25 giorni in Mali sulle note dei ritmi africani. Dal Festival au desert tra le dune nei dintorni di Timbuctu, alla visita della “città misteriosa”, dalla discesa lungo il fiume Niger in pinasse fino alla confusione della capitale Bamako. Il racconto di un viaggio di turismo responsabile denso di incontri e concerti indimenticabili in un Paese mitico e ricchissimo di storia.
Musica 27 Novembre 2011
La musica del deserto. Da Timbuktu a Bamako, alla scoperta dei suoni del Sahara
- 08:00 - Lituania: aereo merci Dhl si schianta contro palazzo vicino Vilnius (2)
Vilnius, 25 nov. (Adnkronos) - Uno dei quattro membri dell'equipaggio dell'aereo è stato trovato morto."L'aereo avrebbe dovuto atterrare all'aeroporto di Vilnius e si è schiantato a pochi chilometri dall'aeroporto", ha detto Renatas Pozela, capo dei vigili del fuoco e di soccorso.
- 07:43 - Mo: media, 'violenti scontri nel sud del Libano'
Beirut, 25 nov. (Adnkronos) - Secondo la National News Agency (Nna), l'esercito israeliano ha continuato a bombardare durante la notte villaggi e città nel governatorato di Nabatieh, nel Libano meridionale, nel corso di scontri tra truppe israeliane e combattenti di Hezbollah nei pressi della città di Khiam.
Almeno una persona è stata uccisa in un raid aereo israeliano su Deir al-Zahrani, mentre 15 case sono state distrutte nella città di Yammer al-Shaqif, ha reso noto l'agenzia. Le forze israeliane hanno anche sottoposto Khiam a "bombardamenti enormi" mentre le truppe di terra sui carri armati Merkava cercavano di avanzare sulla città. I combattenti di Hezbollah si sono scontrati con le truppe in "modo feroce" e hanno colpito due dei carri armati, secondo la Nna.
- 07:38 - Lituania: aereo merci Dhl si schianta contro palazzo vicino Vilnius
Vilnius, 25 nov. (Adnkronos) - Un aereo merci Dhl si e' schiantato nella mattinata nei pressi dell'aeroporto di Vilnius, in Lituania. Il velivolo avrebbe impattato contro un palazzo. Il velivolo - scrive su X Lithuanian Airports - si e' schiantato a Liepkalnis, aggiungendo che i mezzi di soccorso sono sul posto.
- 07:32 - Mo: Gallant pronto a recarsi negli Usa dopo il mandato arresto Cpi
Tel Aviv, 25 nov. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito dalla radio dell'esercito israeliano, l'ex ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant si recherà negli Stati Uniti a meno di una settimana dopo che la Corte penale internazionale (Cpi) ha emesso mandati di cattura nei suoi confronti, insieme al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e al leader di Hamas Mohammed Deif.
- 07:27 - Ucraina: Mosca, 'abbattuti' sette missili di Kiev sulla regione di Kursk'
Mosca, 25 nov. (Adnkronos) - I sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto sette missili ucraini nella notte sopra la regione di Kursk. Lo ha reso noto il governatore della regione russa al confine con l'Ucraina, aggiungendo che le unità di difesa aerea hanno distrutto anche sette droni ucraini.
Roman Alyokhin, analista militare filo-russo e consigliere del governatore, ha dichiarato sul suo canale di messaggistica Telegram che "Kursk è stata sottoposta a un massiccio attacco da parte di missili di fabbricazione straniera" durante la notte.
- 07:08 - Terremoto oggi nel catanese, scossa di magnitudo 3.1
Roma, 25 nov. - (Adnkronos) - Una scossa di terremoto di magnitudo 3.1 è stato registrato intorno alle 4 di questa mattina in provincia di Catania. Secondo l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) la scossa si è verificata a 11 chilometri dal comune di Ramacca (Catania), ad una profondità di 9 chilometri. Al momento non si registrano danni a cosa o persone.
- 07:00 - Giulia Tramontano, processo Impagnatiello: oggi sentenza nel giorno contro la violenza sulle donne
Milano, 24 nov. (Adnkronos) - Ergastolo. E' questa la parola che aleggia nell'aula della corte d'Assise di Milano dove oggi, lunedì 25 novembre, nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, Alessandro Impagnatiello conoscerà il suo destino per aver ucciso a coltellate la compagna Giulia Tramontano, incinta (al settimo mese) di Thiago. Il carcere a vita e l'isolamento diurno per 18 mesi è la richiesta avanzata dalla procura per chi deve rispondere di un omicidio aggravato dalla premeditazione, dal legame affettivo, dai futili motivi e dalla crudeltà per aver affondato il coltello per 37 volte contro la vittima, per aver tentato di bruciarla due volte e averla abbandonata in strada, avvolta da sacchi della spazzatura.
