Guerra in Ucraina, la diretta – Zelensky: “Auspichiamo mediazione del Vaticano”. E va contro Guterres: “Perché andrà prima a Mosca?”. Blinken e il capo del Pentagono in arrivo a Kiev
Gli ucraini perdono terreno nel Donetsk. Missili su Odessa: “5 morti, anche neonato di 3 mesi”. A Mariupol ripresa l’offensiva all’acciaieria Azovstal. Zelensky: “Voglio vedere Putin per fermare la guerra". E attacca il segretario generale dell'Onu. Poi su Draghi: "Lo aspetto, l'Italia è con noi"
Aggiornato: 11:53
I fatti più importanti
- Anche il capo del Pentagono sarà a Kiev domenica
- Zelensky: "Sbagliato che Guterres vada prima a Mosca"
- Zelensky: "Aspetto Draghi, Italia schierata con noi"
- L'Ucraina auspica "una mediazione del Vaticano"
- Il segretario di Stato Usa Blinken sarà domani a Kiev
- Zelensky in conferenza stampa nella metropolitana di Kiev: "Voglio vedere Putin"
- Turchia chiude lo spazio aereo alla Russia per i voli sulla Siria
- A Odessa edificio di 14 piani colpito da un attacco missilistico - Video
- Raid su Odessa, "anche neonato di 3 mesi tra le vittime"
- Missili su Odessa, "5 morti e 18 feriti"
- Sindaco di Mariupol: "Russi deportano cittadini in Siberia"
- Missili su Odessa: "Morte almeno 3 persone"
- Daily Mail: "Ufficiale russo noto come 'il macellaio di Bucha' è stato promosso"
- Missili russi su Odessa: risuona allarme aereo
- Kiev: "Russi hanno ripreso gli attacchi all’acciaieria Azovstal"
- Controffensiva ucraina nella zona di Kharkiv: "Riconquistate tre località"
- Chernihiv, "più di 700 civili uccisi in città"
- Kiev: russi hanno conquistato decine di piccoli centri nel Donbass
- Mariupol, si tenterà di attivare un corridoio umanitario
- Zelensky: "Mosca vuole anche altri Paesi"
- Intelligence inglese: "Nessun progresso russo nelle ultime 24 ore"
- Zelensky: "Arrivano learmi che abbiamo chiesto"
- IL PUNTO - La cronaca di venerdì
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IL PUNTO – La cronaca di venerdì
In un venerdì segnato dal pessimismo diplomatico, l’unico spiraglio è aperto dall’incontro che, martedì al Cremlino, avranno il presidente russo Vladimir Putin e il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. “Pieno sostegno agli sforzi delle Nazioni Unite per una tregua”, ha sottolineato il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, che ha telefonato proprio a Putin: 90 minuti di colloquio per certificare le distanze tra Europa e Russia. “Sulla necessità di una soluzione militare del conflitto, l’Europa è irresponsabile“, è stato l’attacco di Putin.
Prima del 9 maggio, è la convinzione che serpeggia nei corridoi dei vertici europei, nulla cambierà. Parlare di tregua, ora, sembra più che mai un’utopia. Anche il premier britannico Boris Johnson non solo ha avvertito che la “guerra potrebbe durare fino alla fine del 2023” ma ha ammesso che questa guerra la Russia “la può vincere”. E Mosca ha delineato i nuovi obiettivi militari: “Il pieno controllo” del Donbass e di tutta l’Ucraina meridionale fino a Odessa, prendendo non solo il corridoio di collegamento terrestre con la Crimea ma anche quello che porta alla Transnistria e bloccando così a Kiev l’accesso al mare.
Nel Donbass, l’offensiva che il Cremlino vuole decisiva entra intanto sempre più nel vivo. Le operazioni d’assalto puntano in particolare su Sloviansk, nell’oblast di Donetsk, continuando a raggruppare unità militari della 41esima Armata di forze combinate dalla Russia. Nel mirino restano i centri strategici di Rubizhne e Popasna, dove le forze di Mosca hanno aperto il fuoco su un autobus che stava evacuando civili. Pesanti raid anche su Kharkiv, dove l’esercito russo ha rivendicato la conquista di un arsenale con migliaia di tonnellate di munizioni. A Mariupol, dopo la conquista dichiarata dal Cremlino, resta lo stallo intorno al fortino dell’acciaieria Azovstal, dove sono ancora barricati circa duemila combattenti ucraini tra forze del reggimento Azov e truppe regolari dei marines insieme a centinaia di civili. “La tregua – ha avvertito il generale russo Mikhail Mizintsev – inizierà quando le forze ucraine alzeranno le bandiere bianche lungo l’intero perimetro o alcune rotte che portano fuori da Azovstal”.
La prossima settimana toccherà al sesto pacchetto di sanzioni europee vedere la luce. La Commissione dovrebbe prima presentare il suo lavoro alle capitali europee e poi, dopo l’ormai usuale ciclo di riunioni degli ambasciatori dei 27, le nuove misure entro l’inizio di maggio dovrebbero entrare in vigore. L’ipotesi è che ci si muova sullo stop al petrolio russo, magari prevedendo – come è accaduto per il carbone – un periodo di ‘phasing out‘ e non un embargo immediato, impossibile anche per i contratti in essere. Sarà inoltre allargata la lista delle banche russe escluse dal sistema Swift.