Elezioni, la diretta – Conte a Letta: “Agenda Draghi ha poco a che fare con i temi sociali”. Di Battista: “Candidarmi? Vediamo cosa succede”
Il presidente del M5s dopo il post del segretario Pd torna sulla fine del governo: "Italia tradita quando in Aula il premier e il centrodestra hanno respinto i nostri temi. E non c'era l'ambiente". Meloni: "Pronta a governare, anche Fdi lo è"
Aggiornato: 18:09
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18:09
Forza Italia perde altri pezzi: via il deputato Caon
Caduto il governo Draghi, Forza Italia continua a perdere pezzi. Dopo l’addio dei ministri governisti Maria Stella Gelmini e Renato Brunetta e l’annunciata partenza di Mara Carfagna (che ancora, però, non ha ufficializzato l’addio agli azzurri), oggi ha lasciato il partito il deputato veneto Roberto Caon, considerato vicino al ministro degli Affari regionali. “Oggi Forza Italia non rappresenta più gli ideali di libertà e si è ridotta a costola del più becero populismo illiberale, razzista e qualunquista”, attacca Caon, ex leghista di fede maroniana poi passato con Silvio Berlusconi. E non si esclude che nei prossimi giorni altri parlamentari possano lasciare il partito.
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16:43
Draghi, gli auguri a Mattarella: “Garanzia di continuità e stabilità”
“A nome del Governo e mio personale Le faccio tanti auguri di buon compleanno. In questi mesi ho avuto modo di apprezzare in più occasioni la Sua grande umanità, la Sua dedizione all’Italia, il Suo alto senso dello Stato. È sempre stato una garanzia di continuità, di stabilità, di rispetto della Costituzione. Rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per i cittadini, per le Istituzioni e per la vita politica e civile di questo Paese. La ringrazio per la fiducia che mi ha mostrato e per il sostegno dato al Governo”. Lo scrive il premier Mario Draghi in un messaggio al presidente Sergio Mattarella che oggi compie 81 anni.
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16:41
Draghi convoca i sindacati il 27 luglio
Il premier Draghi ha convocato mercoledì 27 luglio alle 10 i leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri a Palazzo Chigi. A quanto si apprende la convocazione è giunta telefonicamente.
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15:41
Richetti (Azione): “Lunedì manifesto in 12 punti”
“Lunedì lanceremo un manifesto per il fronte repubblicano fatto su 12 punti” che parla di lavoro, obiettivi su energia, politiche industriali, e di temi che vanno dai rigassificatori al tema dei rifiuti. Lo ha detto il senatore di Azione Matteo Richetti a Omnibus, su La 7. “Nessuno pensa di andare da soli e sbattere la porta e precludere un tema di alleanze e di dialogo. E ci rivolgeremo a chi la fiducia a Draghi l’ha votata fino all’ultimo, chiedendo però di fare sul serio. Nessuno immagina di non utilizzare lo strumento del dialogo e io non ho mai utilizzato la categoria del centro. Ma – aggiunge – di continuare a fare la ruota di scorta di chi dice di andare a governare con un programma riformatore e poi non realizza una cosa che riguarda industria, diritti, scuola e università non so cosa farmene”. “Non è più una questione di destra, sinistra o di centro, ma – conclude Richetti – è una questione di rimettere credibilità e proposte serie a capo dell’agenda politica. Basta con chi si professa riformatore e poi non realizza nulla. Non sappiamo cosa farcene di promesse vuote”.
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14:44
Castaldi: “Porteremo avanti agenda sociale”
“Il Movimento 5 Stelle e Giuseppe Conte insieme a tanti cittadini porteranno avanti un’agenda sociale denigrata e respinta da Draghi e dal Centrodestra nella totale e vile inerzia di un finto Centrosinistra chiamato Pd”. Lo scrive su Facebook il senatore M5S Gianluca Castaldi.
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13:50
Rosato: “Sbarramento? Non ci preoccupa”
Il presidente di Italia viva Ettore Rosato, sentito dall’Adnkronos, afferma di non temere le soglie di sbarramento previste dalla legge elettorale che porta il suo nome. “Non abbiamo questa preoccupazione, siamo pronti ad andare da soli alle elezioni del 25 settembre”, risponde il vicepresidente della Camera, che precisa subito che, con il Rosatellum, “non c’è nessun obbligo di allearsi. Le alleanze – aggiunge – vanno costruite sui progetti. Se ci sono affinità ci si allea, se non ci sono non ci si allea. Punto. Si è tanto parlato di governabilità. Abbiamo una legge che la governabilità la può garantire. Vedremo come la useranno i partiti”. Le soglie sono del 3% per la parte proporzionale e del 10 nella quota maggioritaria.
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13:09
Di Battista: “Di Maio-Draghi responsabili crisi”
“I principali responsabili della crisi di governo sono Di Maio e Draghi. Luigi l’ha provocata in modo inconsapevole: ha fatto questa manovra di palazzo senza pensare che ha provocato una reazione a catena che ha consentito al M5s di battere i pugni su tavolo sulle sue misure colpite. Oggi Luigi è in difficoltà perché deve trovare una exit strategy: per sé stesso la troverà senz’altro. Per tutti quelli che gli hanno dato retta non la troverà”. Così l’ex deputato M5s Alessandro Di Battista in un video sui social. Per Di Battista, oltre a Di Maio, l’altro responsabile della crisi di governo è lo stesso Mario Draghi: “chi ha a cuore la responsabilità del Paese non attacca il M5s e la Lega. Se lo ha fatto è perché se ne voleva andare”.
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13:03
Di Battista: “Contrario ai politici di professione”
“Nelle prossime ore assisteremo a spettacoli imbarazzanti, succederà di tutto: alleanze, campi larghi e campi stretti. Tutte cose patetiche causate dalla politica professionista: io a questa cosa non ci credo ed l’ho sempre combattuta. Ritengo che la lotta alla politica professionista consenta di liberare i politici. Io non sono disposto, nonostante i benefit e i privilegi, a prendere i soldi rinunciando alla mia indipendenza”. Lo dice l’ex esponente del M5s Alessandro Di Battista in un video sui social.
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12:47
Cioffi: “Regola dei due mandati va rispettata”
Il doppio mandato? “Ho sempre detto che le regole vanno rispettate. La regole c’è, Grillo non ha fatto altro che ribadirla. Punto”, risponde all’Adnkronos Andrea Cioffi, senatore M5S alla seconda legislatura, commentando l’intervento di Beppe Grillo, che in un video è tornato a blindare la regola dei due mandati.
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12:45
Di Battista: “Candidarmi? Vediamo che succede…”
“In tanti mi state scrivendo per dirmi che è il momento di buttarmi nella mischia… Io non sono disposto a tutto pur di ritornare in Parlamento”, dice l’ex deputato M5S Alessandro Di Battista in un video condiviso sui social. Il “peccato originale” della politica “per me è la politica professionista: ovvero l’idea che la politica sia una professione che bisogna portare avanti fino all’età della pensione o addirittura successivamente. Io a questa cosa non ci credo, non ci ho mai creduto”, insiste Di Battista. “Nei prossimi giorni – aggiunge – finirò il mio lavoro, tornerò in Italia e vedrò che succede”.