STATI UNITI, OBAMA SCARICA BIDEN: “LA SUA RIELEZIONE DIVENTA IMPEGNATIVA”. IL NEW YORK TIMES: “IL PRESIDENTE STA PENSANDO DI MOLLARE”. LA CASA BIANCA: “NON È VERO”. “La sua rielezione diventa impegnativa”. L’ex presidente Barack Obama esce allo scoperto e dice chiaramente che la strada già difficile di Joe Biden per conquistare un secondo mandato alla Casa Bianca, è divenuta impervia dopo la prova deludente fornita durante il dibattito con l’avversario repubblicano, Donald Trump. Del resto, il fronte dem è in fermento: 25 deputati sarebbero pronti a chiedere a Joe Biden, secondo Reuters, di rinunciare alla nomination nel caso continuasse a mostrarsi “traballante” anche nei prossimi giorni. Ma i dubbi si sono insinuati anche dentro la stretta cerchia di Biden: lo stesso presidente, secondo il New York Times, avrebbe confessato ad un alleato come in questi giorni stia valutando se abbandonare la sua corsa per la rielezione. Immediata la smentita; Andrew Bates, il portavoce della Casa Bianca ha negato la circostanza: “È assolutamente falso. Se il New York Times ci avesse concesso più di sette minuti per commentare lo avremmo detto”. Eppure anche la Cnn sostiene quanto scritto dal NYT. Ma ci sono altri guai per l’immagine del presidente: con Biden a preparare i discorsi, e a partecipare alle riunioni più delicate, ci sarebbe il figlio Hunter, condannato di recente per l’acquisto di una pistola, non avendo fornito informazioni corrette sull’uso di alcol e droghe. Insistenti sono le voci sull’ipotesi di puntare sulla vice di Biden, Kamala Harris, anche se un sondaggio Reuters/Ipsos conferma che tra gli elettori dem Michelle Obama è vista come favorita per battere Trump. Sul Fatto di domani leggerete altri particolari su quanto avviene alla Casa Bianca e dentro la famiglia Biden.
FRANCIA AL VOTO: MACRON ALLONTANA L’ALLEANZA CON LA SINISTRA: “DESISTENZA NON SIGNIFICA COALIZIONE”. LE PEN: “AVVERSARI GROTTESCHI”. A quattro giorni dai ballottaggi, dopo il primo turno delle elezioni che ha visto l’estrema destra del Rassemblement National di Marine Le Pen avanti con il 33% dei voti, il presidente Macron prende le distanze da un possibile governo di coalizione con la sinistra estrema di Melenchon: “Non governeremo con La France Insoumise (LFI), una desistenza non significa una coalizione”. In mattinata, anche il premier Gabriel Attal aveva affermato su France Inter: “Tutto mi separa da La France Insoumise. Non farò mai un’alleanza con loro. Né la France Insoumise, né il Nuovo Fronte Popolare, né i nostri candidati sono in grado di formare una maggioranza assoluta”. Attal vede un “governo di unione nazionale”, al quale però Mélenchon ha già opposto il suo rifiuto. Di queste divisioni gode Marine Le Pen, che oggi ha definito “grottesca” l’immagine degli avversari e la formazione del Fronte Repubblicano per impedire al suo partito di entrare nei palazzi istituzionali. Eppure, in nome della desistenza, 218 candidati hanno rinunciato a correre per evitare la dispersione di voti. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie sul momento delicato della Francia, e un profilo di Jordan Bardella, il “delfino” di Marine Le Pen, le cui origini sono tutt’altro che francesi al 100%. Una contraddizione dentro un partito che vuole una stretta su doppi passaporti e immigrazione.
