Il Fatto di domani. Puglia, il groviglio del trasformismo stringe il Pd. Ponte sullo Stretto, il progetto dei misteri: solo Salvini ci crede

Di FQ Extra
13 Aprile 2024

PUGLIA, IL CENTROSINISTRA E IL GROVIGLIO DEL TRASFORMISMO. TORNA IN CAMPO L’IPOTESI DI UN TERZO NOME PER IL COMUNE DI BARI. Dopo gli scandali, le inchieste, gli arresti, la situazione del centrosinistra pugliese è sempre più ingarbugliata. Soprattutto se la si guarda dal punto di vista del Partito democratico. Dopo gli arresti delle scorse settimane, che hanno lambito il cosiddetto modello Emiliano, Elly Schlein ha scelto di accodarsi alla linea della fermezza, anche per non cedere troppo a Giuseppe Conte, che ha portato il M5S fuori dalla giunta regionale pugliese. La segretaria dem è spazientita e ha chiesto di rifare la giunta. Il segretario regionale dem è favorevole a una scossa. Ma Michele Emiliano ha già dichiarato (anche in un’intervista al Fatto) che non intende farlo, perché non ritiene che i fatti contestati dalla magistratura coinvolgano la sua giunta. Tra i militanti pugliesi sono state raccolte circa 200 firme a favore di un appello “per una svolta nella vita e nella gestione del partito contro trasformismo e gestioni personalistiche del potere”. Non si fanno nomi, ma il bersaglio è chiaro. C’è poi la questione della spaccatura tra Pd e 5S sulla candidatura per le comunali di Bari (quando ci saranno, visto che l’amministrazione è sotto revisione da parte della commissione di accesso). Le strade si sono separate nettamente quando, a seguito delle inchieste, il M5S ha deciso di confermare l’endorsement per Michele Laforgia (e sarebbe d’accordo anche il Pd locale), mentre il Pd nazionale ha scelto di mantenere l’idea di Vito Leccese. Oggi, da fonti pugliesi, emerge una nuova ipotesi, finora negata: un terzo nome per mettere d’accordo tutti, che sarebbe Nicola Colaianni, ex magistrato, già parlamentare del centrosinistra e componente della commissione giustizia. Sul Fatto di domani torneremo a Bari e in Puglia per mettere a fuoco i problemi politici del centrosinistra.


PONTE SULLO STRETTO, SALVINI “ILLUDE” I MINISTRI DEL G7: “INIZIO DEI LAVORI ENTRO QUEST’ANNO”. Sono tante le criticità del progetto del ponte di Messina. Sul Fatto abbiamo svelato il paradosso dei risarcimenti per gli espropri per la costruzione del Ponte sullo Stretto, che andranno a pagare famiglie mafiose calabresi e siciliane. Ci sono poi le questioni tecniche, legate a un progetto di cui non si conoscono i dettagli, e neanche i progettisti. Le lacune sono numerose e mettono in dubbio la fattibilità dell’opera. Il parere sulla fattibilità ambientale, per esempio, non è ancora arrivato. Eppure, il governo fa finta di niente e continua a parlare del Ponte sullo Stretto come se fosse solo questione di tempo. Per Matteo Salvini, che si è aggrappato all’opera anche per fini elettorali, “l’obiettivo è aprire i cantieri nel 2024 e portare i colleghi del G7 a visitarli” già quest’anno. Il vicepremier e ministro dei Trasporti lo ha detto nella conferenza stampa di chiusura del G7 Trasporti a Milano, spiegando che all’estero “sono tutti attratti da una grande opera di ingegneria che non ha eguali al mondo, con partnership giapponesi, spagnole, danesi e americane”. Il ponte non lo fanno i politici, ma i tecnici, ha aggiunto. Sul Fatto di domani parleremo proprio di questo: davvero è credibile avviare i cantieri quest’anno?


LAVORO E SICUREZZA, LA CISL IN ROTTA DI COLLISIONE. SBARRA: “LE PAROLE DI LANDINI RISCHIANO DI SCATENARE VIOLENZA NELLE FABBRICHE”. IL SEGRETARIO CGIL PARLA AL FATTO. Dopo lo sciopero generale di giovedì, capitato proprio il giorno dopo la strage di Suviana, prosegue la mobilitazione di Cgil e Uil per la sicurezza sui luoghi di lavoro e la tutela dei salari. Il 20 aprile è convocato un nuovo corteo a Roma. Nella Capitale, oggi la Cgil ha depositato in Corte di Cassazione i quattro quesiti referendari sulla tutela contro i licenziamenti illegittimi, superamento della precarietà, sicurezza. “Aspettiamo l’uscita formale sulla gazzetta ufficiale dei quesiti che abbiamo presentato, ma pensiamo di poter raccogliere le 500.000 firme necessarie per il referendum entro l’estate”, ha detto uscendo Maurizio Landini. L’obiettivo del sindacato è votare nella primavera del 2025. Intanto però si è aperto uno scontro con la Cisl, dopo la frase pronunciata dal numero uno della Cgil all’indomani della strage della centrale elettrica del bolognese: “La Cisl davanti ai morti ha deciso di non scioperare”, aveva detto il segretario. Oggi il leader del sindacato cattolico, Luigi Sbarra, ha risposto: “Più che dura quella frase è falsa, e anche pericolosa. Crea un clima rovente che può deflagrare in violenza. Rischiano di portare dentro le fabbriche un clima che il nostro Paese ha già conosciuto”. Il sindacato di Sbarra oggi ha tenuto un’assemblea con i suoi delegati alla sicurezza, dove, come vedremo sul Fatto di domani, le posizioni sono molto meno critiche con governo e grandi imprese. Su questi temi leggerete anche un’intervista a Maurizio Landini.


