M5s non voterà la fiducia al dl Aiuti. Conte: “No a cambiali in bianco al governo”. Lega: “Maggioranza non c’è più”. Meloni: “Voto subito”
GOVERNO IN BILICO - Nel pomeriggio la telefonata con Draghi. Poi il leader dei 5 stelle conferma ai parlamentari la scelta di uscire dall'aula giovedì in Senato: "Il premier disponibile a venirci incontro, ma servono misure concrete". Salvini e Letta contrari a proseguire in caso di strappo: la crisi è a un passo
Aggiornato: 16:56
I fatti più importanti
- Telefonata Salvini-Berlusconi: "Piena sintonia"
- Meloni: "Tutti a casa. Elezioni subito"
- Conte: "Chi ci taccia di irresponsabilità guardi nel suo cortile"
- Conte: "Servono misure concrete"
- Conte: "Domani non parteciperemo al voto"
- Conte: "No a cambiali in bianco a Draghi"
- Il M5s verso la decisione di uscire dall'aula sulla fiducia
- Terminato il Consiglio nazionale M5s
- "M5s verso il non voto alla fiducia"
- M5s, ripresa la riunione del Consiglio nazionale
- Giovedì possibile riunione del cdm
- Il deputato Berti lascia il M5s e passa con Di Maio
- Conte ha chiesto un segnale a Draghi
- Telefonata Draghi-Conte
- Letta: "Non è ripicca, ma se M5s esce dal governo cade tutto e si va al voto"
- Letta convoca l'assemblea congiunta dei gruppi Pd - la diretta streaming
- Fontana: "Draghi deve andare avanti"
- Incontro di un'ora tra Draghi e Bonomi
- Salvini: "Se il M5s non votano il decreto Aiuti, si va a votare"
- Salvini: "Non vedo l'ora che gli italiani possano tornare a dire la loro"
- Salvini: "Con mance e mancette non si fa il bene del Paese"
- M5s, iniziato il consiglio nazionale con Conte
- Berlusconi: "Si può andare avanti senza il M5s"
- Provenzano (Pd): "Destra vuole le urne, M5s non faccia questo regalo"
- Conte convoca il consiglio nazionale M5s: via alle 8 e 30
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09:14
M5s, iniziato il consiglio nazionale con Conte
È iniziato da una decina di minuti il consiglio nazionale, in formula ‘ristretta’, convocato dal leader del M5S Giuseppe Conte. Sul tavolo c’è anche il nodo, decisivo per la tenuta del Governo, del voto da tenere domani in Senato sul dl Aiuti.
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08:48
Renzi: “Meglio la crisi del caos”
Il governo non può andare avanti come negli ultimi due mesi, “se così deve essere, meglio la crisi”. Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi in un’intervista a Il Giorno. “per come si sono messe le cose, le opzioni realisticamente sul tavolo sono tre”, ha spiegato Renzi, la prima è che il M5S “torni in squadra”, anche se, secondo il senatore di Iv sarebbe un’opzione illogica, la seconda è un “Draghi bis“, la terza è quella delle elezioni anticipate. “Penso sempre che le elezioni debbano arrivare alla scadenza naturale, ma se dobbiamo andare avanti con questa tarantella, meglio andare a votare”, ha affermato Renzi, sottolineando però che “la cosa migliore sarebbe un Draghi bis, tecnico o politico, e senza i Cinque stelle”. “L’importante è non perdere tempo e che Draghi non perda la faccia”, ha aggiunto il senatore.
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08:42
Prodi: “Con partiti divisi arduo proseguire”
“Quando cominciano le divisioni diventa difficile continuare a tenere tutti dentro” nel governo “e a costruire. Le divaricazioni oggi ci sono in quasi tutti i partiti, anche dentro Lega e Forza Italia. E tutto questo porta anche a un possibile, ulteriore aumento dell’astensione nelle urne. Per paradosso il Pd, che è sempre stato un simbolo di lotte e divisioni, è oggi” il partito “più granitico”. Lo ha detto l’ex premier e fondatore dell’Ulivo Romano Prodi in un’intervista ad Avvenire. “Non ho capito se quella del M5S sia tattica o strategia. Marcare differenze rispetto alla linea del governo è un conto, procedere a una rottura vuol dire però mandare a un elettorato, già sbandato per la situazione globale che stiamo vivendo, un messaggio che disorienta ancora di più gli elettori stessi”, ha aggiunto Prodi, sottolineando che gli stessi elettori del M5S non vedono più il Movimento come “lo strumento del cambiamento”.
