Striano e l’archivio Dna: “Scaricati 200 mila atti”

I nuovi download citati nelle informative depositate al Riesame. I pm valutano di sentire come teste l’ex capo della Gdf, Zafarana, oggi all’Eni

L’inchiesta della Procura di Perugia sugli accessi abusivi ai sistemi informatici operati, secondo le accuse, dal finanziere Pasquale Striano è in pieno svolgimento. Dalle informative della Gdf depositate ieri nel corso del Riesame, emergono oltre 200 mila documenti scaricati dal finanziere dal 2019 al 2022. I magistrati però stanno cercando di scoprirne la finalità: perché […]

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L’inchiesta della Procura di Perugia sugli accessi abusivi ai sistemi informatici operati, secondo le accuse, dal finanziere Pasquale Striano è in pieno svolgimento. Dalle informative della Gdf depositate ieri nel corso del Riesame, emergono oltre 200 mila documenti scaricati dal finanziere dal 2019 al 2022. I magistrati però stanno cercando di scoprirne la finalità: perché tutti quei download? C’è poi pure un altro capitolo che il procuratore capo Raffaele Cantone potrebbe approfondire: parte da quanto scritto in una nota dell’11 marzo 2024 dal procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo. Per questo la procura potrebbe decidere di sentire (solo come persona informata sui fatti) l’ex comandante generale della Gdf (e attuale presidente di Eni) Giuseppe Zafarana.

Intanto ieri l’udienza davanti al Riesame non si è conclusa. I giudici sono chiamati a decidere sulla richiesta di domiciliari, avanzata dai pm, per Striano e per l’ex sostituto procuratore della Dna, anche questi indagato per accessi abusivi e falso, Antonio Laudati. Richiesta già rigettata una volta, ma i pm hanno presentato ricorso. Vedremo come finirà: la prossima udienza è fissata per il 12 novembre. Nel frattempo ieri sono stati depositati nuovi atti. Tra questi, due informative della Finanza dalle quali emergerebbe come, dal 2019 al 2022, Striano avrebbe scaricato 200 mila documenti dalla banca dati della Dna. Questa contiene ordinanze, informative e altri atti delle varie inchieste. I pm si chiedono se l’abbia fatto esclusivamente per la propria attività investigativa o se avesse invece altri scopi.

Le annotazioni della Finanza sono relative anche a ulteriori accessi di Striano ad altre banche dati come Sdi, Serpico, e relative a Sos. Ovviamente non tutti gli accessi identificati sono abusivi. Gli avvocati Massimo Clemente, per Striano, a Andrea Castaldo, per Laudati, ieri hanno chiesto il rigetto dell’acquisizione ritenendo irrituale il deposito di atti integrativi di indagine e che dunque sarebbero inutilizzabili. Saranno i giudici, nella prossima udienza, a sciogliere la riserva.

“La Procura ha depositato una mole di documenti consistente e noi come difesa ci siano opposti – ha spiegato l’avvocato Clemente –. Si parla di tantissimi accessi, più del doppio di quelli già contestati, ma dobbiamo vedere gli atti”.

Sul fronte delle indagini la Procura potrebbe decidere di approfondire anche quanto sostenuto, in una nota dell’11 marzo 2024, dal procuratore Melillo, il quale fa riferimento a una “colazione di lavoro svoltasi su invito dell’allora Comandante Generale della Finanza Giuseppe Zafarana, quello stesso giorno (28 luglio 2022, ndr) presso la sede del Comando generale”. “Durante tale colazione, – scrive Melillo – il comandante dei Reparti Speciali (…) della Gdf, Umberto Sirico, nel discutere di nuovi assetti da dare alla collaborazione con la Dna in materia di gestione delle Sos, mi chiese di accogliere la richiesta di incontro con lo scrivente a suo dire più volte inoltrata alla mia Segreteria da Striano, indicatomi come ufficiale di Pg di grande esperienze nella materia”. Per chiarire questa circostanza, Cantone sente Sirico il 22 aprile 2024. Il generale dice: “Non ho mai avuto rapporti con il Ten. Striano (…). Non posso escludere di averlo visto in qualche occasione…”. Spiega poi che anni prima “nell’ambito degli incontri che Laudati aveva con il Comando generale è possibile che lui sia venuto da me e mi abbia parlato di Striano indicandomelo come una persona con le caratteristiche adatte per essere impiegato nelle attività” sulle Sos. Sulla “colazione” con Melillo, Sirico dice: “Durante quell’incontro è possibile che si sia parlato della gestione delle Sos. Non posso quindi escludere che (…) si sia fatto riferimento anche a Striano dato che in quel momento l’ufficiale era il responsabile del gruppo Sos”. Il generale spiega a Cantone di non ricordare di aver chiesto a Melillo di incontrare Striano, ma – aggiunge – “non posso escludere che, parlando di Sos e delle criticità del sistema, io abbia potuto aver fatto riferimento a Striano come persona adatta, che avrebbe potuto chiarire le criticità…”.
 Poiché Melillo cita anche Zafarana (estraneo alle indagini, come Sirico), ora la Procura potrebbe decidere di sentirlo.