Meloni avvisa: “Senza accordo su premier, alleanza inutile”. Salvini: “Lo sceglie chi ha più voti”. Renzi vede Calenda: “Incontro affettuoso”
Le alleanze a due mesi dal voto | Nel centrodestra subito tensioni sulla premiership. Azione presenta il "patto repubblicano" con +Europa, accoglie Gelmini e stoppa il leader dem: "Convincere Draghi". Renzi: "Veto del Pd su di me? È astio". Baroni e Versace via da Forza Italia. E il leader di Italia Viva rilancia il Mes per la sanità: "Una grande occasione"
Aggiornato: 22:27
I fatti più importanti
- Incontro "affettuoso" nel pomeriggio tra Renzi e Calenda
- Renzi: "Risorse del Mes? Sono una grande occasione"
- Salvini a Meloni: "Premier a chi ha un voto in più"
- Meloni: "Senza accordo su premier, alleanza inutile"
- Calenda: "Letta non può essere premier"
- Di Maio: "Conte di estrema sinistra. Serve alleanza moderati nel solco di Draghi"
- Gelmini a Calenda: "Io ci sono, vediamoci"
- Calenda: "Azione è nata per cancellare il M5s"
- Calenda presenta il patto repubblicano: "No a chi ha fatto cadere Draghi"
- Calenda: "Trattativa con Gelmini? Una beata idiozia"
- Ronzulli: "Gelmini da 3 mesi trattava con Calenda"
- Calenda: "Di Maio? Non so chi sia. Letta persona seria"
- Baroni conferma: "Lascio Forza Italia"
- Tajani: "Brunetta e Gelmini fiancheggiatori del Pd"
- Direzione Pd convocata per martedì alle 9
- Calenda: "Possibile alleanza con il Pd. Se vinciamo indichiamo Draghi premier"
- Renzi: "Correre da soli ipotesi più affascinante. Se Fossi al posto di Letta sceglierei Bonaccini come candidato premier"
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18:36
Meloni: “È Fdi contro Pd”
Enrico Letta dice che bisogna scegliere tra “noi” del Partito democratico e Meloni. Non crede che le ha fatto un regalo politico? “Non ho bisogno dei regali di Enrico Letta, né dei loro riconoscimenti. Letta fotografa la realtà quando dice che bisognerà scegliere tra Fratelli d’Italia e il Pd: sono i due principali partiti che si confronteranno in queste elezioni in un sistema che potrebbe tornare bipolare. Considero questa una buona notizia perché nel bipolarismo si confrontano identità: centrodestra contro centrosinistra, progressisti contro conservatori. Questo è lo scontro e gli italiani sceglieranno da che parte stare”. Così la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in un’intervista al Tg5 in onda stasera.
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18:06
Meloni: “Senza accordo su premier, alleanza inutile”
“Se non dovessimo riuscire a metterci d’accordo” sul nodo della premiership nel centrodestra “non avrebbe senso andare al governo insieme”. Lo dice Giorgia Meloni di Fdi in una intervista che andrà in onda questa sera nel corso dell’edizione delle ore 20.00 del Tg5, il cui testo è stato anticipato. “Confido che si vorranno confermare, anche per ragioni di tempo, regole che nel centrodestra hanno sempre funzionato, che noi abbiamo sempre rispettato e che non si capisce per quale ragione dovrebbero cambiare oggi”, conclude.
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17:58
Gelmini: “Seguirò il lavoro di Calenda”
“Diciamo che oggi è iniziato un percorso e sicuramente seguirò con attenzione il lavoro che Calenda sta facendo”. A dirlo è la ministra per gli Affari regionali e le autonomie Maria Stella Gelmini a margine di un evento a Bologna. “Condivido l’appello che Calenda ha rivolto sia ai cittadini sia ai partiti, mi sembra un’iniziativa seria, concreta e molto vicina all’agenda Draghi. Penso che oggi non ci sia bisogno di propaganda e facili slogan, ma di continuare il lavoro che il governo Draghi aveva iniziato e soprattutto di non gettare alle ortiche le riforme e anche le risorse del Pnrr”. “Quello che è avvenuto in Forza Italia – ha continuato la ministra – non può essere derubricato a ragioni personali. Mi pare che la scelta di far cadere il governo Draghi nel momento più difficile per il Paese sia una scelta che volta le spalle agli italiani e rispetto alla quale purtroppo la deriva populista e sovranista di Salvini ha avuto la meglio”. “Ma non è questo – ha concluso Gelmini – quello che serve al Paese quindi rispetto a queste scelte io prendo le distanze”.