Un "viaggio nell'orrore", a usare le parole della pm Alessia Menegazzo, pianificato dal trentunenne "narcisista, psicopatico, manipolatore" che ammazza i due "ostacoli per la sua realizzazione". Smascherato, l'ex barman dalla doppia vita, uccide in modo "brutale": nessun raptus, va solo in scena "la banalità del male". Giulia, secondo l'accusa, firma "la propria condanna a morte" quando svela di aspettare un bambino. L'ondivago Impagnatiello, talvolta compagno premuroso e più spesso amante bugiardo, inizia a somministrare a Giulia Tramontano veleno per topi per procurarle un aborto, poi come un "giocatore di scacchi fa l'ultima mossa" e dopo l'incontro tra la compagna e l'altra donna, cambia strategia: l'idea è celare l'omicidio simulando una scomparsa. Ma l'imputato - ritenuto capace di intendere e volere dai periti nominati dalla corte - non fa i conti con chi non si rassegna alla sparizione di Giulia, alla paura che non ferma l'altra donna a dire la verità, al sangue trovato nel bagagliaio della propria auto. Dopo quattro giorni, accerchiato da carabinieri e procura, confessa e fa ritrovare il corpo.
Il "castello di bugie" crolla, ma tiene ancora la maschera e nell'interrogatorio in aula alterna verità a 'non ricordo', si confonde, non sa fornire un movente, s'impegna più a giustificare se stesso che a chiedere scusa alla famiglia Tramontano, papà Franco, mamma Loredana Femiano, i fratelli Chiara e Mario che saranno come sempre in aula. Oggi la procura non replica, e se l'imputato tace (potrebbe rendere brevi dichiarazioni spontanee), la prima corte d'Assise, composta da giurati popolari e presieduta dalla giudice Antonella Bertoja si ritirerà subito in camera di consiglio. Le telecamere, ammesse solo la scorsa udienza, potranno riprendere il momento della sentenza, ma non inquadrare il narcisista che, ancora una volta, ha deciso di salvaguardare se stesso.
Giustizia, rispetto e il massimo della pena. Sono passati 18 mesi dal femminicidio di Giulia, ma per i genitori il dolore resta identico, se possibile peggiora nella consapevolezza di non poter più abbracciare la loro primogenita. Ma oggi anche loro, come sempre, saranno in aula. "Chiediamo con forza - scrive il papà - che venga applicata la pena massima prevista dalla legge: l'ergastolo. Non solo per rendere giustizia a lei, alla famiglia e al bambino che portava in grembo, ma anche per lanciare un messaggio chiaro e inequivocabile. Questa richiesta non è mossa da vendetta, ma da un profondo senso di giustizia". Parole lasciate su Instagram, nelle ore di attesa e speranza.
La violenza di genere "è una piaga che devasta la nostra comunità" e "confidiamo che le istituzioni sappiano agire con fermezza, dimostrando che la legge è dalla parte delle vittime. Chiediamo che il rispetto per Giulia, per la sua vita spezzata e per il dolore che ha lasciato, non sia calpestato da parole che tentano di piegare la verità: la dignità di una vittima - scrive Franco Tramontano - non può mai essere sacrificata per costruire una difesa".
Non c'è giorno intanto che mamma Loredana non ricordi con una canzone, un messaggio, una foto di sua figlia insignita, lo scorso anno, dell'Ambrogino d’'oro da una città che l'ha 'adottata' e che come Senago non dimentica la ventinovenne di Sant'Antimo (Napoli). "Cara Giulia ho bisogno di te, ti cerco ovunque, sei tu la mia ancora di salvezza in questo mare di dolore, sei tu il mio arcobaleno in questa tempesta di dolore, sei tu la spalla su cui vorrei piangere". E ancora "questa 'permanenza' è troppo dolorosa, la tua assenza mi devasta".
Un anno dopo il fratello Mario è diventato papà di una bimba che porta il nome di sua sorella Giulia, mentre la combattiva Chiara, la sorella che le somiglia come una goccia d'acqua, fatica ancora a trovare "le parole giuste: è difficile misurare la rabbia, l'indignazione, la sofferenza. Come donna, combatto due battaglie. La prima è alimentata dalla paura di essere la prossima donna a essere ricordata per una morte brutale, la seconda è una lotta affinché nessuna famiglia debba mai affrontare la possibilità che un omicidio così efferato rimanga impunito o che il colpevole non sconti una pena adeguata". Oggi "grideremo giustizia per Giulia e Thiago, ma lo faremo per tutte le donne che non hanno più voce. Giulia sarà con noi in quell'aula, insieme a voi, a tutte le anime gentili strappate a questo mondo. Saremo lì, e spero che ci saranno tutte le donne che ancora sognano un futuro senza paura".