Il Fatto di domani. Assange, parte il countdown per l’estradizione. Voto in Sargegna, Meloni trema per la prima volta

Di FQ EXTRA
20 Febbraio 2024

ASSANGE, INIZIATE A LONDRA LE UDIENZE DECISIVE PER EVITARE L’ESTRADIZIONE NEGLI USA, MA LUI È ASSENTE. I SUOI AVVOCATI: “NON SIA PUNITO PER IL SUO LAVORO DI GIORNALISTA”. È iniziato il conto alla rovescia a Londra, dinanzi all’Alta Corte, per Julian Assange, attivista e co-fondatore di Wikileaks, accusato dagli Stati Uniti di spionaggio per aver divulgato informazioni classificate sulle fasi della guerra in Iraq e Afghanistan e di aver messo in pericolo americani impegnati in azioni anti-terrorismo. Il team di avvocati dell’attivista australiano vuole convincere i giudici ad accogliere il ricorso contro l’estradizione negli Usa. I documenti furono inoltrati ad Assange da Chelsea Manning; nel 2010, Chelsea era ancora Bradley Manning, analista militare con accesso a file riservati. Divenuta donna, Manning nel frattempo è stata graziata dal presidente Obama. Diversa la storia del giornalista; nel 2022 l’allora ministra dell’Interno, Priti Patel, firmò l’ordine di estradizione verso gli Usa; per questo, l’appello dinanzi all’Alta Corte è fondamentale per Assange e i suoi sostenitori. Oggi la giornata è stata segnata da due fattori: l’assenza di Assange per motivi di salute – la moglie Stella ha sempre sostenuto che non sopravviverebbe ad un trasferimento negli Usa – e gli argomenti sciorinati dagli avvocati dell’attivista. Mark Summers KC, ha sostenuto che negli Stati Uniti le fughe di informazioni sulla sicurezza nazionale sono così di routine che c’è un intero gruppo di giornalisti le cui carriere sono state dedicate a questa pratica; ma nessuno è mai stato perseguito. Summers ha chiesto perchè per il suo cliente ci sia un trattamento diverso, tanto da far evocare a Washington 17 accuse di spionaggio e la prospettiva di centinaia di anni di detenzione in un carcere di massima sicurezza. A sostegno di una tesi di accanimento degli Stati Uniti verso Assange, l’avvocato Summers ha ricordato anche che nelle precedenti udienze sono stati ascoltati testimoni che hanno parlato di un piano per uccidere o rapire Assange durante i suoi sette anni trascorsi dentro l’ambasciata dell’Ecuador, a Londra, prima di essere poi arrestato nel 2019. Un piano a cui era interessato l’ex presidente Trump. Un altro avvocato, Ed Fitzgerald, ha esortato l’Alta Corte ad accettare la bontà dell’appello contro l’estradizione: “Le azioni di Assange equivalgono ad una pratica giornalistica ordinaria, non dovrebbe essere punito per aver svolto il suo lavoro”. Sul Fatto di domani vi racconteremo la cronaca della giornata e quanto avvenuto sia all’interno che all’esterno della sala dell’Alta Corte. In strada, numerosi i sostenitori di Assange che ne hanno chiesto la scarcerazione. Su FQ Extra, potete ascoltare il podcast di Stefania Maurizi su Assange, con documenti inediti e interviste esclusive al fondatore di WikiLeaks.


