“Persecuzioni? Erano poesie”. Nel 2021 Morgan commentò così, sui social, il rinvio a giudizio per stalking e diffamazione nei confronti della sua ex compagna, la cantante e musicista Angelica Schiatti. Leggendo le carte del processo, però, viene fuori che di poetico c’è ben poco. Insulti, minacce, revenge porn e perfino due personaggi loschi pagati per trovarla e portarla da lui.
Ma partiamo dall’inizio. Angelica e Morgan, entrambi monzesi, si conoscono circa 10 anni fa nella loro città d’origine. Angelica è molto giovane, hanno una breve frequentazione, poi negli anni si vedono saltuariamente mantenendo un buon rapporto. A fine 2019 iniziano di nuovo un rapporto più intimo e burrascoso, ma Angelica dopo tre mesi circa chiude il rapporto. Lui inizialmente pare accettarlo finché non arriva il lockdown. A quel punto Morgan cambia, è pressante, poi via via i suoi messaggi diventano minacciosi. Inizia lo stalking. Angelica nel maggio del 2020 lo denuncia, viene attivato il Codice rosso.
Morgan subisce una perquisizione in casa: il risultato è che il cantante si incattivisce al punto che Angelica, spaventata, lascia la sua casa e si trasferisce in quella di suo padre a Merate. Il cantante le invia continui messaggi finché via whatsapp le scrive che pubblicherà i video erotici che Angelica gli aveva mandato tempo prima. Non solo. Dopo averla minacciata, il 20 maggio del 2020, in una chat di gruppo chiamata “inartemorgan” scrive: “E adesso per la gioia di tutti i segaioli del mondo vi sparo una tripletta di video porno di A. che vi mettono a posto per qualche anno”. Pubblica una foto di Angelica nuda, qualcuno gli fa notare che è un reato e lui: “Non posso condividere con qualcuno un po’ di santa troaggine di una troia che ha fatto la troia perché è troia e sa fare solo la troia?”.
Poi passa alla madre di Angelica, che contatta via whatsapp annunciandole di essere sotto casa della figlia, accusando la donna di aver manipolato mentalmente Angelica, scrivendole “Se mi incazzo esplode il vulcano e Angelica si scava la bara”.
Lo ribadirà anche al settimanale Oggi sotto forma di lettera in cui accusa la famiglia di Angelica di aver sottoposto la ragazza a un qualche imprecisato trattamento psichiatrico. La persecuzione, insomma, assume ogni volta una forma diversa.
A un certo punto Morgan finge di essere il rapper Willie Peyote e contatta Angelica proponendole una collaborazione. Il cantante passa in seguito a contattare il produttore di Angelica, A. C., inviandogli il messaggio: “La mia amica Angelica come sta? Lo tira fuori a molti il pisello o solo uno alla volta?”.
Sempre lui a fine maggio rilascia un’intervista a Huffinghton Post in cui parlando di Angelica dichiara: “Credo che sia andata da qualche parte a fare qualche trattamento psichiatrico. Fatto sta che è tornata ed è priva di emozioni e sembra sia gravemente lesa dal punto di vista psichico”. Morgan, in preda a una ossessione irrefrenabile, contatta poi alcune amiche di Angelica. In un messaggio spiega che la cantante cornifica il fidanzato con lui e altri uomini: “Siamo una famiglia di bovini-ovini allargata nel senso di orifizio anale che conta una dozzina di maschi adulti”.
Ma la vicenda più grave risale all’estate del 2021. Morgan, dietro compenso, ingaggia due ragazzi siciliani conosciuti online di cui uno pregiudicato (M.R. e L.P.) per pedinare Angelica e il suo nuovo compagno (il cantautore Calcutta). Chiede ai due “di portargliela” perché “ho bisogno di svuotare le palle” e li invita a tirare un pugno in faccia a Calcutta. I due vanno a Milano, scoprono che Angelica è a Bologna col fidanzato, prendono un treno su indicazione di Morgan e vanno a cercarla. Trovano la casa bolognese in cui Angelica vive con Calcutta (nelle chat ci sono le foto dell’abitazione). Alla fine non la incrociano per un soffio ma in seguito inviano una serie di messaggi inquietanti ad Angelica.
Poi ci sono i messaggi a Calcutta che Morgan ha contattato via Telegram. Messaggi del seguente tenore: “Ehi piccola merdina secca. Quando il tuo piccolo cazzo non verrà più succhiato dalla mia donna te lo metterà in culo quello di un negro gigante”. “Tu possa essere maledetto e andare dove sta tua madre infame cane”. Anche pochi mesi fa, sotto un post di RaiRadio2 con un video di Calcutta, Morgan commentava “Ma una doccia ogni tanto no?”.
Insomma, una vicenda preoccupante, tanto più che, sebbene si sia attivato il Codice rosso, non è mai stato disposto neppure un divieto di avvicinamento. E questo nonostante Morgan a un certo punto abbia affittato una casa a pochi metri dall’abitazione di Angelica. Non solo: la prima denuncia è del 2020 ma di fatto il processo non è mai iniziato davvero. Nel 2021 gli avvocati di Morgan ottengono che il processo venga spostato da Monza a Lecco per incompetenza territoriale. Poi arriva un lungo periodo di stasi, nonostante nel frattempo Morgan paghi i due siciliani per pedinare Angelica e continui con la sua ossessione.
L’udienza preliminare viene celebrata il 10 ottobre 2023 e da quel momento iniziano una serie di rinvii e di tentativi della difesa di trovare un accordo che, nonostante la chiara intenzione di Angelica Schiatti di non rinunciare al procedimento, vengono puntualmente accolti dai giudici.
Il 31 maggio 2024, davanti a un nuovo giudice (Gianluca Piantedosi) i legali di Morgan chiedono per l’ennesima volta di trovare un accordo. Nonostante la ferma opposizione dell’avvocata Maria Nirta, che assiste la donna, il giudice decide di rinviare nuovamente l’udienza al 13 settembre 2024 per tentare la composizione tra la parte civile e l’imputato. Non serve un esperto di violenza sulle donne per comprendere che costringere una vittima di condotte persecutorie a confrontarsi e cercare un accordo con il carnefice rientri perfettamente nel pericoloso schema della vittimizzazione secondaria (per giunta l’estinzione del reato di stalking non può avvenire tramite condotte riparatorie).
Tanto più che Angelica Schiatti senza mai essere stata tutelata in alcun modo nella sua incolumità fisica e psicologica, attende da 4 anni che la giustizia si attivi davvero. Nel frattempo, nonostante il rinvio a giudizio per stalking e diffamazione sia cosa nota, Morgan continua a lavorare come giudice di XFactor, a fare concerti, a firmare accordi con Warner. Ha annunciato un nuovo programma in arrivo su Rai 3 (forse un regalo della sua amica Giorgia Meloni). Inoltre, e questo è il colmo, il ministero della Cultura due mesi fa lo ha voluto a Verona, per partecipare al dibattito “Canzoni violente contro le donne: che fare?”.
La vittima, intanto, è congelata nell’attesa che qualcuno la protegga. Del resto, Morgan le dedicava poesie.