NUOVA BUFERA SULL’ILVA. 10 INDAGATI PER TRUFFA AI DANNI DELLO STATO (C’È ANCHE L’EX AD MORSELLI). Il reato è quello di truffa ai danno dello Stato per la presunta “artificiosa manipolazione dei dati afferenti alle emissioni di Co2” riconducibile alle attività di Adi spa e realizzata in un periodo precedente l’amministrazione straordinaria. Tradotto: nuova bufera sull’ex Ilva di Taranto. La Procura del capoluogo pugliese ha iscritto dieci persone nel registro degli indagati (tra cui l’ex ad Lucia Morselli, e poi amministratori, procuratori, dipendenti e collaboratori pro tempore) e ha dato mandato alla Guardia di Finanza di eseguire perquisizioni nelle province di Taranto, Bari, Milano, Monza-Brianza e Modena, oltre che al ministero dell’Ambiente. La vicenda è complessa. Secondo gli inquirenti, in relazione al sistema europeo di controllo sulla restituzione delle quote Co2 consumate nel 2022 e a quelle assegnate a titolo gratuito per il 2023, Acciaierie d’Italia avrebbe fornito dati falsi nel piano di monitoraggio e rendicontazione al comitato Ets (Emission Trading System) sui consumi di materie prime (fossile, gas, ecc.). Inoltre al sistema europeo di scambio di quote di emissione sarebbe stato dichiarato un numero di quote Co2 inferiore a quello effettivamente emesso, inducendo in errore il comitato ministeriale, che così assegnava gratuitamente allo stabilimento un ammontare di quote superiore a quello effettivamente spettante. Sul giornale di domani analizzeremo nel dettaglio le accuse. Qui l’inchiesta di Fq Millennium “Ilva e gli altri, come fare soldi con la CO2: oggi nell’Unione europea inquinare conviene”.
APRILIA, RETATA ANTIMAFIA: IL SINDACO PRINCIPI AI DOMICILIARI. I MAGISTRATI: “COMUNE IN MANO ALLA CRIMINALITÀ”. Il Comune laziale si è svegliato con le sirene di una retata antimafia: 25 misure cautelari, 21 in carcere, due ai domiciliari – tra cui il sindaco Lanfranco Principi (Forza Italia) – e due misure interdittive. Le accuse rivolte a Principi risalgono al 2018, quando era vicesindaco. Il procuratore di Roma, Lo Voi sottolinea: “Gli arresti riguardano un consolidato e strutturato gruppo di matrice mafiosa che aveva costituito un sistema nel territorio di Aprilia, una delle più grandi città del Lazio. Un gruppo che, con caratteristiche e metodi mafiosi, si era dedicato ad attività tipiche del 416 bis”. Uno degli indagati, intercettato, pronuncia una frase esplicita: “Faremo il Comune dentro il Comune”. Tra le attività criminali il magistrato ricorda “lo spaccio di stupefacenti senza limiti, estorsioni, recupero crediti, acquisizioni di attività economiche, prestiti a usura”. Il procuratore aggiunto della Dda Ilaria Calò ha detto senza mezzi termini che “l’associazione mafiosa controllava completamente il Comune di Aprilia sia dal punto di vista economico-imprenditoriale e dal punto di vista amministrativo. Nelle indagini sono emersi rapporti con il clan dei Casalesi e con quello dei Polverino”. Sul giornale di domani leggerete un approfondimento sull’operazione antimafia nel Lazio e le reazioni della politica.
LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE
Ita-Lufthansa, arriva l’ok della Commissione europea. Il semaforo verde di Bruxelles consente alla compagnia tedesca di rilevare il 41% di quella italiana con la prospettiva di salire al 100% nei prossimi anni. La compagnia tedesca, che verserà all’inizio 325 milioni di euro, assumerà subito la gestione operativa del piccolo vettore italiano sorto dalle ceneri di Alitalia. La maggioranza festeggia, dimenticando di quando faceva interrogazioni per non “svendere il nostro vettore”.
Caso Scurati, sei giorni di sospensione per Serena Bortone. Sanzione disciplinare per la conduttrice di Che sarà, che con un post sui social aveva denunciato l’annullamento “senza spiegazioni plausibili” del contratto dello scrittore. Il programma condotto da Bortone non figura nei palinsesti Rai della prossima stagione. La giornalista ha annunciato che impugnerà il provvedimento.