Senso di vertigine, depressione, stress, tachicardia”. “Ansia”. “Pianto”. “C’è chi si rifugia nell’alcool o negli ansiolitici per dimenticare”. “Potrebbe essere uno dei più grandi shock politici da decenni”. E, soprattutto, “insonnia”: notti in bianco e occhi sbarrati in attesa delle prime luci dell’alba ma, purtroppo, in questo giugno cupo “non smette mai di piovere”. Siamo forse alla vigilia della Terza guerra mondiale? Di un conflitto nucleare che ci spazzerà via tutti ? Un asteroide sta per disintegrare la Terra? O un’altra pandemia ci costringerà a vivere sottoterra come sorci? No, è molto peggio, siamo all’indicibile che trascriviamo da uno scoop di Repubblica sovrastato da un titolo raggelante: “La Francia in crisi di nervi con il rischio trionfo Le Pen”. Ahi! Di fronte a un’apocalisse del genere vorremmo di primo acchito consigliare agli amici francesi di barricarsi in cantina, accumulare generi di prima necessità, farmaci di pronto intervento e di tenere i nervi saldi poiché questo incubo lo abbiamo vissuto anche noi, les italiens, e non una volta soltanto.
Terrorizzante fu la vigilia della presa di potere di Silvio Berlusconi quando sulle terrazze dello sconforto erano in molti, assaggiando tartine di pecàri camembèrt annaffiate da un Amarone 2004 della tenuta Frambellotti (copy Stefano Disegni) che meditavamo la fuga all’estero o una nuova resistenza sulle montagne (poi non se ne fece nulla causa maltempo). Fu così che prendemmo atto che ci si abitua proprio a tutto: anche al governo della nuova marcia su Roma, al ministro Lollobrigida e perfino ai cinquecentomila voti del generale Vannacci, che già si esprime con il tocco felpato di un democristiano della corrente dorotea (la stessa metamorfosi di Marine Le Pen che, smessi i toni da croce uncinata, sembra trasformata in una dama di carità). Colpisce invece nella vivida narrazione di Repubblica “quel che si sente dire sul capo dello Stato nelle riunioni di lavoro o in alcune cene, di una violenza inaudita, cose terribili anche su sua moglie”.
Eh sì, amati compagnon con Macron voi siete calati in pieno dramma scespiriano mentre qui da noi è sempre e comunque Bagaglino. Un’altra tartina?