Otto milioni da qui al 2032. Solo per cominciare. Perché sono previsti ulteriori “apporti dello Stato e di soggetti pubblici e privati”. Si sa, la Storia ha un costo e in tempi di riabilitazioni senza contraddittorio della Decima Mas – il generale Vannacci docet – va celebrata come si deve, specie se è quella di Latina. Che con il ddl approvato mercoledì in commissione Cultura al Senato la città simbolo dell’epoca e dell’epica fascista potrà festeggiare il proprio compleanno come merita. Terminato l’iter in Parlamento, sulla città fondata da Benito Mussolini nel bel mezzo dell’ex palude che andava da Roma fino alle porte della Campania pioverà 1 milione di euro l’anno fino al 2032, centenario dell’inaugurazione. Per la maggioranza tutta, e Fratelli d’Italia in primis, la materia è così importante che il disegno di legge coinvolge i vertici delle istituzioni a partire da Palazzo Chigi e prevede la creazione di un “comitato nazionale presieduto dal presidente del Consiglio”, composto da 4 ministri (Cultura, Istruzione, Università e Turismo), dal governatore del Lazio e dal sindaco di Latina che gestiranno gli eventi attraverso la costituenda “Fondazione Latina 2032”. Il tutto “sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica”. In quello che gli stessi ideatori dell’iniziativa definiscono un unicum. “Per la prima volta dalla nascita della Repubblica, con un disegno di legge di iniziativa parlamentare, si darà vita a una fondazione che gestirà le iniziative”, ha salutato con vibrante commozione il voto Nicola Calandrini, di FdI, primo firmatario e presidente della commissione Bilancio al Senato che per prima aveva detto sì al testo. È lo stesso Calandrini che nel luglio 2017, quando l’ex sindaco Damiano Coletta cambiò il nome del parco “Arnaldo Mussolini” a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino disertò la cerimonia perché “la Storia non si cancella”. Concetto espresso più volte anche da un altro firmatario, quel senatore Roberto Menia, sempre di FdI, padre della legge istitutiva della Giornata del ricordo delle vittime delle foibe – altro storico cavallo di battaglia della destra meloniana –, che inaugurando l’attuale stagione di risse in Parlamento il 29 maggio si è lanciato contro i banchi delle minoranze, affrontato da Marco Croatti del M5S e fermato solo da commessi e colleghi.
Per celebrare la fu Littoria, “luogo unico nella storia dell’architettura italiana del XX secolo, delle bonifiche, della redenzione della terra” Calandrini & C. hanno messo anche una buona dose di lungimiranza, visto che il centenario arriverà solo nel 2032 e nell’articolo 2 del ddl, presentato lo scorso luglio, si legge che “lo Stato riconosce meritevoli di finanziamento le iniziative da svolgersi a Latina e da realizzare tra il 2023 e il 2032” anche se di queste iniziative per ora non v’è traccia.
In città c’è fermento e tra i più contenti c’è Cesare Bruni, capogruppo di FdI in consiglio. “Oggi è una giornata storica per la città di Latina” che fu “inaugurata con il nome di Littoria”, tiene a precisare in un sentito comunicato. Avvocato con la passione per i cimeli, ideatore e organizzatore del “Mercatino della memoria” che ogni prima domenica del mese riempie piazza del Popolo – un posto in cui se ti serve un busto del Duce lo trovi senza cercare troppo – Bruni esulta: “La nascita di una fondazione per il centenario è un passo decisivo per la città, permettendo di organizzare eventi, manifestazioni e iniziative culturali che celebreranno la nostra storia e le nostre radici”, dice il consigliere, che su Fb pubblica una foto in cui sorride col braccio teso e la mano tagliata fuori dall’immagine. Uno che di celebrazioni se ne intende: a dicembre 2022 organizzò la mostra dal titolo “Littoria, un marchio di successo” piena di gadget del Ventennio, per l’80° compleanno espose “1.200 documenti e foto di Littoria Latina, due nomi di una città unica” come raccontò alla stampa locale, e nel 2015 pubblicò il libro Littoria, la prediletta del Duce.
“È una proposta utile, ma presenta dei rischi – commenta Valeria Campagna, consigliera comunale e membro della direzione nazionale del Pd – Noi abbiamo provato a dare un contributo costruttivo con le altre forze di opposizione riuscendo a far approvare alcune modifiche al ddl. Prima il territorio non era per nulla rappresentato e ancora oggi le istituzioni cittadine sono estromesse dai processi decisionali. Il rischio è quello di non andare verso una commemorazione storica, ma che si scivoli verso una celebrazione nostalgica”.
La replica
Mercoledì, in commissione Cultura del Senato, è stato approvato il ddl, di cui mi onoro di essere il primo firmatario, che dispone le celebrazioni per il centenario della mia città, Latina, previste nel 2032. Va precisato che il testo in questione è una versione successiva a quella cui fa riferimento un articolo uscito ieri sul Fatto. Nella versione aggiornata non vi è alcun riferimento a “un comitato nazionale presieduto dal presidente del Consiglio”, bensì si prevede l’istituzione di una Fondazione, denominata “Latina 2032”, costituita dal ministero della Cultura e a cui potranno partecipare la Regione Lazio, la Provincia di Latina, il Comune di Latina e altri soggetti pubblici e privati, incluse le università.
Nicola Calandrini, FdI
La replica del Fatto
Prendiamo atto della precisazione nel contesto di un articolo i cui contenuti restano del tutto confermati.
Marco Pasciuti