Francesco Lollobrigida, ministro ex cognato dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e soprattutto dell’Autogol, reduce dai trionfi dei mancati rimborsi agli alluvionati e dalla brillante gestione della peste suina, anziché dare spiegazioni agli agricoltori e agli allevatori inferociti, si produce in un altro capolavoro della sua specialità: la gaffe. Nel goffo tentativo di intimidire e/o screditare il nostro Vincenzo Bisbiglia, coautore dei nostri scoop sui suoi “amichettismi” alla Cotral e sul Frecciarossa fermato a Ciampino, gli erige un monumento: lo ricorda “con grande affetto” per la sua “professionalità” di “buon giornalista molto attento ai fatti” all’ufficio stampa dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Lazio, dove “smentiva le falsità della propaganda della sinistra” prima di “percorrere altre strade” che l’hanno portato al Fatto. In effetti, quando abbiamo assunto Vincenzo, è stato proprio per la professionalità e l’attinenza ai fatti: le uniche caratteristiche che – non essendo usi ad analisi del sangue politico-ideologiche – chiediamo a un giornalista. Ringraziamo Lollobrigida per averle riconosciute al nostro cronista, che sul Fatto continua a smentire le falsità della propaganda. Sia quando vengono da sinistra, sia quando sono targate Lollobrigida. Il quale deve aver equivocato il detto di Paul Valéry: “Se non puoi demolire un ragionamento, demolisci il ragionatore”. Lui, per demolire il ragionamento, esalta il ragionatore. Un genio.
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I Cdr del Fatto e de ilfattoquotidiano.it esprimono solidarietà al collega Vincenzo Bisbiglia ma anche al ministro Lollobrigida: si rassegni, può pubblicare interi album ma continuerà a occuparsi di lei.