Europa: la depenalizzazione “può avere un impatto sull’efficacia della lotta alla corruzione”, ha dichiarato oggi un portavoce della Commissione Ue. Ma il governo tira dritto: secondo la presidente di Commissione Giulia Bongiorno la riforma Nordio potrebbe arrivare in Parlamento nella settimana tra il 22 al 28 gennaio. Per i magistrati c’è anche il rischio del test psicoattitudinale: oggi la leghista Bongiorno ha espresso il suo favore, come Forza Italia. Sul Fatto di domani torneremo sul governo dell’impunità e vi racconteremo gli ultimi sviluppi sul caso dello sparo a capodanno, durante una cena a Rosazza (Biella) con il sottosegretario Delmastro e la sua scorta. Il colpo partì da un’arma del deputato FdI Emanuele Pozzolo, mentre Delmastro si era allontanato, da solo nella notte e senza scorta, per portare gli avanzi di cibo in macchina. Matteo Renzi, nel question time alla Camera, ha chiesto le dimissioni del sottosegretario fratello d’Italia.


EX ILVA, LO SCARICABARILE DI URSO NON CONVINCE NESSUNO. INCONTRO CON I SINDACATI PER SALVARE IL SALVABILE. Sull’ex Ilva “c’è l’urgenza di un intervento drastico”, ha detto oggi Adolfo Urso. Il ministro delle Imprese ha presentato un’informativa al Senato dove ha parlato molto del passato del polo siderurgico e poco del suo futuro. “Nulla di quello che era stato programmato è stato realizzato” – ha detto Urso –“Nessuno degli impegni presi è stato mantenuto in merito ai livelli occupazionali e al rilancio industriale”, e poi ha garantito che il governo intende “invertire la rotta, cambiando equipaggio”. Il discorso è stato soprattutto teso a scaricare la colpa della tragica situazione dell’impianto sul governo Conte 2 e in particolare sul ministro 5S di allora Stefano Patuanelli (oggi senatore). Il rischio all’orizzonte è mandare a casa 20 mila lavoratori tra dipendenti e indotto. Il problema, per Urso, sarebbero i cosiddetti “patti parasociali” firmati nel 2020 dal governo Conte 2, che hanno riconosciuto al colosso franco indiano Arcelor Mittal, che ha comprato l’ex Ilva per evitare che finisse in mano ai concorrenti, l’ultima parola su ogni decisione. Anche nell’ipotesi di una salita in maggioranza del capitale del socio pubblico Invitalia, è la versione di Urso, per via di questo accordo lo Stato non avrebbe potuto designare un amministratore di fiducia. E infatti, dice Urso, oggi “Mittal si è dichiarata disponibile ad accettare di scendere in minoranza ma non a contribuire finanziariamente in ragione della propria quota, scaricando l’intero onere finanziario sullo Stato ma, nel contempo, reclamando il privilegio concesso negli originali patti tra gli azionisti”. La ricostruzione è stata smentita dal M5S, che ha ricordato che la gara di assegnazione dell’impianto è stata bandita con il governo Gentiloni nel 2017, ministro del Lavoro Carlo Calenda, e fu allora che si preferì Mittal alla cordata di Cassa depositi e prestiti (controllata di Stato). Il Pd e il resto delle opposizioni hanno accusato il ministro Urso di aver “dimenticato” di parlare delle responsabilità del governo Meloni. E cioè del Memorandum firmato dal ministro Raffaele Fitto in cui Mittal presenta un piano industriale con una serie di precondizioni di cui né gli investitori né i lavoratori erano messi al corrente. Stasera il governo ha incontrato i sindacati, che da tempo chiedono che l’impianto torni pubblico. Il governo da mesi ipotizza anche di lavorare alla ricerca di nuovi investitori, altrimenti c’è la via del commissariamento. Sul Fatto di domani rimetteremo in fila la storia di questo impianto e le prospettive di questa vicenda.