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17:08
Calenda: “Letta non può essere premier”
“Discutiamo di cose concrete, non di nomi e alchimie. Per Azione e Più Europa il candidato presidente del Consiglio non può essere Enrico Letta. Cercare di forzare su questo punto chiuderebbe immediatamente la discussione. Il nostro obiettivo è convincere Mario Draghi a rimanere a palazzo Chigi, portando voti su un’agenda coerente con quella portata avanti dal suo governo”, ha chiarito all’Agi Carlo Calenda, leader di Azione, rispondendo a Matteo Ricci che ha sottolineato come, da statuto del Pd, il candidato premier sia il segretario Enrico Letta.
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16:44
Europa Verde e Si: “Ricetta Calenda irricevibile”
“Calenda propone la sua ricetta: centrali nucleari, continuare a bruciare fonti fossili come se la crisi climatica non esistesse e, dulcis in fundo, militarizzare i siti per costruire le centrali nucleari e rigassificatori. Era il programma di Silvio Berlusconi di 20 anni fa, oggi ereditato dal polo sovranista”. Lo affermano Eleonora Evi e Angelo Bonelli, co-portavoce nazionali di Europa Verde, e Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana. “Caro Calenda, queste proposte sono irricevibili non solo per noi di Europa Verde e Sinistra Italiana, ma sono incompatibili – concludono – con la cultura politica democratica, progressista, ecologista italiana ed europea”.
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16:25
Toti: “Ok i punti Calenda. Che dice coalizione Pd?”
“Il programma di Carlo Calenda è per molti aspetti condivisibile, ma non so quanti lo condivideranno nella coalizione di Enrico Letta. Penso alla sinistra più estrema, agli ambientalisti, ai signori del ‘no’ e dei ricorsi al Tar”. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria e di Italia al Centro Giovanni Toti a margine di un incontro pubblico a Genova. “Dall’altra parte – ha poi concluso – chiedo quanti invece nella coalizione di centrodestra con cui governo la Liguria un simile programma sarebbero pronti a sposarlo”.
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15:40
Marcucci: “Bene le parole di Calenda”
“Le parole di Calenda sono un buon viatico per aprire un vero tavolo programmatico. Ci sono le condizioni per fare un’alleanza ampia e competitiva, con un progetto serio e responsabile per l’Italia”. Lo afferma il senatore Pd Andrea Marcucci.
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15:28
Versace lascia Forza Italia
“Confesso di aver vissuto questi giorni con dispiacere e disagio personale. Quando il presidente Mattarella, un anno e mezzo fa, ci chiamò tutti ad una condotta di responsabilità verso il Paese, votai convintamente la fiducia a Draghi, orgogliosa del fatto che proprio il presidente Berlusconi si fosse speso tanto perché fosse lui a guidarci. Da inguaribile ottimista ho creduto che quel senso di responsabilità, spesso evocato anche da Berlusconi, avrebbe prevalso. Abbiamo perso l’opportunità di differenziarci ancora una volta come forza responsabile”. Lo scrive in una lunga nota la deputata azzurra Giusy Versace annunciando il suo addio a Forza Italia. “Mai – si rammarica – avrei immaginato di terminare questa legislatura con tale amarezza e delusione, sentimenti che oggi mi portano a lasciare il gruppo ed a dimettermi dagli incarichi che mi sono stati affidati ringraziando per la fiducia che mi è stata riposta”.
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14:50
Patuanelli: “Era questa l’unità nazionale? Che casino”
“Patto Repubblicano ma senza Tizio, Caio e Sempronio. Agenda Draghi, ma senza agenda sociale. Scissioni che impongono condizioni. Correnti interne che dettano le linee politiche ai segretari. Raggruppamenti politici per metà al Governo e per metà all’opposizione. Partiti senza posizioni che tentano di posizionarsi. Transfughi in cerca di seggi sicuri. Era questa l’unità nazionale? Che gran casino”. Lo scrive in un post su Facebook il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli.
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14:46
Fassina: “Ricostruire alleanza Pd-M5s”
“Sono impegnato, nel mio piccolo, per ricostruire le condizioni per l’alleanza tra Pd e M5S. È la priorità assoluta”. Così il deputato di LeU Stefano Fassina ad Agorà Estate. “È un suicidio erigere Draghi a discriminante di fase. Mi sembra di rivivere la fase elettorale di fine 2012 inizio 2013 quando gli stessi sponsor di oggi del rassemblement pro Draghi insistevano sull’agenda Monti come agenda del Pd. È noto l’esito. Per dare un minimo di speranza alle periferie sociali ed evitare che si rassegnino nell’astensione o si affidino alla destra – spiega – va ricostruita l’alleanza tra Pd e M5S. In vista della Direzione Nazionale del Pd di domani, faccio appello ai dirigenti del Pd e del M5S affinché aprano uno spiraglio di valutazione”.