Mezzi a motore lungo tutti i sentieri. Il regalino della Giunta umbra ai cacciatori in vista del voto in autunno, denunciato dal Fatto, si inserisce a pieno titolo nella strategia del centrodestra – tanto a livello locale quanto nazionale – di accaparrarsi il sostegno delle associazioni venatorie. Il paradosso è che le doppiette in Italia calano di anno in anno, ma i favori della politica aumentano.
Alla fine del 2022 – sempre per iniziativa della Lega – la Lombardia ha fatto qualcosa di simile alla Regione guidata da Donatella Tesei: ha equiparato sentieri e mulattiere alle strade agrosilvopastorali, concedendo ai Comuni la facoltà di decidere se aprirli a moto e quad. Ma la partita più grossa la destra lombarda se la gioca sui richiami vivi, gli uccelli allevati e tenuti in gabbia col solo fine di attirare i migratori a cui i cacciatori possono sparare: Lega e Fdi hanno fatto approvare a novembre una legge che rende più complicati i controlli sostituendo il sigillo inamovibile in metallo posto sul tarso dei richiami vivi – che serve per garantire che non provengano dalla pratica vietata dell’uccellagione – con una fascetta di plastica facilmente manomettibile. La vicenda è inquietante se si considera che il principale promotore della norma (il consigliere regionale e cacciatore Carlo Bravo di FdI) è stato denunciato dai carabinieri per alterazione e contraffazione di sigilli.
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Quasi tutte le Regioni ormai ogni anno stilano calendari venatori il più possibile aderenti alle richieste delle associazioni venatorie. E i modi sono tanti: anticipando l’apertura della stagione o posticipandone la chiusura, inserendo specie a rischio che non andrebbero cacciate o rendendo più ricco il carniere di animali che un cacciatore può abbattere. E ogni anno gli ambientalisti impugnano i calendari e il Tar li sospende. Ma ad aiutare le Regioni – e i cacciatori – ora arriva la proposta di legge sulla caccia, a prima firma del leghista Francesco Bruzzone (in discussione in commissione Agricoltura della Camera), che con un colpo di spugna cancella la facoltà, da parte degli ambientalisti, di rivolgersi ai giudici per far rispettare la legalità: i calendari venatori saranno approvati via legge e potrà impugnarli solo il governo. La nuova normativa della Lega, sostenuta dal centrodestra, contiene altri punti problematici, come la cancellazione del silenzio venatorio (e dunque caccia aperta sette giorni su sette), l’uso di visori notturni, l’autorizzazione a praticare ogni forma di caccia su tutto il territorio nazionale senza autorizzazione. Secondo le associazioni ambientaliste (che sostengono la petizione del Fatto che chiede di ritirare la pdl Bruzzone) la nuova legge andrà incontro a una procedura d’infrazione Ue per le violazioni delle direttive Habitat e Uccelli e per quella della convenzione di Berna sulla protezione della fauna selvatica.
Un mese fa, peraltro, la Commissione ha sanzionato il governo italiano proprio per i favori ai cacciatori (e armieri). Su input del ministro Lollobrigida, ha cercato di aggirare la direttiva Ue che vieta l’uso del piombo nelle munizioni. In più, la legislazione italiana ha concesso alle Regioni il potere di autorizzare l’uccisione o la cattura di specie di fauna selvatica, anche in aree in cui la caccia è vietata, come le aree protette, e durante il periodo dell’anno in cui la caccia non è consentita.