Lo chiamavamo Ervis. Con la erre. Chi era? Avrà avuto cinquant’anni. Ciuffo impomatato, girava su un cinquantino e cantava Presley. In vernacolo, l’inglese non lo sapeva. Tipica figura mitologica della periferia romana, caro Edoardo Pesce. Poi c’era un meccanico. Noi ragazzini giocavamo a pallone, lo chiamavamo per fargli fare i cross. Sinistro fatato. Usciva da […]
Adesso ve le canto io. Edo Pesce, stornelli contemporanei
L’attore e i suoi concerti a Roma - "Gigi Proietti, ascoltò ‘Cucchiara romena’ e gli piacque; Morricone invece si addormentò"