In vigore la tregua di 36 ore ordinata da Putin: “L’Ucraina l’ha violata”. La Turchia: “La guerra si inasprirà”. Dagli Usa altri 3,75 miliardi a Kiev
E' entrato in vigore il cessate il fuoco del Natale ortodosso deciso dal presidente russo. Medvedev: "Gli ucraini lo rifiutano? I maiali non hanno fede". Scambio di accuse su presunte violazioni anche russe. I servizi segreti inglesi: "Milizie filorusse nel Donbass ufficialmente integrate nell'esercito russo"
Aggiornato: 12:49
I fatti più importanti
- Usa: "Cessate il fuoco di Putin è tattica cinica"
- Dagli Usa 3,75 miliardi di dollari di aiuti militari a Kiev
- Mosca: "Invio tank tedeschi è moralmente scorretto"
- Mosca: "Gli ucraini bombardano Donbass e la regione di Zaporizhzhia"
- Attacco a Kramatorsk nel Donetsk. Il sindaco dice: prima della tregua, ma per Kiev è avvenuto dopo
- Mosca: "Noi rispettiamo la tregua, gli ucraini bombardano"
- Bombardamenti russi nella regione di Donetsk
- Turchia: "La guerra si inasprirà nei prossimi mesi"
- Decollano due caccia dalla Bielorussia: sirene antiaereo in Ucraina
- Entra in vigore la tregua voluta da Putin
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11:46
Esperti: “Putin vuole la tregua per incolpare Kiev di violarla”
La proposta di Putin per un cessate-il-fuoco temporaneo per il Natale ortodosso è con ogni probabilità un trucco per poter incolpare l’Ucraina di violarla e di non volere la pace: lo scrive il think-tank statunitense Institute for the Study of War (Isw), citato dal Kyiv Independent. Putin, scrive l’Isw, “potrebbe aver invocato la tregua per dare poi la colpa all’Ucraina di essere intransigente e di non volere intraprendere i passi necessari in direzione di negoziati”.
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11:45
Intelligence Gb: le milizie filorusse nel Donbass integrate nell’esercito di Mosca
Le milizie filorusse delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, nel Donbass ucraino, che combattono al fianco dette truppe di Mosca, sono state formalmente integrate nell’esercito russo lo scorso 31 dicembre: è quanto sostiene oggi l’intelligence britannica nel suo briefing quotidiano sulla guerra in Ucraina, citato dal Guardian. Nello stesso bollettino si ricorda che Mosca considera ora questi territori come parte della Federazione russa, ma si afferma che questi sarebbero percepiti come un elemento divisivo in Russia, dove secondo molti essi drenano risorse finanziarie e hanno un costo politico e diplomatico per il Paese.
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11:44
Ambasciatore russo in Usa: “Gli Stati Uniti non vogliono la fine della guerra”
L’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, ha accusato Washington di non voler porre fine alla guerra in Ucraina, iniziata da Mosca più di 10 mesi fa, in seguito all’annuncio americano di fornire a Kiev mezzi corazzati. Tutte le recenti azioni degli Stati Uniti mostrano direttamente che Washington non desidera una soluzione politica in Ucraina, ha detto ieri Antonov, secondo quanto riportato dall’agenzia russa Tass. “Nessuno dovrebbe lasciare dubbi su chi sia responsabile del protrarsi del recente conflitto”, ha aggiunto Antonov. I commenti arrivano dopo che gli Stati Uniti e la Germania hanno annunciato che forniranno all’Ucraina veicoli corazzati per il trasporto di personale, i primi veicoli da combattimento di fanteria di progettazione occidentale che Kiev riceverà. L’annuncio segue una decisione francese all’inizio di questa settimana di fornire veicoli da ricognizione descritti come “carri armati leggeri”. Antonov ha affermato che le armi consegnate a Kiev sono prive di “natura difensiva”, come affermato dai paesi occidentali. La decisione degli Stati Uniti di fornire i veicoli da combattimento della fanteria Bradley è stata la conferma “che gli Stati Uniti non avrebbero ascoltato i ripetuti appelli della parte russa a prendere in considerazione le possibili implicazioni di un corso così pericoloso di Washington”, ha affermato l’ambasciatore.