La Russa presidente del Senato, ma Fi non vota. Per la Camera il nome è Fontana. Meloni: “Centrodestra diviso al Quirinale? Vedremo”

Aggiornato: 22:49

I fatti più importanti

  • 15:10

    Botta e risposta Franceschini-Renzi sui voti a La Russa

    “Chi ha sostenuto Ignazio La Russa presidente del Senato fuori dal centrodestra? Le persone che non sanno bene cosa è la politica. Oggi avevamo l’occasione di mettere in difficoltà la maggioranza“. Parola di Dario Franceschini, che ha risposto così ai cronisti. Assai probabile il riferimento a Matteo Renzi, che ha risposto a modo suo: “Diciamo che Dario è un ragazzo intelligente”.

  • 15:05

    Senato, il 19 alle 15 si votano i vicepresidenti

    L’aula del Senato è stata sospesa e sarà riconvocata il 19 ottobre alle 15. All’ordine del giorno – come ha detto il neopresidente del Senato, Ignazio La Russa dopo il suo discorso di ringraziamento – ci saranno le votazioni per i vicepresidenti, i senatori questori e i segretari d’aula. Inoltre, entro il 18 ottobre verranno eletti i presidenti di ogni gruppo parlamentare e lo stesso giorno alle 17 è convocata la conferenza dei capigruppo.

  • 15:03

    Giorgia Meloni: “Molto bello il discorso di Liliana Segre”

    “Molto bello il discorso della Segre“. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, prima di tornare a votare nell’aula della Camera per l’elezione del nuovo presidente.

  • 15:01

    Letta: “Parte dell’opposizione certifica che una parte dell’opposizione non aspetta altro che entrare in maggioranza”

    Irresponsabile oltre ogni limite il comportamento di quei senatori che hanno scelto di aiutare dall’esterno una maggioranza già divisa e in difficoltà. Il voto di oggi al Senato certifica tristemente che una parte dell’opposizione non aspetta altro che entrare in maggioranza“. Così Enrico Letta su twitter sul voto al Senato.

     

  • 14:56

    M5s: “Per qualcuno già oggi inizia la finta opposizione”

    “Primo giorno di legislatura e per qualcuno è già cominciata la finta opposizione fatta dei soliti giochini di palazzo. Il dato certo è che alla prima prova il centrodestra si è già diviso”. Lo riferiscono fonti del M5S dopo l’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato. Il vicepresidente del M5S, Riccardo Ricciardi, ai microfoni di Rainews24 ha commentato: “Voti a La Russa da noi? Assolutamente no. È un insulto anche solo dirlo, il M5S è una forza seria. Il maestro di questi giochini è Renzi, a casa mia il primo che parla è colpevole e poi probabilmente parte del Pd. Il centrodestra è già spaccato: dimostrano di essere un cartello elettorale. Parte del Pd e il Terzo polo sono venuti in soccorso della maggioranza”.

  • 14:56

    Calenda: “L Russa? Non esiste per noi liberali votare un nostalgico del fascismo”

    “Noi abbiamo votato scheda bianca“. Così sui social il leader di Azione Carlo Calenda risponde ad un tweet che sull’elezione di Ignazio La Russa presidente del Senato avanza “sospetti sui senatori di Calenda e Renzi”. Calenda in un tweet aggiunge: “Al di là dei numeri non esiste per noi liberali votare un nostalgico del fascismo. Fine”.

  • 14:53

    Il Pd fa i conti: “A La Russa 9 voti dal Terzo Polo, alcuni da M5s e da Misto”

    Il Pd ha una sua lettura di quanto accaduto al Senato con l’elezione a presidente di Ignazio La Russa grazie ai voti di parte dell’opposizione. Un dirigente di primo piano dem la spiega così all’Adnkronos. “Hanno votato per La Russa i 9 senatori del Terzo Polo, poi altri voti sono arrivati dal Misto, magari ci sono anche gli unici 2 voti di Fi e poi avrebbero votato anche alcuni senatori M5S”.
    Motivazioni diverse dietro alle mosse di Terzo Polo e 5 Stelle. “Sul Terzo Polo la spiegazione è semplice: un do ut des sulle vicepresidenze delle Camere”. Azione/Iv stanno alzando i toni – ieri lo ha fatto per primo Matteo Renzi– denunciando che Pd e M5S vorrebbero tenerli fuori dalle cariche istituzionali. Insomma, prendersi le 4 vicepresidenze (2 alla Camera e 2 al Senato) lasciando fuori i centristi. Dunque, il ‘soccorso’ oggi alla maggioranza andrebbe letto in questa chiave, si argomenta tra i dem. Per avere poi un ‘soccorso’ quando sarà il momento di votare i vicepresidenti. Il voto ci sarà probabilmente mercoledì prossimo. Per quanto riguarda invece i 5 Stelle, secondo i dem, ci sarebbero delle frizione tra i contiani su equilibri e organizzazione interna. E il voto sarebbe da leggersi come un segnale per Giuseppe Conte. “Noi? No, noi siamo stati assolutamente compatti – spiega la stessa fonte di primo piano all’Adnkronos – anche perché rispetto alla passata legislatura, ora nel gruppo al Senato c’è più omogeneità”.

  • 14:46

    Il primo discorso di La Russa: dai ringraziamenti all’opposizione alle citazioni (compreso Ramelli)

  • 14:23

    Mistero dentro l’opposizione: chi ha votato per La Russa?

    Ignazio La Russa è stato eletto presidente del Senato anche con voti provenienti fuori dal perimetro del centrodestra. Lo si evince dai numeri dei gruppi dell’Assemblea di Palazzo Madama. Fdi ha 66 senatori, la Lega 29, Fi 18 e Noi Moderati 2, per complessivi 116 voti, quelli ottenuti da La Russa. Tuttavia dei 18 senatori di Fi sono 2 sono entrati nella cabina per votare (Berlusconi e Casellati). Mancano all’appello almeno 16 voti che portano a 100 il perimetro di voti su cui sulla carta poteva contare il neo presidente, senza avere la maggioranza necessaria per essere eletto. Questi 16 voti sono quindi giunti da altri gruppi (Pd, M5s, Azione, Avs, Svp, Maie) o dall’indipendente Dafne Musolino o dai senatori a vita.

  • 14:21

    Conte: “Voti a La Russa? Non nostri. Ho un’idea in merito, ma non la dico”

    “Non sono nostri. Io un’idea da chi siano arrivati ce l’ho ma non la dico…”. Così Giuseppe Conte risponde all’Adnkronos sui voti a Ignazio La Russa arrivati dall’opposizione.