Ucraina, la diretta – Papa: “Ceceni e buriati parte più brutale delle truppe russe”. Zakharova: “Non è russofobia, è perversione”
Il maggior numero di rifugiati registrato in Polonia, Germania e Repubblica Ceca. L'amministrazione russa di Energodar, dove si trova la centrale nucleare di Zaporizhzhia, smentisce le notizie secondo cui le forze di Mosca avrebbero lasciato l'impianto. Cremlino: "Favorevoli a mediazione Vaticano, ma Kiev no"
Aggiornato: 16:41
I fatti più importanti
- Allarme aereo in tre regioni dell'Ucraina
- Mykolaiv senza acqua potabile
- Portavoce ministero Esteri Russia: "Parole del Papa su ceceni e buriati? Perversione"
- Stoltenberg: "Putin vuole usare l'inverno come arma"
- Usa: "Il rinvio dei colloqui sul nucleare è una decisione unilaterale di Mosca"
- Mosca: "Rinviati i colloqui con gli Usa sul disarmo nucleare"
- Ambasciatrice Usa a Nato: "Improbabile un negoziato Mosca-Kiev"
- Kiev, 40% della popolazione senza corrente
- Cremlino: "Favorevoli a mediazione Vaticano, ma Kiev no"
- Gb: "Kherson ancora vulnerabile, resta nel raggio dei russi"
- Onu: "4,7 milioni di rifugiati ucraini chiedono protezione in Europa"
- Zaporizhzhia, russi: "Falso, non ce ne andiamo dalla centrale"
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16:40
Opac: “Conflitto aumenta il rischio di utilizzo di armi chimiche”
L’invasione russa dell’Ucraina ha aumentato la minaccia dell’uso di armi di distruzione di massa, comprese le munizioni chimiche. Lo ha detto oggi Fernando Arias, direttore generale dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) che continua a monitorare da vicino la situazione in Ucraina. “La situazione in Ucraina ha nuovamente accresciuto la reale minaccia rappresentata dalle armi di distruzione di massa, comprese le armi chimiche”, ha precisato Arias durante l’incontro presso la sede dell’organizzazione a L’Aja, nei Paesi Bassi. “Ciò ha esacerbato le tensioni esistenti a un punto tale che non si può più dare per scontata l’unità della comunità internazionale sulle sfide globali comuni relative alla sicurezza e alla pace internazionali”, ha aggiunto. Le organizzazioni internazionali per il disarmo come l’Opac, vincitrice del premio Nobel per la pace nel 2013, “sono ormai diventate luoghi di confronto e disaccordo”, ha lamentato Arias.
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15:27
Mosca: “Rinviati i colloqui con gli Usa sul disarmo nucleare”
La commissione russo-statunitense sul trattato New Start non si riunisce questa settimana, la riunione è rinviata. Lo riferisce Interfax. I colloqui sul disarmo nucleare con gli Stati Uniti erano previsti per questa settimana al Cairo. La riunione della commissione russo-americana sul trattato New Start era in programma al Cairo dal 29 novembre al 6 dicembre, ma è stata rinviata, ha dichiarato il ministero degli Esteri russo. Una nuova data per i colloqui non è stata ancora riprogrammata.
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15:24
Ambasciatrice Usa a Nato: “Improbabile un negoziato Mosca-Kiev”
“Gli alleati nel corso della ministeriale esteri di Bucarest ribadiranno quanto detto nel 2008 nella capitale romena, ovvero che Ucraina e Georgia potranno un giorno entrare a far parte della Nato, ma al momento il focus resta sul sostegno pratico al popolo ucraino e alle forze armate ucraine”. Lo ha detto l’Ambasciatrice degli Stati Uniti presso la Nato Julianne Smith, ricordando che la politica delle porte aperte “resta valida” e che la Russia “non ha il veto” sui possibili nuovi membri. Per quanto riguarda l’ipotesi che al Bucarest gli alleati discutano di possibili strategie negoziali Smith ha sottolineato che gli alleati non spingono Kiev a nessuna data particolare. “Lasciamo tutto nelle mani del presidente Volodymyr Zelensky, sta a lui decidere come e quando aprire a possibili negoziati con la Russia, che al momento vediamo improbabili, e nel mentre il nostro obiettivo è di rafforzare la posizione dell’Ucraina, anche in vista di trattative che potranno avvenire più avanti”.
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15:21
Zelensky: “La libertà non si ottiene solo con le armi”
“La guerra per la libertà non si combatte solo con la forza delle armi. È per questo che, gli aiuti economici importano, la verità deve prevalere, e, oggi più che mai, il linguaggio dell’arte deve poter esprimere ciò che nessun altro linguaggio può fare”: lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un video registrato in occasione di una mostra temporanea su artisti avanguardisti del suo Paese ospitata dal Museo Thyssen di Madrid. L’esibizione, che sarà aperta al pubblico da domani fino al 3 aprile, si intitola “Nell’occhio del ciclone” ed è incentrata su artisti dei primi tre decenni del XX secolo, con 69 opere esposte. “La tirannia tentò di conquistare l’Europa allora e lo sta facendo anche adesso”, ha detto Zelensky nel video, “ma, come allora, l’umanità e la cultura devono vincere”.
