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Marina Calderone e la “laurea della domenica”: alla Link Campus anche due esami in un giorno (festivo)

Dubbi. Il titolo di studio, obbligatorio per essere consulente del lavoro, ottenuto in un ateneo “di casa”: il marito era membro del Cda
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Il ministro del Lavoro sembrava avere due lauree. Poi, si scoprì che era una sola. Ma pure su quella ci sono forti dubbi. Nel 2016, a 51 anni, Marina Elvira Calderone ha conseguito il titolo alla Link Campus di Roma, l’ex “Libera Università di Malta”, emblema delle “lauree facili” e protagonista di svariate inchieste giudiziarie. Il Fatto ha potuto visionare in esclusiva il suo statino degli esami da cui risulta che in più occasioni ne dava due al giorno e perfino di domenica, quando l’università era chiusa. E tuttavia eccola lì, con in mano il destino della formazione, delle professioni e delle carriere degli italiani. Non solo. Nonostante abbia frequentato un’università privata, al Fatto risulta che l’abbia conseguita praticamente gratis.

Il PRECEDENTE DI CAGLIARI
Diplomata ragioniera, Calderone è sempre stata piuttosto “evasiva” sui suoi titoli di studio. Due anni fa, questo giornale verificò che non aveva mai conseguito la laurea a Cagliari, come invece riportava Wikipedia e, di conseguenza, tutti i media quando fu nominata al governo. “Non risulta laureata presso il nostro ateneo”, tagliò corto l’università da noi interpellata. E una laurea svanì così. Restava però l’altra, certificata dal Ministero dell’Istruzione all’università privata Link Campus di Roma. “Gentilissimo – scrisse al Fatto il suo portavoce – di seguito i titoli di studio della Ministra Calderone: laurea Triennale in Economia Aziendale nel 2012 e laurea Magistrale in Gestione Aziendale nel 2016”. Alla richiesta di mostrare libretti d’esame e diplomi, la ministra però si oppose. “Non è solita ostentare i pieni voti”, fu la risposta. Ma oggi, finalmente, abbiamo potuto leggere il libretto degli esami della dottoressa Calderone Marina Elvira che risulta iscritta alla triennale della Link dall’1 novembre 2011, giorno in cui le venivano convalidati due esami che, per quanto ha potuto ricostruire il Fatto, derivavano da una precedente iscrizione all’Università maltese, all’epoca non riconosciuta in Italia.

IL BUCO NERO TRIENNALE
Stando a quanto certifica l’Anagrafe degli studenti del Ministero dell’Istruzione (Ans) Calderone non ha conseguito il diploma della triennale. Alla banca dati della Link ci sono due esami convalidati: Economia Aziendale (25/30) e Ragioneria Generale ed Applicata (26/30). Dove sono gli altri? Il punto è che la sua triennale la ministra l’ha conseguita quasi tutta “all’estero”, quando la “Libera Università di Malta” non era riconosciuta in Italia, come spiega una fonte interna alla Link: “Tra il 2011 e il 2012 l’università aveva avviato l’iter per il riconoscimento dei titoli in Italia. Molti studenti hanno sfruttato il cambio di status per far valere esami attestati con documenti cartacei non tracciabili, anziché digitali in PDF e firmati digitalmente dai docenti, gli unici legalmente validi e non alterabili”. Non sappiamo quale sia il caso della ministra né riusciamo ad avere informazioni dalla nuova proprietà e dalla direzione attuali che di queste cose sanno poco o nulla. Roberto Russo è direttore della Link dal 2020. “Io non c’ero, ho solo il racconto di chi ha una memoria storica di quel periodo di transizione, che aveva creato problemi nella convalida di esami e titoli e nelle progressioni di carriera”. Fatto sta che all’Ans la studentessa Calderone, pur non avendo la laurea triennale, risulta in possesso di quella biennale. Ma se per ottenerla bisogna aver prima conseguito la triennale, come avrà fatto?

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ALLA LINK ERA DI CASA
Non si possono certo ignorare i seguenti dettagli. Nel 2015, durante il suo corso di studi, suo marito Rosario De Luca sedeva nel cda della Link. Lei stessa, da presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, nel 2013 aveva aperto le porte della Link ai suoi 26 mila iscritti con convenzioni e borse di studio. Due anni dopo la laurea, sempre sotto la sua presidenza, l’Ente previdenziale dei consulenti del Lavoro (Enpacl) inietterà 15 milioni di euro in un fondo per ristrutturare gli immobili dell’università. Resta il fatto che dal 2010, per legge, i consulenti del lavoro devono avere una laurea per esercitare la loro professioni. Lei, che ne era presidente dal 2005, invece non l’aveva. Salvo iscriversi a 46 anni e conseguirla a 51. Problema risolto. Ma passiamo ad analizzare i suoi esami.

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DUE ESAMI AL GIORNO
I più curiosi sono quelli del biennio magistrale. Calderone dà 11 esami in quattro anni, due dei quali fuori corso. Il 1° febbraio 2013 supera “Modelli di governance e gestione delle organizzazioni complesse”, e lo stesso giorno pure “Diritto della concorrenza e regolamentazione dei mercati”. A giugno 2014 riesce a darne addirittura tre in tre settimane. Due addirittura nello stesso giorno. Il 1° giugno supera “Economia dell’Innovazione” e “Teoria delle decisioni e knowledge management”. Peccato che fosse domenica e l’università fosse chiusa.

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GLI ALTRI ESAMI DI DOMENICA
Appena due settimane dopo, il 15 giugno 2014, sostiene l’esame in “Creazioni di impresa”, e torna a casa con un bel 27/30. Ma era un’altra domenica. L’1 febbraio 2015 prende un altro 27 in “Pianificazione finanziaria”, e anche quel giorno era domenica. Il piano di studi aveva poi un “esame a scelta dello studente”. E che giorno sceglie la futura ministra? Il 15 febbraio 2015, domenica! Riassumendo: nella sua carriera universitaria per due volte ha superato in un solo giorno due esami, cinque volte lo ha fatto di domenica, una di sabato. Così, domenica dopo domenica, il 26 luglio 2016 Marina Elvira arriva alla “prova finale” e si laurea, a pieni voti, con 110 e lode.

UNA LAUREA GRATIS?
Ma quanto è costata questa laurea? Quasi nulla. Stando all’anagrafe dei contributi del Ministero, per la magistrale ha pagato solo un euro che è il costo del bollo. Per la contabilità della Link invece ne ha pagati tre. Come è possibile? Il biennio costa circa 10 mila euro. A lei è stato però applicato uno sconto su tasse e rette pari al 50%. Nonostante questo, risulta abbia pagato 500 euro di iscrizione e una sola rata da 850. Le altre sei, per un totale di 5.100 euro, risultano ancora oggi “da pagare” e “scadute”. È questo il corso di studi della ministra di uno dei Paesi che si definisce tra i più progrediti al mondo? Abbiamo chiamato e scritto sia al ministro che al suo staff per chiarire tutti i nostri dubbi. Mentre andiamo in stampa non abbiamo ricevuto risposta.

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