GUERRA A GAZA, IL SUDAFRICA ALL’AJA ACCUSA ISRAELE DI “GENOCIDIO”. LO STATO EBRAICO: “REALTÀ DISTORTA, IGNORATO IL MASSACRO ESEGUITO DA HAMAS IL 7 OTTOBRE”. Nel 97° giorno di guerra tra Israele e Hamas, il conflitto arriva nell’aula della Corte internazionale di giustizia dell’Aja. Si è svolta oggi la prima udienza rispetto all’accusa di genocidio mossa dal Sudafrica contro lo Stato Ebraico. “Il primo atto genocida è l’uccisione in massa di palestinesi a Gaza” ha detto Adila Hassim, rappresentante del Sudafrica, ribadendo che nella Striscia “nessuno viene risparmiato. Nemmeno i neonati”. Lo Stato Ebraico replicherà domani, ma una anticipazione la fornisce Lior Hayat, portavoce del ministero degli Esteri, secondo cui all’Aja “si è stati testimoni di uno dei più grandi spettacoli di ipocrisia nella storia, costruito su una serie di affermazioni false ed infondate”. Il Sudafrica, dice Hayat “ha distorto del tutto la realtà a Gaza dopo il massacro del 7 ottobre ed ha completamente ignorato il fatto che i terroristi di Hamas si sono infiltrati in Israele uccidendo, massacrando, violentando e rapendo cittadini israeliani solo perché tali, nel tentativo di compiere un genocidio”. Intanto la guerra prosegue; il numero dei caduti non può essere verificato in modo indipendente, per cui si registrano le cifre fornite dalle due parti. Per le fonti palestinesi i morti sono 23.469. L’esercito israeliano conta 186 perdite dall’inizio dell’operazione. Gli scontri sono intensi nel sud, nella zona di Khan Younis. Nel frattempo, prosegue la missione diplomatica di Antony Blinken, segretario di Stato americano, che oggi in Egitto mostra una via d’uscita: “Creare un percorso verso uno Stato palestinese è il modo migliore per isolare l’Iran”. Il Cairo conferma di lavorare ad una nuova intesa per il rilascio degli ostaggi ancora in mano ad Hamas. E a proposito di Teheran, la Marina iraniana ha sequestrato una petroliera degli Stati Uniti nel Golfo di Oman. Sul Fatto di domani leggerete altri particolari sulla giornata, e sull’udienza all’Aja.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Pd, Gentiloni torna in campo in Italia. Risponendo a una domanda dei cronisti, l’attuale Commissario Ue all’Economia ha detto che non si candiderà alle prossime elezioni per il parlamento europeo perché vuole tornare in Italia, scherzando poi sul fatto che “non andrà mai in pensione”. Tutti hanno subito guardato a Elly Schlein, che ha commentato: “il Pd sarà sempre casa sua”. Il partito è in imbarazzo per l’esultanza dei sindaci sul voto al Senato per annullare l’abuso d’ufficio, ma ha mostrato tentennamenti anche sull’invio di armi a Kiev.

Vannacci prepara un nuovo libro per candidarsi alle europee. La Lega vuole il terzo mandato. Si intitolerà La forza e il coraggio e uscirà a marzo (per un editore riconosciuto, non in autopubblicazione come Il mondo al contrario). Sarà un’autobiografia pensata anche come suo manifesto per la candidatura alle Europee nelle liste della Lega. Il partito di Matteo Salvini sta approntando la strategia elettorale per l’appuntamento di giugno, mentre nel centrodestra si è aperto un tavolo per decidere le candidature alle regionali, dove la Lega chiede l’ok al terzo mandato per i governatori.

Acca Larentia, oltre 10 gli indagati per apologia del fascismo. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine sul saluto romano fatto da alcuni partecipanti alla commemorazione del 7 gennaio. Si procede per il reato di apologia del fascismo contro oltre 10 indagati. Nei giorni scorsi la Digos aveva depositato una prima informativa e proceduto all’identificazione di un centinaio di persone.

Guerra Ucraina-Russia, Zelensky: il conflitto potrebbe finire quest’anno. “La guerra potrebbe finire quest’anno, ma questo dipenderà da molti fattori, tra cui l’entità del sostegno che otterremo dagli stati dell’Unione europea”. Lo ha affermato il presidente ucraino in una conferenza stampa a Riga, in Lettonia.


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