Il Fatto di domani. Offensiva ucraina in Russia, la reazione di Putin: bomba iperbarica sui soldati di Kiev nella regione di Kursk. Gaza, nuovo raid di Israele su una scuola: Conte e Bonelli chiedono al governo di richiamare l’ambasciatore italiano a Tel Aviv

Di FQ EXTRA
10 Agosto 2024

OFFENSIVA UCRAINA IN RUSSIA, MOSCA SGANCIA UNA BOMBA TERMOBARICA DA 500 CHILI SUI SOLDATI DI KIEV NELLA REGIONE DI KURSK. PRODI: “UN INCIDENTE PUÒ INNESCARE LA TRAGEDIA”. Kiev non molla la presa sulla regione russa di Kursk, poco oltre il confine. Ma nel quinto giorno di offensiva nel territorio della Federazione è arrivata la prima dura reazione del Cremlino: un missile a testata termobarica da 500 chili ha colpito il sito delle forze al servizio di Kiev, nella periferia meridionale di Sudzha, regione di Kursk. Lo ha riportato l’agenzia Interfax citando il ministero della Difesa russo. Le armi termobariche hanno una particolarità: sono più potenti degli ordigni convenzionali perché composte quasi al 100% da combustibile esplosivo che risucchia l’ossigeno. Putin dunque inizia a mostrare i muscoli, mentre autorevoli politologi come Ian Bremmer già esultavano per aver smascherato il bluff dello Zar, bravo a minacciare fuoco e fiamme (fino al nucleare tattico) senza far seguire i fatti alle minacce. L’ex premier Romano Prodi ha lanciato il monito sui pericoli di un’ulteriore escalation: “Mi preoccupa la possibilità di un incidente che potrebbe innescare una vera tragedia. E all’incidente ci siamo già andati vicini in più di un’occasione”. Mosca ha dichiarato il regime speciale antiterrorismo in tre regioni: Belgorod, Kursk e Bryansk. A rischio sarebbe la centrale nucleare di Kursk, minacciata – secondo il Ceo di Rosatom – “dalle azioni dell’esercito ucraino”. Ma l’offensiva di Kiev arriverebbe fino alla Bielorussia: il presidente Lukashenko ha annunciato l’abbattimento dei droni ucraini nei cieli di Minsk, durante la notte. Poi ha ordinato il rafforzamento delle truppe al confine con l’Ucraina, nel Sud del Paese, schierando i missili. Sul Fatto di domani leggerete la cronaca e l’analisi dell’escalation in Ucraina.


GAZA, NUOVO RAID DI ISRAELE SU UNA SCUOLA. HAMAS: “CENTO MORTI”. IDF: “NUMERI ESAGERATI, COLPITI I TERRORISTI”. EUROPA E REGNO UNITO “INORRIDITI”. CONTE: “IL GOVERNO RICHIAMI L’AMBASCIATORE”. Il conflitto sale d’intensità non solo in Ucraina ma anche a Gaza. L’esercito di Israele ha colpito ieri la scuola Al-Tabaìeen a Gaza city, uccidendo circa 100 persone (inclusi 11 bambini) con dozzine feriti: secondo il ministero della Difesa gestito dalla milizia islamica, l’edificio ospitava gazawi sfollati. L’Idf accusa Hamas di aver gonfiato il numero delle vittime e dichiara di aver “colpito con precisione circa 20 terroristi di Hamas” all’interno dell’istituto, usato come nascondiglio e centro di comando. Tra i bersagli colpiti, anche “comandanti di alto rango”. Il segretario di Stato Anthony Blinken, in un colloquio telefonico con Yoav Gallant, ha ricordato come l’escalation “non è nell’interesse di nessuna delle parti”, mentre diventa sempre più “urgente” il cessate il fuoco. L’istituto Al-Tabaìeen non è la prima scuola colpita dall’esercito di Tel Aviv. L’alto Rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, lo fa notare in un commento sulla piattaforma X: “Sono inorridito dalle immagini di una scuola a Gaza utilizzata come rifugio e colpita da un attacco israeliano. Almeno 10 scuole sono state prese di mira nelle ultime settimane. Non vi è alcuna giustificazione per questi massacri”. Anche il Regno Unito si è detto “inorridito”, per bocca del capo della diplomazia David Lammy. L’attacco è arrivato dopo che Israele ha accettato l’appello di Egitto, Stati Uniti e Qatar per un round conclusivo dei negoziati sul cessate il fuoco, fissato per il 15 agosto. Alcuni analisti interpretano l’attacco come un modo per sabotare l’intesa da parte di Netanyahu. In Italia, tra le fila delle opposizioni, Giuseppe Conte e Angelo Bonelli hanno chiesto al governo di richiamare in patria l’ambasciatore in Israele. Sul Fatto di domani, la guerra sul campo e la diplomazia per un cessate il fuoco a Gaza.