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08:42
Berlusconi: “Si può andare avanti senza il M5s”
“Mario Draghi sarà l’ultimo presidente del Consiglio di questa legislatura, ma si può andare avanti anche senza i Cinque Stelle”. Così Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, commenta l’attuale situazione politica in un’intervista a La Stampa. Berlusconi si dice convinto della solidità del governo Draghi nonostante le intemperanze in casa Cinque Stelle. Il Cavaliere sottolinea però che “non è possibile che un governo vada avanti se ogni giorno una delle maggiori forze politiche che dovrebbero sostenerlo si dissocia fino a non votare provvedimenti essenziali”. Sulla sua richiesta di verifica, il leader di Forza Italia spiega “ho chiesto un chiarimento che non è più differibile. Se i Cinque Stelle sono ancora nel perimetro della maggioranza si comportino di conseguenza. Se non lo sono più, lo dicano chiaramente”.
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08:41
Provenzano (Pd): “Destra vuole le urne, M5s non faccia questo regalo”
“La destra sta provando a cogliere l’attimo: andare al voto anticipato, come vogliono Salvini e Meloni, addossare la responsabilità della crisi a Conte, far saltare la nostra alleanza e provare a vincere le elezioni sostanzialmente a tavolino. Noi non glielo permetteremo comunque, ma ai 5S chiediamo di non fargli questo regalo”. Lo ha detto il vicesegretario del Pd Giuseppe Provenzano in un’intervista al Corriere della Sera. Non è il momento per aprire una crisi “e anzi mi sembra che dopo l’incontro di ieri a Palazzo Chigi con i sindacati e le parole di Draghi si stia aprendo finalmente lo spazio per dare le risposte giuste agli italiani”, ha aggiunto Provenzano.
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08:07
Conte convoca il consiglio nazionale M5s: via alle 8 e 30
Salario minimo, riduzione del cuneo fiscale, interventi “corposi” contro caro bollette e inflazione, grande patto sociale per la crescita: Giuseppe Conte si aspettava un segnale chiaro da Mario Draghi. E il segnale c’è stato, seppur debole. L’incontro di martedì mattina con i sindacati, ha spiegato il premier in conferenza stampa, è andato “esattamente nella direzione” della lettera in 9 punti con le richieste del Movimento 5 Stelle, “molti convergenti con l’agenda di governo”. Il banco di prova sarà giovedì al Senato dove è in programma il voto sul dl Aiuti. A Palazzo Madama non esiste il “voto disgiunto”, quindi i 5 Stelle non potranno replicare lo schema seguito alla Camera (sì alla fiducia e astensione sul provvedimento). L’ipotesi anticipata dal ministro M5S Stefano Patuanelli potrebbe essere quella di non partecipare al voto uscendo dall’Aula: una sorta di Aventino verso il quale spinge un parte consistente del gruppo M5s, sempre più insofferenti rispetto all’atteggiamento di Palazzo Chigi verso il Movimento. Il governo incasserebbe comunque la fiducia ma si troverebbe a fronteggiare un problema politico, visto che anche martedì Draghi – dopo essere salito ieri al Colle – è tornato a ripetere che “non c’è un governo senza M5S”. Secondo voci di corridoio, tuttavia, alla fine potrebbero essere solo una decina o poco più quelli davvero pronti allo strappo. Se Conte dovesse dare un’indicazione “motivata” di votare a favore della fiducia, è il ragionamento che circola fra i senatori dei 5 stelle, la maggioranza del gruppo seguirebbe infatti la linea. Occhi puntati, dunque, sul Consiglio nazionale del Movimento, convocato per stamani alle 8.30. “È qui – spiega una nota del Movimento – che Conte illustrerà la sua posizione in merito alle misure anticipate nel corso dell’incontro di questa mattina del Governo con le parti sociali”. Vista la delicatezza del momento, “la posizione del M5S – afferma il comunicato – non verrà anticipata prima di domani, per rispetto dei componenti dell’organo statutario chiamati a coadiuvare il presidente Conte nella definizione della linea politica. Pertanto qualsiasi dichiarazione o posizione espressa da singoli membri del M5S è da intendersi come espressione di una opinione personale”.