Il Fatto di domani. La soluzione del governo per far sparire la corruzione: basta cambiare i criteri di valutazione. Intervista a Giuseppe Busia (Anac)

17 Gennaio 2024

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LA RICETTA DI NORDIO CONTRO LA CORRUZIONE: CAMBIARE I CRITERI DI VALUTAZIONE. AL FATTO PARLA BUSIA (ANAC) L’Italia ha un problema, ben noto all’estero. Non è il traffico, ma la corruzione. Il nostro Paese è sempre agli ultimi posti nelle statistiche internazionali di Transparency International, l’ong tedesca che pubblica il cosiddetto “Indice di percezione della corruzione”, punto di riferimento sul fenomeno a livello globale. Non certo un buon biglietto da visita del nostro Paese nei confronti degli investitori internazionali. Il ministro della Giustizia ha un piano per risolvere la situazione. Varare misure più efficaci per il contrasto alla corruzione? No, cambiare i parametri delle statistiche, così da far risultare l’Italia più virtuosa sulla carta. La soluzione brillante è stata menzionata da Carlo Nordio stamattina in Parlamento, durante un lungo intervento di relazione sulle attività del suo ministero. “La valutazione riguardava un criterio sbagliato – ha asserito il Guardasigilli -. I criteri di corruzione percepita non corrispondono affatto a quella reale, l’Italia risalirà nella graduatoria internazionale proprio perché abbiamo detto che i parametri sono sbagliati”. La svolta quindi ci sarebbe già stata. Sul Fatto di domani approfondiremo nei dettagli le statistiche sulla corruzione e verificheremo se le affermazioni di Nordio corrispondono al vero. Il ministro oggi ha parlato anche dei suoi cavalli di battaglia, ossia le intercettazioni e l’abuso d’ufficio. Sul primo punto. per difendere la stretta sull’utilizzo degli ascolti telefonici e i sequestri dei cellulari e delle chat ha usato uno slogan alla Telethon: “Chi sequestra un cellulare, sequestra una vita. Rischiamo di cadere in un nuovo e barbaro medioevo”. Sull’abuso d’ufficio, il Guardasigilli continua a dire che “l’intero sistema dei reati contro la Pa è obsoleto” e che non è vero che la normativa europea lo prevede. Anche su queste affermazioni ci soffermeremo sul giornale di domani. Dai banchi del M5S lo ha incalzato l’ex pm Federico Cafiero De Raho, che ha ricordato come “tutti i magistrati hanno confermato che l’abuso d’ufficio è un reato spia con cui si arriva a condotte di corruzione e mafia”. Al che Nordio ha detto di rifiutare il concetto stesso di reato spia: “Non esiste un reato strumentale per trovare un altro reato”. Leggerete anche un’intervista al presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Giuseppe Busia.


POVERTÀ, ADDIO REDDITO DI CITTADINANZA: LA MINISTRA CALDERONE DÀ I NUMERI SU ASSEGNO DI INCLUSIONE E SUPPORTO PER LA FORMAZIONE. La ministra Maria Elvira Calderone dà i numeri sull’eredità del Reddito di cittadinanza. Solo che li snocciola in un’intervista alla Stampa, nessun comunicato ufficiale del ministero del Lavoro o dell’Inps. Meglio tardi che mai: il Fatto Quotidiano da tempo chiede lumi sull’assegno di inclusione (Adi) e sul Supporto per la formazione e il lavoro. Sono i due strumenti di contrasto alla povertà e alla disoccupazione messe in campo da palazzo Chigi, dopo aver cancellato e messo alla berlina il sussidio-bandiera del Movimento 5 Stelle. La ministra del Lavoro ammette che la platea delle famiglie povere con un sostegno dallo Stato si restringe, fin quasi a dimezzarsi: il sussidio di inclusione finirà nelle tasche di circa 450 mila nuclei familiari entro il 26 gennaio, ha dichiarato Calderone; il Reddito di cittadinanza aiutava circa 820 mila famiglie, alla fine del 2023. La ministra però è ottimista: col tempo, fino a 737 mila famiglie potranno beneficiare dell’Adi. Poi ci sono i conti del Supporto per la formazione e il lavoro, l’assegno da 350 euro destinato ai cosiddetti occupabili (adulti senza disabili e minorenni in famiglia), a patto che frequentino i corsi di formazione: a incassarlo sarebbero in 23 mila, ma le richieste ammonterebbero a 160 mila. Secondo Calderone, dei 250 mila occupabili che percepivano il Reddito, solo il 20 per cento avrebbe richiesto il Supporto per la formazione; la domanda, per lo più, arriverebbe da chi non incassava il Reddito. Una dato che “deve farci riflettere”, ammonisce la ministra. Come a dire: la misura dei 5 Stelle era per divanisti sfaticati, mentre il governo mette tutti alla stanga. Infatti sarebbero 11 mila i nuovi occupati da settembre.


