La nascita del governo Meloni, cronologia della giornata – La premier: “È di alto profilo”. Conte: “Segnali preoccupanti, arretramento sui diritti civili”
La leader di Fratelli d'Italia ha accettato l’incarico, con un errore nella lista dei ministri: scambiati Fratin e Zangrillo. La composizione del nuovo esecutivo: 9 di Fdi, 5 a Lega e Fi. Letta: "Opposizione convinta, ma premier donna è fatto storico"
Aggiornato: 10:17
I fatti più importanti
- Conte: "Segnali preoccupanti, arretramento sui diritti civili"
- Meloni ha sbagliato la lista dei ministri: Pichetto Fratin all'Ambiente, Zangrillo alla PA
- Letta: "Opposizione convinta, ma donna premier è un fatto storico"
- Ascani: "Alto profilo? E' un governicchio"
- LA LISTA DEI MINISTRI: 9 Fdi, 5 Lega e Fi. Altri 5 tecnici
- Giorgia Meloni ha accettato l'incarico senza riserva
- Meloni arrivata al Quirinale per l'incarico
- Draghi: "Al nuovo governo non lascio consigli ma lavoro fatto"
- Berlusconi si apparta con Mattarella dopo il colloquio
- Berlusconi: "Governo sarà all'altezza grazie al supporto di Forza Italia"
- Meloni convocata al Quirinale alle 16:30
- Consultazioni: il nome di Meloni fatto da Salvini a Mattarella
- Quirinale: incarico nel pomeriggio, dopo termine Consiglio europeo
- Mattarella-centrodestra, incontro brevissimo: appena 11 minuti
- Meloni: "La coalizione ha indicato il mio nome come premier. Avanti nel minor tempo possibile"
- In corso l'incontro tra Mattarella e la delegazione di centrodestra
- Berlusconi: "Daremo contributo decisivo al governo"
- Arrivano anche delegazioni di Lega e Noi Moderati
- Meloni, Ciriani e Lollobrigida entrati al Quirinale
- Berlusconi, Tajani, Cattaneo e Ronzulli arrivati al Colle
- Salvini: "Squadra pronta, non vedo l'ora di passare ai fatti"
- Berlusconi: "Daremo al Paese un governo forte e coeso"
- Meloni punta a chiudere in fretta: la lista dei ministri già domani
- Il centrodestra al Colle alle 10.30, incarico oggi?
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09:08
Mulè: “Sull’Ucraina il Ppe ha riconosciuto posizione cristallina di Fi”
Sul conflitto in Ucraina “la parola definitiva l’ha detta Manfred Weber incontrando Antonio Tajani. Al quale il presidente del Ppe ha riconosciuto che la posizione di Forza Italia nei confronti del conflitto tra Russia Ucraina è sempre stata cristallin”. Lo dice il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè (Fi) intervistato dal Giornale: “Questo ulteriormente leva dal tavolo una strumentalizzazione evidente che è stata fatta in cui c’è molto poco di politico e moltissimo legato alla disinformazione. L’Ucraina è un Paese violato e si trova nella condizione di difendersi da un’invasione”, aggiunge.
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09:07
Lupi: “B. saprà fare un passo indietro”
“Berlusconi è uomo generoso, è il primo sapere che per fare due passi avanti come coalizione a volte ne serve uno indietro sul piano personale o di partito”. Lo dice Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, in un’intervista al Quotidiano Nazionale. E in riferimento all’”audio rubato” consiglia prudenza:”Bisogna stare più attenti alle parole che si usano. Mentre i droni kamikaze seminano morte in Ucraina, non si può parlare di vodka e regali”, dice.
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08:54
L’appello di Calenda agli eletti di Fi: “Uscite dal partito”
“Chiedo ad altri parlamentari di Forza Italia di uscire, è già uscito un pezzo significativo dell’elettorato, dal Centro a tutto il Nord abbiamo battuto ovunque Forza Italia, nei sondaggi siamo già andati sopra anche a livello nazionale. La gente è molto stanca di questo modo di fare, Berlusconi ha fatto una campagna elettorale promettendo cose che toccano situazioni di grande difficoltà come le pensioni minime alle casalinghe, che non farà”. Lo ha detto Carlo Calenda, ospite a Il cavallo e la torre su Rai 3. “Questa presa in giro costante e continua di tutti su tutto è una forma di arroganza che ha danneggiato l’Italia per tanti anni. Ieri pomeriggio eravamo su tutti i giornali del mondo, di nuovo per Berlusconi. E basta, e fai un’altra cosa, e gioca con la mongolfiera. Non se ne può più”.
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08:52
Calenda: “Tajani non può andare agli Esteri, risponde a B.”
“Tajani non è appropriato per fare il Ministro degli Esteri perché fa parte di un partito che è di proprietà di Silvio Berlusconi, che decide tutto, e Tajani risponde a Berlusconi. L’uscita di Berlusconi è moralmente deprecabile, inaccettabile”. Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda, ospite a Il cavallo e la torre su Rai 3, in merito agli audio del leader di Forza Italia su Putin e Zelensky e la possibile nomina di Antonio Tajani alla Farnesina.
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08:45
Meloni punta a chiudere in fretta: la lista dei ministri già domani
Giorgia Meloni è determinata a chiudere il sudoku ministeriale in tempi rapidi, subito dopo aver ricevuto l’incarico dal capo dello Stato (oggi pomeriggio o al massimo domani mattina). L’impressione – riferisce un retroscena dell’AdnKronos – è che voglia sciogliere la riserva presentandosi con la lista dei ministri già sabato pomeriggio, in “stile Draghi” per mettersi al riparo da nuovi imprevisti (si parla di una terza tranche di audio rubati di Berlusconi).
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08:04
Il centrodestra al Colle alle 10.30, incarico oggi?
Ore 10.30. È questo l’orario cerchiato in rosso sul calendario delle consultazioni che terminano oggi con la salita al Quirinale di Giorgia Meloni insieme a Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Gli alleati che hanno vinto le elezioni si presentano uniti da Sergio Mattarella dopo giorni di litigi, tribolazioni e ultimatum legati alla composizione della squadra di ministri e alle parole in libertà del leader di Forza Italia su Putin, Zelensky, Ucraina e leadership Ue e Usa. Le ultime ventiquattr’ore sono servite a ricucire gli strappi e forse anche, lo si capirà nelle ore successive al colloquio con il capo dello Stato, a limare i nomi di chi andrà a comporre il nuovo esecutivo. Compreso quello di Antonio Tajani agli Esteri, viste le rassicuranti parole arrivate sulla sua “garanzia” da Bruxelles. “Pronti a dare un governo al Paese”, ha detto la presidente di Fratelli d’Italia giovedì sera, poche ore prima del faccia a faccia con Mattarella, preambolo dell’incarico che il presidente della Repubblica è destinato a darle. Potrebbe accadere già nel pomeriggio. A quel punto, Meloni può accettarlo senza riserva, nel caso in cui tutto fosse già pronto. Altrimenti dirà sì e a quel punto ci sarà da perfezionare gli accordi interni su nomi e ministeri, riempiendo tutte le caselle, prima di tornare da Mattarella con la lista. Dopo le crisi senza governo degli scorsi giorni, adesso – almeno apparentemente – la coalizione sembrerebbe a un passo dal via. Forse già tra domani e domenica, per poi presentarsi in Parlamento tra martedì e mercoledì.