Cia: “Putin con le spalle al muro, può essere pericoloso”. Zelensky firma il decreto che vieta di negoziare con il capo del Cremlino. Times: “Mosca prepara un test nucleare al confine con l’Ucraina”
Continua l'escalation diplomatica tra Russia e alleanza filo-ucraina, il Parlamento russo ha approvato l'annessione dei territori occupati. Il capo della Cia, Wlliam Burns, ha dichiarato che al momento è difficile capire se il Cremlino stia bluffando o meno sull'utilizzo della bomba nucleare
Aggiornato: 17:40
I fatti più importanti
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- Kiev, bandiera ucraina sventola in un villaggio del Kherson
- Cia: "Putin con le spalle al muro, può essere pericoloso"
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- Cremlino: "Non c'è pace se non vengono soddisfatte le nostre condizioni"
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- Zelensky firma il decreto che vieta di negoziare con Putin
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- La Camera Alta russa ratifica l'annessione dei territori ucraini
- Norvegia: "Non chiuderemo i confini con la Russia"
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16:05
Forbes: “Tra 700mila e 1 milione di persone hanno lasciato Russia”
In meno di due settimane dall’annuncio della mobilitazione, tra 700mila e 1 milione di persone hanno lasciato la Russia. Lo scrive Forbes, ripreso dai media ucraini, citando sue fonti vicine all’’amministrazione presidenziale della Federazione Russa. La fonte ha sottolineato che non è ancora chiaro quale percentuale di persone abbia lasciato il Paese per motivi turistici.
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16:02
Kiev, bandiera ucraina sventola in un villaggio del Kherson
La bandiera ucraina è stata issata dalle forze di Kiev nel villaggio di Davydiv Brid, nella regione di Kherson. Lo ha riferito su Facebook il deputato Roman Lozynskyi, che presta servizio nelle forze di difesa di Kiev. Davydiv Brid è stata “violentata dall’occupazione russa. Diventerà una delle perle dei nostri viaggi attraverso il sud dell’Ucraina dopo la vittoria. Incontriamoci sul fiume Inhulec!”, ha scritto. L’avanzata della controffensiva ucraina nel sud sta proseguendo con la riconquista di diverse località, dopo che ieri la Difesa di Mosca ha ammesso lo sfondamento delle sue linee di difesa a Kherson.
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15:31
Nel decreto firmato da Zelensky le annessioni russe sono considerate nulle
Il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyi ha firmato un decreto in cui vengono dichiarato nulli per Kiev i decreti russi di annessione delle quattro regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia. Il documento, pubblicato sul sito della presidenza, sottolinea che il territorio dell’Ucraina è inviolabile all’interno dei suoi confini di Stato riconosciuto a livello internazionale e che la sovranità dell’Ucraina si estende a tutto il suo territorio, ribadendo inoltre l’inalienabile diritto sovrano di Kiev di ripristinare e preservare la sua integrità territoriale all’interno dei confini di Stato riconosciuto a livello internazionale. Lo riporta Ukrinform.
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15:31
Kiev: “Liberati insediamenti nella regione di Kherson”
Una serie di insediamenti nella regione di Kherson sono stati liberati dalle forze russe. Lo annunciano le autorità ucraine, come riporta Ukrainska Pravda, mostrando sui social una serie di video dei villaggi di Davydov Brod, Staroselye, Arkhangelsk, Bolshaya Aleksandrovka, riconquistati dall’esercito di Kiev.
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15:24
Cia: “Putin con le spalle al muro, può essere pericoloso”
Il presidente russo Vladimir Putin può essere “abbastanza pericoloso e sconsiderato” se viene messo alle strette. Lo ha detto in un’intervista alla CBS il direttore della Cia Bill Burns. Putin deve “essere preoccupato, non solo di ciò che sta accadendo sul campo di battaglia in Ucraina ma anche di ciò che sta accadendo a casa e a livello internazionale”, ha sottolineato ancora Burns aggiungendo che, nonostante la promessa della Cina a febbraio di “un’amicizia senza limiti”, Pechino ha rifiutato di offrire supporto militare. “Putin adesso si sente con le spalle al muro e può essere piuttosto pericoloso e sconsiderato”.
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14:24
Kiev: “Chiederemo agli abitanti di Luhansk di evacuare prima della controffensiva”
Nel prossimo futuro ai residenti della regione di Luhansk verrà chiesto di evacuare a causa della controffensiva delle forze armate ucraine. Lo annuncia il capo dell’amministrazione statale regionale di Lugansk Serhei Gaidai su Telegram, come riportano i media ucraini. “Nel prossimo futuro chiederemo alle persone di lasciare le grandi città per altri insediamenti, dove possono aspettare la controffensiva. Nelle grandi città come Rubizhne, Lysychansk e Severodonetsk, dopo la liberazione non faremo entrare liberamente le persone. È impossibile garantire il riscaldamento lì: tutto è rotto. Nonostante tutte le possibilità finanziarie, il ripristino del riscaldamento richiederà diversi mesi”.
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14:22
Kiev: “Mosca bombarda i villaggi al confine con Kherson”
L’esercito russo ha bombardato i villaggi lungo la linea del fronte nella regione meridionale di Kherson, secondo la polizia ci sono vittime tra i civili. Lo riporta Ukrinform. “Le ostilità attive continuano nella regione, in particolare il nemico ha usato l’artiglieria pesante per bombardare Khreshchenivka, Osokorivka e Novovorontsovka. Sono stati danneggiati edifici residenziali e linee elettriche”, ha detto la polizia.
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13:04
Fonti Difesa occidentale: “Nessuna indicazione sui movimenti nucleari russi”
“Non abbiamo nessuna indicazione che le forze armate russe stiano mobilitando mezzi o personale connessi al loro arsenale nucleare: tutto al momento è nella norma”. Lo sostiene un alto funzionario della difesa occidentale commentando le recenti “speculazioni” su varie testate internazionali riguardo possibili manovre russe.
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12:50
Cremlino: “Non prendiamo parte alla retorica nucleare occidentale”
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che la Russia non vuole “prendere parte” alla “retorica nucleare” dei “media e dei politici occidentali”. “Nei media occidentali, i politici occidentali, i capi di Stato ora hanno molti esercizi di retorica nucleare. Non vogliamo prendere parte a questo”, ha detto Peskov, citato dalla Tass, commentando la notizia del Times che, citando un’informativa inviata dalla Nato agli Stati membri, sostiene che Vladimir Putin potrebbe in teoria preparare le sue forze armate per compiere un test nucleare ai confini dell’Ucraina.