MORTE DI NAVALNY, IL “GARANTISMO” DI SALVINI ARRIVA FINO A PUTIN. LOLLOBRIGIDA LO ATTACCA. Matteo Salvini è garantista anche con i regimi. “Capisco la posizione della moglie di Navalny, bisogna fare chiarezza. Ma la fanno i medici, i giudici, non noi”, ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti, parlando della partecipazione della Lega alla fiaccolata di ieri sera, dove gli esponenti del partito (lui non c’era) sono stati fischiati. Le parole evocano l’ammirazione del leghista per Putin (lo ricordiamo nel 2015, con la t-shirt con la faccia dello zar, la contrarietà alle sanzioni e la provocazione di “scambiare due Mattarella per mezzo Putin”) e i legami ambigui tra il Carroccio e il partito dello zar, Russia Unita. Il 17 settembre del 2020 in Europa la Lega ha votato contro la condanna dell’avvelenamento di Navalny, insieme al gruppo Identità e democrazia (con Marine Le Pen e l’AfD tedesca). Ieri però anche Le Pen (che pure ha subito in Francia un’inchiesta per finanziamenti russi al suo partito) ha condannato la morte di Navalny e le responsabilità di Putin. Vicende evocate oggi dalle opposizioni in Italia, nell’imbarazzo degli alleati. Poi è arrivato il colonnello di FdI Francesco Lollobrigida a smentire il leghista: “La responsabilità del regime di Putin c’è e non solo in questo caso”. Il forzista Tajani da ministro degli Esteri ha ribadito: “I fatti dovranno essere accertati ma il dubbio è che Navalny sia stato fatto morire”. La Farnesina ha convocato l’ambasciatore russo in Italia Alexei Paramonov per il caso Navalny. Da Mosca, Putin ha rievocato i bei tempi: “l’Italia ci è sempre stata vicina, ricordo come mi accoglievano, lì mi sentivo a casa”. Intanto, negli Usa, John Kirby ha annunciato un pacchetto di sanzioni alla Russia per la morte di Alexei Navalny. Nel dibattito internazionale, ha fatto scalpore la strana sospensione dell’account di Yulia Navalnaya da parte di X: la piattaforma di Musk ha ammesso l’errore tecnico riattivando il profilo dopo circa un’ora. Il Cremlino ha rifiutato le richieste dell’Unione europea (avanzate ieri da Josep Borrell) su un’indagine internazionale sulle cause della morte dell’oppositore russo. Yulia Navalnya ha chiesto all’Ue di non riconoscere le elezioni. La vedova e la madre di Navalny hanno lanciato un appello a Putin perché gli consegnino la salma dell’oppositore, morto in carcere. Sul Fatto di domani anche dell’idea dei liberali italiani (e non solo) di Renew Europe di candidare la moglie di Navalny capolista alle europee.

SARDEGNA AL VOTO, MELONI RISCHIA: TESTA A TESTA TODDE-TRUZZU. L’AUDIO SESSISTA DEL CANDIDATO: “COMIZI CON 6 BELLE RAGAZZE IN MINIGONNA, ALTRIMENTI NON TI SEGUE NESSUNO”. Abiti succinti e “camicie belle aperte” per attizzare gli elettori. Alla vigilia del voto in Sardegna, un vocale sessista su whatsapp scuote la campagna elettorale. L’autore del messaggio è Pietro Pinna, candidato al consiglio regionale in Gallura per la nuova Dc di Gianfranco Rotondi, a sostegno del meloniano Paolo Truzzu. “Una goliardata con un amico”, ha sminuito Pinna. Il vocale illustra il mondo di Cetto La Qualunque: “Se ti presenti da solo a fare un comizio, sei un cane bastonato”, dice il candidato. Ma con un contorno di femmine poco vestite, gli elettori “ti seguono fino all’ultima virgola e guardano le cosce della mia amica”. Pinna ha incassato le dure critiche degli sfidanti Alessandra Todde e Paolo Truzzu. Domenica la Sardegna eleggerà il nuovo presidente. Il governatore uscente, Solinas, è fuori dai giochi: azzoppato dalle inchieste della magistratura, dai sondaggi, ma soprattutto dal fuoco amico di Fratelli d’Italia. Dopo il trionfo elettorale del 2022, Meloni ha imposto il suo candidato: Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari. Peccato che il meloniano sia arrivato terz’ultimo, a luglio scorso, nella classifica di gradimento dei primi cittadini italiani. Con la candidata giallorosa Alessandra Todde (in quota M5s) sarà testa a testa. La vittoria delle sinistre in Sardegna metterebbe in difficoltà la premier. Salvini infatti puntava su Solinas e la sua lealtà non è scontata: sulla stampa, si rincorrono i retroscena sul “sabotaggio” leghista contro Truzzu. La premier sarà a Cagliari domani con Tajani e il leader del Carroccio. Ma le destre litigano sul terzo mandato in vista delle elezioni in Basilicata e in Veneto. I veleni scorrono pure a sinistra, in Sardegna, dove Renato Soru rischia di “rubare” voti a Todde tirando la volata a Truzzu. Sul Fatto di domani vi racconteremo le urne regionali e le liti romane.


