L’inchiesta

Servizi segreti, il verbale del ministro Crosetto: “Io spiato da 007 stranieri”. Ma fu lui a dirlo al Fatto Quotidiano

Il sospetto - “Come sapevano dei miei rapporti e della casa?”

Di M. L.
14 Settembre 2024

Oltre all’articolo del Domani sul colloquio della moglie per un’eventuale assunzione all’Aise, nel mirino di Crosetto quando chiede di farsi sentire dai pm di Perugia c’è un secondo pezzo: quello del 20 dicembre 2023. Il quotidiano diretto da Emiliano Fittipaldi quel giorno riprende la notizia esclusiva data da Il Fatto il giorno prima. Il 19 dicembre svelavamo che il ministro della Difesa alloggiava da mesi senza pagare l’affitto (a detta del ministro per inadempimenti del locatore nella consegna dell’immobile ristrutturato) a casa del figlio di Carmine Saladino, il fondatore di MaticMind, gruppo attivo nel mondo degli appalti pubblici (anche ramo Difesa). Il Domani aggiungeva al nostro scoop una notizia: Crosetto aveva ricevuto un bonifico di 124mila euro nel 2021 da Sio, società attiva nel settore intercettazioni, solo poi acquisita nel 2022 dal gruppo MaticMind, la cui maggioranza al contempo era stata ceduta da Saladino a un fondo Usa, CVC Partners. Crosetto il 22 gennaio 2024 tiene a dire al procuratore Cantone che i rapporti economici con Sio, risalenti agli anni in cui era solo un consulente privato, non un ministro, nulla c’entravano con MaticMind e Saladino.

Il punto più delicato del verbale è però un altro: l’articolo del Domani fa sorgere in Crosetto sospetti di complotti addirittura internazionali: “Con riferimento all’articolo del 20 dicembre (cioè quello di Domani che riportava il bonifico di 124 mila euro da Sio, notizia frutto, secondo il pm, della pesca fruttuosa nella banca dati Serpico effettuata già il 28 luglio 2022 da parte del tenente Striano a beneficio dei colleghi del Domani) devo evidenziare che il livello delle informazioni che è stato acquisito è ancora più preoccupante (rispetto all’articolo sul colloquio della moglie all’Aise, ndr) (…) Ovviamente dopo l’articolo mi sono realmente preoccupato perché in esso sono contenute informazioni sui rapporti tra me e il figlio dell’imprenditore Saladino che non sono a conoscenza di nessuno e tra l’altro si fa riferimento ad un pagamento della fattura del passato, del 2021, che non è pubblico e la cui conoscenza non era nella disponibilità di alcuno. Si tratta di una fattura emessa nei confronti di una società che nel 2021 non aveva nulla a che vedere con l’imprenditore Saladino. Su questo punto ho il sospetto che qualcuno abbia potuto introdursi nel mio conto corrente per svolgere questo accertamento”. Cantone gli chiede se “individua ragioni specifiche di una possibile attività informativa così approfondita”. E il ministro: “Devo dirle con franchezza che il livello di informazioni in questo caso è davvero molto approfondita e mi fa pensare che qualcuno abbia potuto intercettare i miei colloqui e comunque svolgere accertamenti particolarmente invasivi. Non sarei portato a ritenere che queste attività possano pervenire dai servizi nazionali ma non mi sentirei di escludere che anche da parte di paesi stranieri possa essere stata effettuata una attività di ricerca di informazioni. Escludo infatti che Saladino o suo figlio abbiano potuto parlare con qualcuno prima dell’acquisizione delle informazioni e che ci potessero essere altre persone a conoscenza delle informazioni medesime. Chi invece avesse sentito miei colloqui avrebbe potuto ricavare alcune informazioni sulle contestazioni che io muovevo all’imprenditore Saladino per non avere ancora ultimato i lavori di ristrutturazione che gli avevo commissionato. Subito dopo l’articolo ho inviato a Saladino una diffida legale per completare i lavori che erano stati pattuiti in funzione della locazione riservandomi anche di chiedere il risarcimento per i danni morali che ho avuto dall’articolo in questione”.

Cantone lo blocca e gli fa notare che quel che sta dicendo cozza con un dato. Per la parte dell’articolo sulla casa, almeno: Il Fatto aveva già scritto tutto. E, aggiungiamo noi, con un classico lavoro di giornalismo all’antica, senza attingere ad alcuna fonte dei servizi né a banche dati ‘segrete’. Non solo. Le informazioni sui lavori di ristrutturazione non finiti, il trasloco a metà, i disagi del ministro e le rimostranze contro Saladino ce le aveva fornite proprio Crosetto: basta leggere il Fatto del 19.12.2023. E così, quando Cantone gli pone il problema, Crosetto rettifica: “Effettivamente ricordo che parlai con Marco Lillo telefonicamente, tant’è che lui ha sintetizzato la nostra chiacchierata come un’intervista. Aggiungo però che in questo articolo non era contenuta l’informazione presente invece nell’articolo di Tizian del 20 dicembre relativa al bonifico del 2021… l’articolo fa esclusivo riferimento alla vicenda dell’abitazione e ai miei presunti rapporti con Saladino”. Presunti.

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