L’intervista - Mark Perlmutter

Gaza, il medico Usa: “Ho visto bimbi con due proiettili in pieno torace”

Chirurgo Usa a Gaza - "Spesso colpiti anche alla testa, per questo l’Idf si vanta di avere i migliori cecchini del mondo..."

21 Agosto 2024

“Il 90% dei pazienti che a Gaza arrivavano al pronto soccorso dove ho prestato servizio erano bambini, l’80% dei pazienti che ho portato in sala operatoria per ferite acute erano bambini. Ho trovato proiettili di cecchini conficcati nel loro petto… In alcuni casi sono stati colpiti due volte, entrambi al centro del petto e in altri casi al lato della testa. Israele si vanta di avere i migliori cecchini al mondo. Tiratori così abili non colpiscono per errore un bambino piccolo due volte”. Il chirurgo ebreo americano Mark Perlmutter ha prestato servizio al Gaza European Hospital per conto dell’Oms tra marzo e aprile, da volontario in uno dei tanti ospedali ormai oggi non più operativi. Ha portato la sua testimonianza anche al Congresso degli Stati Uniti. “Il massacro è accuratamente incentrato su bambini, operatori sanitari e giornalisti – ha dichiarato alla Cnn – ovvero i cittadini più vulnerabili tra gli innocenti, chi può prendersi cura di loro, e chi può denunciare al mondo questo deliberato eccidio di massa”.

La guerra a Gaza è una legittima risposta alla strage del 7 ottobre?

Ciò che Hamas ha fatto il 7 ottobre è terribile. Ma per me Israele sta compiendo un genocidio. Con l’uso sistematico delle bombe a frammentazione su aree prettamente civili. Lo scopo di questa guerra è uccidere la cittadinanza palestinese, con il pretesto di colpire Hamas. I cittadini palestinesi non sono danni collaterali sfortunati di questa guerra, ma sono il bersaglio principale della guerra. Perché altrimenti Israele sgancerebbe bombe bunker buster da duemila libbre su case e tendopoli? Perché concentrare in maniera sistematica i bombardamenti all’ora della preghiera serale, quando il cittadino comune è radunato in massa, se non per aumentare l’efficacia letale indiscriminata di un attacco? Sono stati distrutti il 100% dei musei, scuole, università, ogni ospedale, sistemi di stoccaggio e distribuzione alimentare, rete elettrica, impianti di trattamento delle acque reflue, impianti di purificazione dell’acqua. Tutti obiettivi non militari. Perché negare quasi il 100% dell’assistenza sanitaria e degli aiuti alimentari, tra cui cibi deperibili e forniture mediche salvavita a una popolazione affamata? Perché negare l’ingresso o assassinare giornalisti indipendenti se non per coprire queste atrocità?

L’Onu ha denunciato anche la strage degli operatori umanitari a Gaza: oltre duecento vittime…

Ho visto migliaia di camion fermi di Oxfam, World Central Kitchen, Croce Rossa, Mezzaluna Rossa, Unhcr, Care, Feed the Children, e molti altri ancora. Altri trasportavano patate, verdure, sacchi di farina con il marchio “Un” sul lato, cisterne d’acqua, altri generi di prima necessità. Questo mentre il Valico di Rafah era ancora aperto. Ma gli israeliani negavano l’accesso. E quando i veicoli erano autorizzati, sono stati comunque deliberatamente bersagliati dall’Idf, come i tre furgoni della World Central Kitchen inseguiti e colpiti da un drone che ha ucciso i 7 operatori.

Il sistema sanitario reggerà?

No, perché la distruzione totale del sistema sanitario è uno degli obiettivi dell’Idf. Non si doveva chiudere nessun ospedale! Avrebbero potuto occuparli, valutando ogni eventuale legame con Hamas rispettando la Convenzione di Ginevra. Invece, scelgono, di bruciare gli ospedali e torturare gli operatori sanitari: ho assistito personalmente un infermiere colpito ad una gamba in sala operatoria, arrestato e torturato per 45 giorni.

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