GIUSTIZIA, MISSIONE IMPUNITÀ: LA ROAD MAP DEL GOVERNO DOPO IL COLPO DI SPUGNA SULL’ABUSO D’UFFICIO. Ieri il presidente Sergio Mattarella ha firmato la riforma Nordio. Era l’ultimo giorno utile per la promulgazione, 30 giorni dopo il via libera del Parlamento del 10 luglio. La legge voluta dal Guardasigilli potrebbe essere solo il primo mattone lungo la via dell’impunità tracciata dal governo Meloni, in piena continuità con lo spirito del berlusconismo. Ad esempio: non è un mistero come Forza Italia spinga verso la riforma costituzionale per la separazione delle carriere, antico obiettivo di Silvio Berlusconi e della P2 targata Licio Gelli. Il disegno di legge è pronto, approvato dal Consiglio dei ministri il 29 maggio scorso. Il rischio è noto: portare il pubblico ministero sotto l’ala del governo sancendo la fine dell’indipendenza del potere giudiziario. Intanto, con la scusa del sovraffollamento carcerario, Lega e Forza Italia lavorano ad una stretta sulle misure cautelari: una norma per evitare l’arresto durante le indagini per i cittadini incensurati. Dunque, per scongiurare un altro caso Toti. Che la maggioranza sia al lavoro sulla custodia cautelare, lo ha confermato il sottosegretario alla Giustizia forzista Francesco Paolo Sisto un’intervista al Dubbio. Mentre il ministro Nordio in un colloquio con Il Giornale ha smentito attriti con il Colle sul tema della Giustizia. Di sicuro, l’Europa aveva paventato una procedura d’infrazione per l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, bollato da Giuseppe Santalucia (presidente Anm) come un’amnistia mascherata per 4 mila colletti bianchi. Nel mirino c’è anche la legge Severino: la maggioranza vorrebbe abolire la sospensione automatica degli amministratori locali in caso di condanna in primo grado. Sul Fatto di domani vi racconteremo la road map del governo verso l’impunità.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Messina, manifestazione contro il Ponte sullo Stretto. E’ il vessillo di Matteo Salvini, ma tra Sicilia e Calabria monta il dissenso contro l’opera eternamente in discussione. Alle 18.30, a piazza Cairoli a Messina, si ritroveranno cittadini e associazioni riuniti dallo slogan “Vogliamo l’acqua dal rubinetto non il ponte sullo Stretto”. Appello anche dal movimento No Ponte Calabria per aderire alla manifestazione organizzata in Sicilia. Sul Fatto di domani vi racconteremo la piazza e i progetti faraonici del ministro leghista.

Balneari, il piano del governo per dribblare le gare e salvare le concessioni. L’esecutivo punta su una nuova mappatura delle spiagge per la trattativa con la Commissione europea: è quanto scrive il Sole 24 Ore. In questo modo, la proroga delle concessioni potrebbe slittare anche fino al 2029. Bruxelles aveva già bocciato la prima mappatura del governo italiano, usata come pretesto per eludere nuovi bandi di gare, mentre il Tar ha annullato la proroga fino al 2025.

Gianmarco Tamberi ricoverato e dimesso dall’ospedale: “Sarò in gara”. Il campione olimpico ha annunciato la sua partecipazione alla finale olimpica di Parigi nella speciale del salto in alto, malgrado sia stata confermata la diagnosi di colica renale. L’atleta azzurro aveva condiviso un post su Instagram per raccontare in tempo reale il suo stato di salute: “Sono passate 10 ore e la colica renale ancora non è passata – ha detto Tamberi nella clip video -. Il dolore che sento da questa mattina, per quanto forte, è nulla confronto a quello che sto provando dentro. Sono appena stato portato in pronto soccorso in ambulanza dopo aver vomitato due volte sangue”.

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