L’inchiesta

Sangiuliano-Boccia, lo strano caso dell’account “spia”: fu creato da esperti informatici

Politica&Amori - Un tecnico ha ricostruito per il “Fatto” il profilo che spingeva per far esplodere il caso: 800 diverse identità e spam su siti hot

Di Vincenzo Bisbiglia e Antonio Massari Icons/ascolta
8 Ottobre 2024

C’è una domanda, nel caso Boccia-Sangiuliano, alla quale la Procura di Roma dovrà rispondere: chi c’era dietro l’account Instagram “Politica&Amori” che dall’8 agosto imbecca il giornalista Gabriele Parpiglia affinché racconti la liaison tra i due? Un fatto è certo: qualcuno, in quel momento, vuole far esplodere lo scandalo che porterà alle dimissioni dell’ex ministro della Cultura. È lo stesso Gennaro Sangiuliano, peraltro, a citare il profilo nell’esposto depositato al procuratore di Roma Francesco Lo Voi. Prima di addentrarci in questa storia, rivelata dal Fatto il 7 settembre scorso, possiamo anticiparvi che “Politica&Amori” non soltanto, dopo le comunicazioni su Maria Rosaria Boccia e Sangiuliano, non esiste più, ma nei fatti è stato distrutto: difficilmente si potrà risalire a chi lo gestiva in quelle ore. Ed è il lavoro di un professionista. Le comunicazioni su Sangiuliano e Boccia sono state le ultime: poi è scomparso nel nulla attraverso un know how molto raffinato. Ed è proprio questo il punto.

Il Fatto ha chiesto a un esperto di digital forensic di analizzare il profilo: non si trattava di un comune utente dietro un account anonimo. Era un professionista che ha messo a disposizione di qualcuno – per questo è importante capire chi – un’identità che in passato s’è mossa come un bot e avrebbe anche rubato le “generalità” ad altri profili reali. Negli ultimi sei anni ha cambiato identità circa 800 volte. In alcuni casi è stato utilizzato per spammare commenti su siti pornografici. E ancora: le Vpn (reti virtuali private) utilizzate per mascherare le reali localizzazioni, sono via via cambiate, ma hanno sempre fatto riferimento a paesi dell’est Europa (Romania e Bulgaria).

Qualcuno, quindi, prima di contattare Parpiglia, ha cercato sul mercato chi gli potesse procurare un account non individuabile. Dietro questo profilo si celava un esperto del settore, forse un’agenzia, che, secondo le fonti interpellate vendono questo tipo di servizi tra i 15 e 20 mila euro. È il segno di un piano studiato a tavolino. Con lo scopo di far esplodere il caso Boccia-Sangiuliano. Altro fatto certo: la persona che interloquiva con il giornalista aveva informazioni molto riservate e, in alcuni casi, piuttosto precise.

Parpiglia ha spiegato al Fatto (e anche nella sua trasmissione Password su Rtl) di essere stato contattato da Politica&Amori per la prima volta l’8 agosto. Appena 24 ore prima, secondo le ricostruzioni più volte fornite da Boccia, la donna aveva firmato in triplice copia il contratto di nomina come consulente gratuita del ministero della Cultura per i Grandi Eventi. In quel momento Boccia aveva incassato il suo risultato professionale. Dietro i due, però, si muoveva qualcosa.

Boccia e Sangiuliano lo scoprono il 4 agosto (4 giorni prima che Politica&Amori contattasse Parpiglia). Quel giorno Sangiuliano mostra a Boccia la mail ricevuta dal direttore editoriale di Chi, Alfonso Signorini, che gli riferisce di aver “acquistato” un servizio fotografico che li riguarda “affinché non andasse in giro”. In realtà Signorini si limita a non comprarlo. Ma il punto è un altro: esistono foto che potrebbero imbarazzare Sangiuliano. Ma non vengono pubblicate. L’ex ministro dice a Boccia che Signorini gli ha ricambiato un favore. La situazione sembra quindi sistemata. E quindi, da un lato Boccia s’è vista riconoscere il contratto a cui tiene, dall’altro Sangiuliano ha scansato il pericolo di uno scandalo. Ma, a quanto pare, c’è chi vuol rompere l’equilibrio. Politica&Amori, tra l’11 e il 26 agosto, istiga Parpiglia: “Signorini, Dagospia e company tutti contattati e messi a tacere. Foto acquistate. Hanno pagato anche te?”. L’account vuole che il caso esploda.