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13:36
Kiev: “Suicidio se Minsk entra in guerra”
Se la Bielorussia, cedendo alle pressioni di Mosca, dovesse decidere di entrare in guerra contro l’Ucraina, questo si risolverebbe in un “suicidio”. E’ l’avvertimento lanciato da Andriy Yusov, portavoce dell’intelligence di Kiev, secondo cui le informazioni che diffondono Mosca e Minsk sulla partecipazione della Bielorussia alle operazioni militari in Ucraina “perseguono diversi obiettivi allo stesso tempo… da un lato, seminare il panico tra la popolazione, tra gli ucraini, compresi i residenti delle aree e delle regioni di confine. E disorientare le forze di difesa ucraine, disperdere le forze, trasferire forze da altre direzioni”. Secondo Yusov, citato da Ukrinform, “gli obiettivi di questa operazione psicologica speciale sono la Bielorussia stessa e i bielorussi, cioè l’escalation”. Questo non vuol dire, ha continuato il portavoce dell’intelligence, che “non c’è alcuna minaccia da parte del regime di Lukashenko. Lukashenko aiuta Putin con armi, munizioni e veicoli blindati, fornisce il suo spazio aereo per gli attacchi contro l’Ucraina, ma oggi non possiamo dire che nel prossimo futuro ci sarà un’invasione su vasta scala e il coinvolgimento della Bielorussia in un’operazione di terra”.
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13:13
Kiev, 40% della popolazione senza corrente
Lo ha annunciato il capo dell’Amministrazione militare regionale di Kiev, Oleksiy Kuleba, aggiungendo che nella regione di Kiev sono stati dispiegati 278 “punti di invincibilità”, rifugi attrezzati con luce, calore e internet. Lo riporta Unian. “La situazione più difficile si è verificata presso la centrale elettrica di Fastiv, le comunità territoriali di Kyiv-Svyatoshinsky e Vasylkiv. Lì i lavori sono continuati per tutto il fine settimana. La gente è rimasta anche di notte per fornire elettricità alle case”, ha detto.
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13:11
Peskov: “Non ho visto lettera delle madri contro la guerra”
Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha detto di non aver visto la lettera aperta e la petizione online pubblicate da un gruppo di madri di soldati russi e dal movimento “Resistenza femminista contro la guerra” per chiedere il ritiro delle truppe di Mosca dall’Ucraina. Ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla lettera, Peskov ha risposto: “No, sapete, sfortunatamente non l’ho vista, quindi non posso rilasciare commenti”. Lo riporta l’agenzia Interfax.
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11:43
Kiev: “Oltre 50mila donne al fronte”
Sono oltre 50mila le donne ucraine al fronte nella guerra contro la Russia. “Sono orgogliosa che un terzo del nostro esercito sia composto da donne forti e coraggiose – ha detto la vice presidente del Parlamento di Kie, Olena Kondratyuk, durante il suo discorso al 6° Congresso delle donne ucraine – Più di 50mila donne ucraine nei ranghi delle Forze armate ucraine combattono oggi per la pace e la sicurezza in tutta Europa”. Kondratyuk ha detto che questa realtà è uno degli indicatori più alti tra tutti gli eserciti dei Paesi della Nato: “Questo significa che le donne possono costruire, sviluppare, insegnare, avere una carriera di successo, crescere i figli e, se necessario, proteggere le loro famiglie e il loro Stato”. “È una nuova realtà”, ha dichiarato la vice presidente del Parlamento, secondo la quale queste “nuove opportunità” per le donne non solo “dovrebbero essere riconosciute”, ma “non dovrebbero neanche essere sottovalutate”.
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11:23
Kiev: “Oltre 700 infrastruture danneggiate dai russi”
Circa 32.000 obiettivi civili e oltre 700 infrastrutture critiche sono state danneggiate dagli attacchi russi sul territorio ucraino dall’inizio dell’invasione: lo ha reso noto il primo vice ministro agli Affari interni ucraino, Yevhen Yenin, come Ukrinform. Secondo Yenin, inoltre, circa 520 insediamenti hanno problemi di energia elettrica a causa degli attacchi russi. Gli obiettivi civili danneggiati sono soprattutto case unifamiliari e condomini, ha spiegato Yenin, sottolineando che solo il 3% degli attacchi russi sono stati lanciati su strutture militari. Inoltre, le forze russe hanno causato danni a più di 700 infrastrutture critiche, in particolare nei settori dei trasporti, dell’energia e altri obiettivi come basi aeree, ponti, depositi di carburante e sottostazioni elettriche. “Ci aspettano tempi difficili”, ha affermato Yenin, ma il governo ucraino e la maggior parte dei cittadini ucraini sono “pronti per attacchi simili”.
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11:03
Kiev: “30 missili su Kherson in 24 ore, un morto”
In 24 ore i russi hanno colpito la regione di Kherson 30 volte, provocando un morto e due feriti. “Nelle ultime 24 ore, a seguito dei bombardamenti russi, 1 persona è stata uccisa e altri 2 residenti della regione di Kherson sono rimasti feriti”, ha detto il capo della regione di Kherson Yaroslav Yanushevich.