MELONI IN EMILIA SBLOCCA 687 MILIONI PER GLI ALLUVIONATI. LE PROTESTE: “È UNA PASSERELLA”. Dopo otto mesi dall’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, la premier Meloni è tornata sul territorio (in mattinata a Bologna e il pomeriggio a Forlì) per annunciare l’arrivo dei fondi di ricostruzione, dopo aver firmato un accordo con il presidente di Regione Stefano Bonaccini. 687 milioni di euro mobilitati, secondo la premier: “Complessivamente 92 progetti, poche grandi priorità: non risorse che vengono spese in centinaia di microprogetti, ma scegliere sulle priorità che rappresentano un volano”. La premier si è presentata con Ursula von der Leyen, come era già successo il 25 maggio scorso. C’era pure il commissario Francesco Paolo Figliuolo, che ha promesso che le terre alluvionate avranno “un volto ancora migliore di quello che avevano”. Ad attendere Meloni, von der Leyen e Figliuolo, però, sia a Bologna che a Forlì c’erano cittadini, associazioni e comitati (fra cui anche Anpi, Cgil, Legambiente) che hanno protestato per i ritardi dei fondi e accusato la politica di fare “passerelle”. “Da otto mesi abbiamo decine di migliaia di persone disperate e rovinate che non hanno avuto assolutamente niente, una ricostruzione che fino ad ora è stata fatta solamente sugli annunci e sulla carta di cui, nel concreto, si sono fatti carico i romagnoli con i propri risparmi e il proprio lavoro”, ha detto Gianni Fagnoli dell’associazione Appello per l’Appennino romagnolo.


GUERRA A GAZA, HAMAS: “RIFIUTIAMO LA SOLUZIONE DEI DUE STATI”. ARMI A ISRAELE, LA LISTA DELL’ITALIA RESTA TOP SECRET. NUOVA CRISI: L’IRAN COLPISCE IL PAKISTAN. Dopo 103 giorni di guerra nella Striscia di Gaza, Hamas ribadisce di rifiutare “la soluzione dei due Stati”. Il leader dei fondamentalisti, Khaled Meshal, dall’estero ha diffuso un messaggio, pubblicato su Telegram. “Il nostro popolo palestinese chiede liberazione, libertà dall’occupazione e la nascita di uno Stato”. Inoltre, secondo Meshal, “la stragrande maggioranza del popolo palestinese” ha rinnovato il sogno e la speranza di “una Palestina dal mare al fiume e dal nord al sud”. Dopo la strage firmata da Hamas il 7 ottobre, con 1.200 morti e più di 300 ostaggi, 130 dei quali ancora nelle mani degli estremisti islamici, da più parti si è ventilata la possibilità di tornare agli accordi con una nazione palestinese che comprenda non solo la Cisgiordania ma anche la Striscia di Gaza. Hamas però nel suo statuto non prevede la convivenza con Israele, ma la sua distruzione, e Meshal lo ha confermato. Intanto il conflitto prosegue; fonti di Hamas indicano più di 24.000 vittime, l’esercito israeliano ha perso 193 soldati. Nello Stato ebraico è polemica politica sulle spedizioni di medicine a Gaza dal Qatar, che dovrebbero servire anche agli ostaggi; le merci saranno controllate dall’esercito, anche se in un primo momento Netanyahu si era disinteressato alla questione. L’Iran colpisce in Pakistan sostenendo di aver individuato una “base di terroristi”. Islamabad ha richiamato il suo ambasciatore in Iran considerando quella di Teheran una “violazione ingiustificata” del suo spazio aereo e si riserva il “diritto di replica”. Sul Fatto di domani leggerete altri particolari e un approfondimento sul tema delle forniture militari italiane a Israele.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Strage del Mottarone, l’udienza preliminare. Dopo 2 anni e 8 mesi, si è celebrata oggi l’udienza preliminare per la tragedia della funivia del Mottarone, in cui sono morte 14 persone. L’unico a sopravvivere fu Eitan Biran, oggi bambino di 9 anni. Il giudice dovrà decidere se mandare a processo 6 persone e due società.

Cassazione, i Casamonica sono un’associazione mafiosa. A poco più di un anno dal verdetto di appello del novembre 2022, la Suprema Corte mette il sigillo sul processo al clan romano. Confermata la tesi accusatoria della procura capitolina. Agli imputati era contesta l’associazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, l’estorsione, l’usura alla detenzione illegale di armi. Trent’anni di carcere per il boss Domenico Casamonica.

Balneari, il governo si prende un altro anno con l’Ue. Nella risposta al parere motivato della Commissione Ue, il governo ha chiesto quattro mesi ancora per il monitoraggio (in modo da superare lo scoglio delle elezioni europee), con l’obiettivo di ritardare il bando delle concessioni a fine del 2025.


OGGI LA NEWSLETTER A PAROLE NOSTRE

Molestie, aggressioni sessuali e poche tutele giuridiche: sembra la realtà, è il metaverso

di Federica Crovella

In questi giorni la polizia britannica sta indagando per la prima volta su un caso di violenza sessuale di gruppo avvenuto nel metaverso, ai danni di una ragazza di 16 anni; nel 2022 una ricercatrice era stata stuprata nello spazio di Meta Horizon’s World da un utente, davanti a un gruppo di complici; un anno prima un’altra studiosa aveva riferito di essere stata vittima di aggressioni verbali e fisiche da parte di un gruppo di avatar. Nel metaverso le donne sono state aggredite in modo inaspettato e improvviso, poco dopo aver indossato il visore per la realtà virtuale, senza avere il tempo di difendersi e, probabilmente, neanche di scoprire l’identità di chi avessero davanti.

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