Il Fatto Quotidiano al fianco di Msf: ecco come donare
Meraviglioso e disgraziato è il piccolo Libano, terra del latte e del miele ridotta in macerie, mosaico di etnie e fedi religiose, antesignano delle feroci guerre civili mediorientali da cui si era ripreso, mai succube alle dominazioni straniere che venissero dalla Siria, dall’Iran o da Israele, stravolto prima dall’emigrazione dei suoi talenti migliori e poi dall’enorme quantità di rifugiati che gli tocca ospitare: record mondiale, all’incirca un profugo ogni tre abitanti.
È su questo Paese di antica civiltà e di cultura raffinata, già messo in ginocchio dalla crisi economica e dalla penuria di energia elettrica, che si è abbattuta la reazione israeliana al lancio di razzi da parte di Hezbollah che costringe decine di migliaia di residenti della regione confinante col Libano a lasciare le loro case. Ma, come già a Gaza, la sproporzione della risposta militare ha assunto la forma di una punizione collettiva.
Così ai rifugiati siriani e palestinesi in Libano si aggiungono centinaia di migliaia di sfollati, civili innocenti martoriati senza peraltro che ciò abbia interrotto il bersagliamento quotidiano dei centri abitati d’Israele. I morti si contano già a migliaia, la catastrofe umanitaria si estende a regioni lontane dal confine.
Se di nuovo, per la terza volta, come già a Gaza, la Fondazione Fatto Quotidiano vi sollecita a sostenere con la vostra generosità l’azione di Medici Senza Frontiere in Libano, è perché li abbiamo visti in azione sul campo. Da vent’anni operano nel Paese dei cedri, vi hanno formato validi operatori locali, le loro équipe hanno sviluppato l’esperienza delle cliniche mobili, essenziali vista la distruzione di molti ospedali o l’impossibilità di raggiungerli.
Fornire cura alle persone, rimanere al loro fianco quando sono ferite e abbandonate, è la nostra prima, concreta risposta all’assurdità della guerra.
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