L’IRAN SEQUESTRA UN CARGO MCS NELL STRETTO DI HORMUZ. ALTA TENSIONE IN CISGIORDANIA. Non è l’attacco missilistico che gli Usa e Israele si aspettavano, dopo la promessa di rappresaglia da parte di Teheran per vendicare la morte degli otto guardiani della rivoluzione (tra cui due comandanti) a seguito di un raid israeliano sull’ambasciata di Damasco. I Pasdaran iraniani hanno sequestrato una nave container nello stretto di Hormuz. Il mercantile Msc Aries batte bandiera portoghese, ma, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa iraniana Tasnim, è legato alla compagnia Zodiac Maritime (sede a Londra) di proprietà di un miliardario israeliano. A bordo ci sono 25 marinai, 17 di loro di nazionalità indiana. Il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov ha avuto una conversazione telefonica con il suo omologo della Repubblica islamica. Israele è in massima allerta per un eventuale attacco dall’Iran, che rischia di provocare un’escalation del conflitto mediorientale. Le operazioni militari su Gaza continuano (il numero dei morti palestinesi è salito a 33.686), ma la tensione si è alzata ulteriormente in Cisgiordania. È stato trovato morto un giovane israeliano 14enne scomparso ieri durante alcuni scontri tra palestinesi e coloni, sostenuti dall’esercito, nel villaggio di al-Mughayyir. Netanyahu ha promesso di vendicare la morte del giovane. Dal 7 ottobre più di 460 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano in Cisgiordania, la maggior parte in scontri scatenati da incursioni dell’esercito e alcuni da coloni. Dal Libano, Hezbollah ha continuato a lanciare razzi verso il confine nord dello Stato ebraico. Sul Fatto di domani tutti i nostri aggiornamenti.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Bossi, “Alla Lega serve un nuovo leader”. Sono circa un centinaio i leghisti della prima ora arrivati oggi a Gemonio per festeggiare i 40 anni della Lega con il suo fondatore, in una cerimonia alternativa rispetto a quelle ufficiali. Si respirava area di secessione: non rispetto all’Italia ma rispetto al partito. “Alla Lega serve un nuovo leader. Che vada nella direzione dell’autonomia, che rimetta al centro la questione settentrionale”, ha detto Umberto Bossi.

Allarme siccità in Sicilia: “Mancano 180 milioni di metri cubi”. Nell’isola manca l’acqua e sono cominciati i razionamenti. Gli invasi che servono per fornire le tubature a Palermo e nella provincia sono al 50% e la società che gestisce l’acquedotto ha fatto scattare il piano di emergenza abbassando la pressione nelle condotte. C’è paura tra gli operatori per la prossima stagione turistica. Per potere arrivare a fine anno la Sicilia deve recuperare 180 milioni di metri cubi d’acqua, la metà delle risorse idriche necessarie per una gestione ordinaria annuale, ha certificato il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci.

Ucraina, Syrsky: “la situazione sul fronte orientale è peggiorata”. L’offensiva russa si è intensificata negli ultimi giorni, con il meteo più favorevole e gli ucraini incontrano difficoltà. Lo ha detto il comandante in capo delle forze armate ucraine Oleksandr Syrsky, che ha assunto la guida dell’esercito dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha “licenziato” il predecessore Valery Zaluzhny. Kiev ha fatto sapere che la situazione attorno alla città orientale di Chasiv Yar, sul fronte orientale 20 chilometri ad ovest di Bakhmut, è “difficile e tesa” con l’area sotto “fuoco costante”. Pesano le carenze di missili per la difesa aerea. La Germania ha annunciato che invierà una nuova batteria di missili Patriot a Kiev.

Sydney, attacco in un centro commerciale: 6 morti più l’assalitore. Escluso il terrorismo. Un uomo armato di coltello ha ucciso sei persone e ferite diverse altre oggi nel centro commerciale Westfield a Bondi Junction, nella zona est di Sydney, Australia. L’attentatore, secondo le prime ricostruzioni un 40enne già noto alle forze dell’ordine, è stato ucciso da un poliziotto. Le forze dell’ordine australiane hanno escluso il movente terroristico.


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