CASO ELKANN, DOVE VIVEVA E COME STAVA LADY AGNELLI. Come abbiamo scritto oggi, la Procura di Torino ha chiesto una nuova consulenza grafologica sulle firme di Marella Caracciolo su alcuni documenti relativi all’eredità Agnelli, perché alcune di esse sembrano “di natura ragionevolmente apocrifa”. La vedova dell’Avvocato negli ultimi vent’anni di vita (è morta nel 2019) era stata affetta dal morbo di Parkinson che le aveva provocato una “grave invalidità progressiva”. Per questo, gli esperti nominati dai legali della figlia Margherita hanno sottolineato, per esempio, l’apparente incongruità tra le difficoltà a firmare la seconda aggiunta al testamento del 2014, solo con una sigla, e le firme degli ultimi documenti del 2018. Con sottoscrizioni che parrebbero far pensare quasi a un improvviso “ringiovanimento” della loro autrice. Gli inquirenti contestano anche la residenza svizzera della signora, che ha consentito notevoli agevolazioni fiscali, ma anche il trasferimento dello scettro dell’impero da Gianni Agnelli al nipote John Elkann, saltando la madre di quest’ultimo, Margherita. Sul giornale di domani, oltre a proseguire la nostra inchiesta, vi porteremo proprio in Svizzera, con un reportage del nostro Thomas Mackinson dai luoghi in cui Marella ha soggiornato.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Ilva, firmato il decreto per l’amministrazione straordinaria. Giancarlo Quaranta è stato nominato commissario di Accierie d’Italia: ex dirigente del colosso terantino con esperienza che affonda le radici nell’Italsider degli anni ’80. In azienda ha ricoperto diversi ruoli, attualmente è direttore della divisione tecnica e operativa. Il decreto del ministero per le Imprese e Made in Italy avvia ufficialmente la fase dell’amministrazione straordinaria, invocata dal socio pubblico Invitalia e osteggiata dall’azionista privato Arcelor Mittal.

Milano e la Pianura Padana soffocano , ma l’Italia ostacola la direttiva Ue per la qualità dell’aria. Il trilogo europeo per approvare il testo (il negoziato tra Commissione, Parlamento e Consiglio) è alle battute finali. Le nuove norme puntano ad adeguare i limiti delle sostanze inquinanti ai precetti dell’Organizzazione mondiale della sanità. I vincoli attuali (risalenti al 2008) consentono di sforare le linee guida dell’Oms. Ad esempio: per il particolato il limite è di 5 microgrammi al metro cubo, 5 volte superiore al tetto indicato come dannoso per la salute. Eppure, il governo Meloni e gli enti locali cercano di attenuare i vincoli della nuova direttiva.

Guerra a Gaza, bocciata all’Onu la risoluzione araba. Gli Usa: “Serve condanna di Hamas”. La risoluzione araba del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che chiedeva il cessate il fuoco immediato a Gaza è stata bocciata con il veto degli Stati Uniti. La Gran Bretagna si è astenuta, 13 membri del Consiglio hanno votato a favore. La rappresentante americana, Linda Thomas Greenfield, ha sostenuto che la risoluzione così come era formulata “avrebbe influenzato i delicati negoziati in corso che rappresentano l’unica via per una pace duratura nella regione”. Gli Usa propongono questa alternativa: un cessate il fuoco “appena praticamente possibile”, la prima condanna di Hamas in una risoluzione del Consiglio di Sicurezza e un monito a Israele a non lanciare un’offensiva di terra su Rafah.

Bielorussia, morto in carcere il prigioniero politico Ihar Lednik. Era stato condannato nel 2022 a 3 anni di prigione per aver diffamato il presidente Alexandr Lukashenko. Attivista per la democrazia e giornalista, ex politico del del Partito socialdemocratico bielorusso, Ihar Lednik è deceduto a 64 anni.


OGGI LA NEWSLETTER FATTO FOR FUTURE

Storia delle lotte per gli animali, il presidente Lav: “Con la destra torna caccia selvaggia”

di Elisabetta Ambrosi

In principio furono le prime manifestazioni contro pellicce, i circhi, la vivisezione e la sperimentazione, così come i primi tentativi di referendum nazionali contro la caccia. Poco dopo arrivarono, sull’esempio dell’Animal Liberal Front in Inghilterra, le prime azioni dirette di liberazione degli animali da impianti e gabbie e la distruzione di capanni da caccia e reti per l’uccellagione. Ma il movimento per i diritti degli animali negli anni cresce e si aggiungono anche altri temi: quelli degli allevamenti intensivi delle scelte alimentari, legati alla crisi climatica, ma anche alla pandemia.

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