Va però detto che sarà proprio Dagospia, pur non avendo mai ricevuto le fotografie in questione, a pubblicare per primo e in esclusiva la notizia il 26 agosto (tutt’altro che tacitato, quindi). Ma andiamo avanti. E passiamo alle foto di cui parlano Signorini e Sangiuliano.

Il riferimento riguarda gli scatti di Max Scarfone e Alex Fiumara, proposti a Chi e ad altri settimanali il 22 luglio (rifiutati circa 3 giorni dopo). È il primo tempo di questa storia: anche qui, infatti, c’è qualcuno che vuole pubblicizzare la relazione tra Sangiuliano e Boccia. E mette i due fotografi sulle loro tracce. Scarfone viene avvertito da una sua vecchia fonte. Ma è molto interessante il modo in cui viene “innescato” Fiumara: una telefonata anonima. “Siamo intorno al 6/7 luglio – spiega al Fatto – e questa persona mi racconta di essere interna al ministero, dove Boccia, con i suoi comportamenti, stava creando parecchi problemi a molta gente, inclusa la scorta”.

Stando alla ricostruzione di Fiumara, quindi, c’è qualcuno che bazzica il ministero e intende usare i fotografi per far allontanare Boccia da Sangiuliano. Le voci nel frattempo raggiungono anche i piani più alti della politica: anche i vertici di Fratelli d’Italia, secondo fonti di via della Scrofa finora mai smentite, ai primi di agosto vengono a sapere dell’esistenza delle foto di Scarfone e Fiumara. Intanto Sangiuliano non molla: il 1° agosto – sostiene l’ex ministro nel suo esposto – firma la bozza del decreto di nomina. Il 7 agosto Boccia firma il contratto. Appena 24 ore dopo, l’8 agosto, entra in scena Politica&Amori, che contatta Parpiglia. Il 9 agosto accadono tre eventi decisivi. Non sappiamo in quale ordine cronologico. Sangiuliano contatta il suo capo di gabinetto, Francesco Gilioli, chiedendogli di sospendere l’iter della nomina. Boccia – secondo la ricostruzione dell’ex ministro – evocherebbe una gravidanza scrivendogli: “Sarai libero di viverti questa esperienza come vorrai nel rispetto di tuo figlio”. E gli chiederebbe di rivelare la loro relazione a sua moglie. L’ex ministro esegue (facendole sentire la conversazione). La nomina tuttavia – stando alla ricostruzione di Sangiuliano – non è ancora stata “strappata”. L’11 agosto Parpiglia, imbeccato e incalzato da Politica&Amori, pubblica su Twitter: “Il ministro Sangiuliano ha tolto la fede al dito, appare visibilmente dimagrito dopo una dieta e sarebbe in crisi con la moglie. Una terza presenza sarebbe la causa…”. In altri passaggi Politica&Amori dimostra di essere a conoscenza della finta gravidanza evocata da Boccia e scrive a Parpiglia: “A breve usciranno allo scoperto perché hanno un segreto che non potranno più custodire”. “Lei è incinta?” chiede il cronista. “Sei tu il giornalista è già tanta la mia generosità” è la risposta. Di certo non potevano essere in tanti a conoscere questo dettaglio. La storia esplode come detto il 26 agosto con lo scoop di Dagospia che, stando alla telefonata tra Boccia e Sangiuliano del 3 settembre, rivelata dal Fatto, nascerebbe da una foto inoltrata da un collaboratore dell’ex ministro, anche se il sito di Roberto D’Agostino ha sempre sostenuto di essersi basato esclusivamente sui post che la donna aveva pubblicato su Instagram.

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