Nuove uscite

La “sciagura” infinita di Meloni e dei suoi diversamente statisti

Due anni dopo - Scanzi racconta la destra e il potere. Il vuoto. L’esito fortunato del primo libro dice che ci sono tante persone che non si sentono rappresentate e che hanno anche bisogno di punti di riferimento

5 Novembre 2024

Ci sono molti motivi che mi hanno spinto a scrivere …Continuavano a chiamarla sciagura (Paper First), che trovate da oggi in tutte le edicole, librerie e store online (anche eBook). Per molti versi è il seguito naturale de La sciagura, ma potete ovviamente leggerlo anche come opera a sé stante. Uno dei motivi è proprio il successo de La sciagura, tanto come libro quanto come spettacolo teatrale, e infatti – in virtù dei sold out di maggio e giugno – il mio tour ripartirà dal 27 novembre a Prato per poi proseguire tutta la prima metà del 2025: mi raccomando, riempiamo ogni data!

L’esito fortunato de La sciagura dice che ci sono tante persone che non solo non si sentono rappresentate da questo governo (quasi sempre) di incapaci e scalzacani, ma che hanno anche bisogno di punti di riferimento: politici, artisti, giornali, giornalisti. E magari libri. Spero quindi che …Continuavano a chiamarla sciagura (sì, il titolo è un omaggio al western di E.B. Clucher del 1971 con Terence Hill) possa essere un’ancora di salvataggio e un’appartenenza per chi si sente solo, è disgustato da questo governo e ne ha pure paura, ma non per questo pensa di arrendersi.

Questo libro nasce poi con l’intento di informare, documentare e smascherare. Il governo Meloni è in carica da più di due anni: un tempo più che sufficiente per avere piena contezza di come e quanto sia improponibile e impresentabile. Nelle 140 pagine del libro credo di averlo dimostrato con dovizia di particolari (e senza neanche troppa fatica).

Un altro motivo è cercare di capire se questo esecutivo sia il peggiore tra tutti quelli che ci hanno ammorbato durante la cosiddetta Seconda Repubblica. Già ne La sciagura avevo inserito con agio l’attuale governaccio tra i tre peggiori di sempre insieme al Berlusconi 2001-2006 e al Renzi 2014-2016. Devo però ammettere che più passa il tempo e più questa congrega di diversamente statisti fa di tutto per conquistare la medaglia d’oro. I fallimenti di chi oggi ci governa, un manipolo tanto arrogante e vanaglorioso quanto vuoto, sono infiniti: riguardano l’economia, la politica estera, la gestione dei migranti, lo sfascio della scuola e della sanità pubblica, la morte della questione morale, lo sventramento della giustizia, la distruzione della Rai, il gusto per le querele e dunque per la censura, l’assenza di una politica ambientale, eccetera. Sopra tutto questo, la sconfinata pochezza di una classe dirigente – con sporadiche eccezioni – oltremodo rasoterra, ripetente e intellettualmente accecante come una discarica di periferia in piena notte (con rispetto parlando).

Qualcuno, a questo punto, potrebbe obiettare che – se davvero il governo Meloni è così vomitevole – non si capisce come stia ancora così alto nei sondaggi e possa aver appena vinto in Liguria. Nel libro rispondo con dovizia di particolari anche a questa domanda, e mi perdonerete se non anticiperò ora tutte le mie riflessioni in merito, altrimenti – più che di anticipazione – dovremmo qui parlare di spoiler.

…Continuavano a chiamarla sciagura è poi nato con la volontà di essere breve e dritto: un pamphlet senza fronzoli, accorato e incazzato, rapido e sarcasticamente “invelenito”, perfetto per chi ama questo paese e (quindi) non può certo amare i Donzelli & Valditara. Proprio perché Il Fatto Quotidiano, Paper First e io vogliamo che questo libro arrivi ovunque, abbiamo deciso di tenere il prezzo molto basso: solo 10 euro in edicola e 12 in libreria. Più basso non si poteva, ed è una scelta che rivendichiamo con orgoglio.

Chi conosce anche solo un po’ i miei libri e i miei spettacoli sa che rifuggo come la lebbra e il tifo i testi barbosi. Detesto la noia. Infatti adoro da morire la satira, che è da sempre – come insegnava Dario Fo e insegna Daniele Luttazzi – “un punto di vista e un po’ di memoria”. La satira informa e ricorda, rischia e divide, si espone e fa controinformazione. E non c’è nulla di meglio che informare senza annoiare, ma addirittura inducendo contemporaneamente alla riflessione e al riso.

È un libro che non fa sconti alla maggioranza ma che poco concede pure all’opposizione, ed è per questo che nella quarta e ultima parte – dopo avere attuato una ricognizione del governo e delle sue mirabili gesta – provo a cercare una soluzione. Cosa dovrebbe fare l’opposizione? Come dovrebbe essere edificato il cosiddetto “campo largo”? E come può – e deve – resistere un libero cittadino a tutto questo continuo sfacelo della cosa pubblica?

Restano almeno altri due motivi, prima di lasciarvi all’acquisto e alla lettura. …Continuavano a chiamarla sciagura è nato per rompere le palle a Meloni e derivati, perché farlo – oltre che cosa buona e giusta – mi diverte da morire, e davvero non ne posso più di servi encomi e codardi oltraggi. Ed è nato anche e soprattutto per farti compagnia, in questi tempi sbandati e sbagliati.

Non perdiamoci di vista (come diceva secoli fa qualcuno). Resistiamo. Grazie di tutto. E buona lettura.

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