Visti da vicino, i “ragazzi stupendi” di Gioventù nazionale non sono poi tanto affascinanti. Li ha definiti così Giorgia Meloni, che li coccola in ogni occasione pubblica. Ma dopo la pubblicazione dell’inchiesta di Fanpage – che mostra dall’interno i riti, le feste, il lessico e la mentalità ancora schiettamente fascista dei militanti della giovanile di Fratelli d’Italia – è calato un silenzio catacombale. Meloni è al G7, impegnata in tutt’altri affari. I dirigenti e i volti noti di FdI non hanno detto nemmeno una parola e hanno declinato ogni richiesta di commento. Nemmeno la comunità ebraica, in genere solerte nel condannare i rigurgiti fascisti e antisemiti, ha voluto prendere una posizione pubblica.
Procediamo con ordine. Ieri mattina Fanpage ha pubblicato un’inchiesta (anticipata giovedì sera a Piazzapulita) dal titolo “Gioventù meloniana”. Una giornalista sotto copertura, con telecamera nascosta, si è infiltrata nel movimento giovanile del primo partito italiano. Ai ragazzi viene imposta una facciata pubblica di responsabile e moderato conservatorismo, ma in privato esce fuori la loro vera natura. Chi conosce l’ambiente della destra juniores non ne sarà troppo sorpreso, ma nei 12 minuti del servizio si vede e sente di tutto: braccia tese, i soliti usurati slogan fascisti, l’esaltazione del Duce, i saluti gladiatori, il disprezzo delle persone di colore, l’esaltazione dei terroristi neri degli anni di piombo, “Sieg Heil”, i concerti “identitari” a cui partecipano anche dirigenti e deputati in carica (Marco Perissa, Paolo Trancassini, Nicola Procaccini). Nell’inchiesta c’è pure un passaggio su un’ipotetica frode con i fondi del servizio civile: “Dal prossimo anno avremo un altro tipo di entrata che ci deriverà dal servizio civile, i soldi vengono dallo Stato – dice in video Flaminia Pace, presidente di Gn Pinciano – . A ogni ragazzo per fare questo volontariato vengono dati 500 euro al mese. Che cosa dobbiamo fare per fare il servizio civile? Nulla. Perché dei 500 euro si gradisce una buona offerta”.
L’inchiesta di Fanpage è stata ripresa e commentata dai principali partiti di opposizione: Pd, Cinque Stelle e Avs. Elly Schlein ha chiamato in causa direttamente Meloni: la premier è consapevole delle “fascisterie” nel suo partito, ha detto, “altrimenti sarebbe la leader più distratta della storia”. A destra invece solo un silenzio imbarazzante. Il Fatto ha chiesto un commento a Fabio Rampelli (nel video sono riprese iniziative nella storica sede di Colle Oppio, tuttora frequentata dai suoi “gabbiani”), a Federico Mollicone e al ministro Gennaro Sangiuliano, senza ottenere una sola parola sulla vicenda. L’unico a “immolarsi” pubblicamente è stato un giornalista, Italo Bocchino, che ha definito l’inchiesta “spazzatura”. E poi Francesco Giubilei, che ha usato parole simili a quelle di Bocchino ma senza riuscire a nascondere l’imbarazzo: la giornalista sotto copertura di Fanpage aveva lavorato sotto pseudonimo per Nazione futura, la rivista dell’ex consigliere di Sangiuliano; Giubilei ora minaccia di querelarla.
C’è un altro silenzio sorprendente nel dibattito pubblico: quello della comunità ebraica. Davvero i suoi esponenti, in genere impeccabili nel condannare ogni manifestazione e forma di antisemitismo, non hanno nulla da dire sulle espressioni nazifasciste dei giovani di FdI mostrate dal video? Hanno declinato ogni commento Noemi Di Segni (presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane) e Riccardo Pacifici (ex presidente della Comunità ebraica romana). È caduta nel vuoto anche la richiesta fatta al responsabile della comunicazione della comunità capitolina.
Le uniche parole sono quelle di Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano: “Non sono sorpreso, so che ci sono questi fenomeni tra i giovani di FdI. La cosa positiva però è che Meloni sta mantenendo un comportamento istituzionale corretto, ha una linea diversa rispetto a questi fanatici”. Che però non sono stati condannati, né da Meloni né da altri: “Un richiamo all’ordine democratico è responsabilità dei leader. Ma nemmeno Schlein sta richiamando i fanatici pro Palestina. Da ebreo vedo questi giovani di FdI che inneggiano al Duce, ma a sinistra inneggiano ad Hamas”. Ecco il punto, dunque: la posizione di Fratelli d’Italia sul genocidio in Palestina è una garanzia per la comunità ebraica. E allora si può perdonare qualche eccesso giovanile.
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