LEGGI – Ucraina, l’inutile strage
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia compie due anni. Dal 24 febbraio 2022 molte vite sono state distrutte. Un intero Paese, l’Ucraina, è regredito di circa dieci anni dal punto di vista economico. L’altro, la Russia, si trova oggi in una “guerra grande” contro l’Occidente, Usa e Unione europea in particolare. Per capire il quadro generale può essere utile riepilogare qualche cifra.
I morti sul campo.
I dati diffusi lo scorso agosto riferivano di 120 mila morti e 170 mila feriti tra i russi e di 70 mila morti e 100-120 mila feriti tra gli ucraini. L’Ucraina conta su circa 500 mila soldati, la Russia su quasi il triplo, 1.330.000 militari. Secondo fonti diffuse dalla Bbc a fine gennaio 2024, i soldati russi uccisi ammonterebbero invece a 107 mila, più 120 mila fuori combattimento. Cifra simile a quella fornita alla fine di gennaio, 350 mila, dal ministro britannico alla Difesa, James Heappey. Gli ucraini uccisi, sempre secondo la Bbc, sarebbero 60-70 mila a cui aggiungere 170 mila fuori combattimento per un totale di 240 mila. L’economista russo Vladislav Inozemtsev, basandosi sulle pensioni versate ai familiari in seguito alla perdita di un congiunto al fronte, stima in 40-50 mila i russi uccisi nel solo 2023. Il sito indipendente russo Mediazona dichiara di aver individuato il nome e il grado di 44.760 militari russi uccisi.
Vittime civili.
Secondo lo Human Rights Monitoring Mission in Ukraine delle Nazioni Unite (Hrmmu) sarebbero circa 10 mila le vittime civili, a cui si aggiungono 18.500 feriti. Nel conteggio, ovviamente, non ci sono i civili uccisi nella guerra civile scatenata da Kiev nel 2014 contro i russofoni del Donbass: circa 7.000 fino al 2022. Colpisce la siderale distanza dalle vittime civili uccise a Gaza.
Perdita mezzi militari.
Secondo il sito Oryx, che conteggia le perdite di mezzi militari di cui si possa avere una prova fotografica o video, l’Ucraina avrebbe perduto 5.193 mezzi di cui 3.598 distrutti, 433 danneggiati, 197 abbandonati e 965 quelli catturati. Fra questi, i carri armati perduti sono 749. Sul fronte russo le perdite ammontano a 14.485 mezzi, di cui 10.124 distrutti, 666 danneggiati, 760 abbandonati e 2.935 catturati. I carri armati perduti sarebbero 2.754.
Rifugiati e profughi.
L’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) ha calcolato in oltre 8 milioni i rifugiati ucraini in Europa alla fine del 2023 su una popolazione di circa 43 milioni. La maggior parte di questi si sono diretti verso i Paesi vicini: in Germania 1,1 milione di ucraini. Le migrazioni riguardano anche gli abitanti delle due province del Donbass e di Lugansk: secondo Openpolis ammontano a circa un milione di ucraini.
Le linee del fronte.
Secondo l’Institute of the study of war (Isw), nel febbraio 2023 la Russia controllava 103 mila chilometri quadrati dell’Ucraina, il 17% di un territorio di 603.628 chilometri quadrati. Dopo un anno, nonostante la controffensiva ucraina del giugno 2023, che ha provocato il siluramento del capo dell’esercito, Zaluzhny, la situazione sul campo è ancora quella.
Costo economico in Ucraina.
Nel primo anno di conflitto, l’Ucraina ha perso il 30-35% del Pil, con la più grande recessione della sua storia. Si prevede che il suo Pil crescerà nel 2023 solo dello 0,5%. Eppure il costo della guerra è ormai di 10 miliardi al mese, secondo le stime del suo ministero delle Finanze.
Costo economico in Russia.
Il Pil russo è aumentato del 3,6 per cento nel 2023, secondo una stima dell’agenzia nazionale Rosstat. Nel 2022 si era contratto dell’1,2 per cento risentendo delle sanzioni occidentali. Il Fmi ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita dell’economia russa nel 2024 con un +1,5 per cento e ha stimato al 3 per cento la crescita del 2023. La Russia ha visto anche una riduzione del deficit di bilancio che è passato dal 2,3 del 2022 all’1,9 per cento.
Le previsioni della Ue.
Nell’ottobre del 2023 l’Unione europea dichiarava che “l’economia russa potrebbe continuare a contrarsi nel 2023. Si prevede che il Pil del Paese diminuirà del 2,5 per cento nello scenario peggiore o dello 0,2 per cento secondo la Banca mondiale”.
Le sanzioni.
Dal febbraio 2022, Stati Uniti, Europa e i loro alleati hanno adottato sanzioni contro più di 16.500 obiettivi russi. L’economia russa si è però dimostrata molto più resistente del previsto.
I guai in Europa.
La Commissione europea ha recentemente previsto una crescita del Pil allo 0,6% per il 2023 e all’1,2 per il 2024. Nel 2025 la crescita dovrebbe salire all’1,7% per l’Ue e all’1,6% per l’area euro. Secondo la Banca mondiale per gli Usa la crescita attesa è dell’1,6% nel 2024, in aumento di 0,8 punti, e dell’1,7% nel 2025 (-0,6). La Cina invece vedrà incrementare il Pil nell’ordine del 4,5 e del 4,3%.
Gli aiuti economici.
Gli aiuti occidentali al 15 gennaio 2024, secondo il Kiel Institute di Berlino, ammontano a 252 miliardi di cui 85 miliardi di dollari dall’Unione europea (di cui 77 in aiuti finanziari e 5,6 in aiuti militari), 67 miliardi dagli Usa (di cui 42 in forniture militari). Dopo gli Stati Uniti, il Paese con l’impegno militare più rilevante è la Germania con 17 miliardi. L’Italia avrebbe fornito aiuti militari per soli 640 milioni.
L’impatto internazionale.
Secondo la Bce, l’inflazione complessiva dell’Eurozona è passata dal 2,6% del 2021 all’8,4 del 2022 al 5,6 del 2023. Tra l’agosto 2022 e il gennaio 2023 i Paesi dell’Ue hanno ridotto collettivamente la quantità di gas naturale consumato del 19%, vale a dire di 41,5 miliardi di metri cubi.
Le spese militari.
Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, molti alleati dell’Ucraina hanno annunciato aumenti record della spesa militare. Questo, insieme agli enormi aumenti di spesa di Russia e Ucraina e di altre potenze militari globali come Cina e India, ha spinto la spesa militare mondiale ad aumentare per l’ottavo anno consecutivo, fino a raggiungere il livello record di 2,2 trilioni di dollari nel 2022. Secondo il Wall Street Journal, il 64% dei fondi stanziati da Washington per Kiev è tornato indietro all’industria militare americana.
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