Messina Denaro, nel covo abiti di lusso e viagra: sequestrati due cellulari e un’agenda. Il prestanome: “Casa comprata con i suoi soldi”

Il nascondiglio a Campobello di Mazara, nel Trapanese: c'erano anche profumi, preservativi, orologi e una tv di ultima generazione. Andrea Bonafede, l'uomo che gli ha prestato l'identità, è indagato e "collabora". Il procuratore De Lucia: "Indagini per cercare altri luoghi d'interesse"

Aggiornato: 22:40

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    17:27

    Bonafede ammette: casa comprata con i soldi di Matteo Messina Denaro

    Il vero Andrea Bonafede, indagato per associazione mafiosa e favoreggiamento aggravato sta parlando con i magistrati della Dda: dopo aver detto ai pm, che lo hanno sentito, di conoscere da una vita Matteo Messina Denaro, ha ammesso di aver comprato il covo di Campobello di Mazara con i soldi del super boss catturato ieri a Palermo.

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  • 22:40

    Di Matteo: “Ha goduto di protezioni alte e diffuse”

    “È stata una giornata importante. Non condivido però certi toni trionfalistici che sono stati adottati da alcuni commentatori. Messina Denaro è stato latitante trent’anni ed è stato catturato a Palermo, in una clinica frequentata giornalmente da centinaia di persone. Nell’ultimo anno ha abitato praticamente a casa sua, e questo deve farci riflettere sul fatto che abbia goduto di protezioni alte e diffuse. Altrimenti con un tale spiegamento di forze sarebbe stato impossibile per lui restare latitante. Come in tutte le latitanze troppo lunghe, non mi stupirei se nel tempo venissero fuori protezioni di alto livello, come avvenuto per Provenzano”. Così il magistrato antimafia Nino Di Matteo, intervenendo alla trasmissione Cartabianca su Rai 3 a proposito dell’arresto del boss latitante.

  • 22:19

    De Lucia: “Indagini per cercare altri luoghi d’interesse”

    Il covo perquisito “è il luogo dove Messina Denaro ha passato all’incirca l’ultimo anno. È l’abitazione di una persona che vive sola, di una certa età, ma ancora pienamente efficiente fisicamente, con esigenze che cerca di soddisfare. È un luogo che gli consente di arrivare con una certa rapidità a Palermo e quindi di curarsi secondo le procedure e i protocolli che lo riguardavano. Non c’è probabilmente nulla di diverso dalle abitazioni di tante persone nella sua condizione. Stanno malauguratamente uscendo una serie di notizie su queste perquisizioni non significative per le indagini, che mi sembrano francamente andare oltre il rispetto della dignità della persona. Quella è una casa ordinaria, certo non è il covo come lo pensiamo noi. Abbiamo indagini per capire se quello è l’unico luogo di interesse”. Così il procuratore capo di Palermo, Maurizio De Lucia, alla trasmissione Cartabianca su Rai 3, a proposito dell’abitazione a Campobello di Mazara in cui viveva il boss arrestato. 

  • 22:14

    Meloni: “La mafia non è sconfitta ma vittoria fondamentale”

    “Quella di oggi è la vittoria di una battaglia, importantissima. Non è la vittoria della guerra contro la mafia, la mafia non è stata sconfitta ma sicuramente è una vittoria fondamentale. E dimostra che si può fare, che le cose possono cambiare”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Fuori dal coro su Rete 4 a proposito dell’arresto di Matteo Messina Denaro. “L’immagine che noi diamo oggi è che lo Stato vince, che l’Italia vince. Questo è un insegnamento importante, anche per i nostri figli che devono sapere che questo obiettivo si può raggiungere”, aggiunge.

  • 22:12

    Meloni: “Grande vittoria dello Stato”

    “È una grande soddisfazione, è una grande vittoria dello Stato. Lo considero un giorno di festa per le persone perbene, un giorno di festa per le famiglie delle vittime della mafia, lo considero un giorno da ricordare per tutti quegli uomini e quelle donne che nel silenzio 24 ore su 24, sette giorni su sette, 365 giorni all’anno, lavorano su questo. Perchè questi risultati si raggiungono solo grazie al fatto che esistono uomini e donne che danno anche la loro vita per raggiungere questi obiettivi”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni intervistata da Fuori dal coro, su Rete 4, a proposito della cattura di Messina Denaro. 

  • 21:09

    Piantedosi: “Mai violata la riservatezza giudiziaria”

    “Sono stato informato dell’operazione e della sua positiva conclusione qualche minuto dopo che questa si è realizzata. Ero in atterraggio ad Ankara per una missione internazionale. Il ministro dell’Interno è parte anche della riservatezza che riguardano informazioni di carattere giudiziario, viene informato in generale su quella che può essere la ricerca di un latitante. Non si è mai violata nessuna riservatezza giudiziaria. Io sapevo che c’erano delle possibilità, sapevo che la cosa poteva avere prospettive di concretizzazione, dopodiché l’operazione l’ho appresa sul momento”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel corso della registrazione della puntata di Porta a Porta, che andrà in onda questa sera su Rai 1, alla domanda sulle sue dichiarazioni della scorsa settimana in cui auspicava la cattura del boss latitante. 

  • 20:52

    Piantedosi: “Non si è consegnato, latitante fino alla fine”

    “Questi retroscena che continuano a alimentare la narrazione, come detto anche dal presidente Meloni, distolgono l’opinione pubblica da un compiacimento che deve essere di tutti. Nella maniera più assoluta sono stati esclusi dagli inquirenti: non ci sono retroscena, né possibilità che Messina Denaro si consegnasse. Messina Denaro si è comportanto fino alla fine da latitante, cercando di sottrarsi alla possibilità di essere individuato e catturato”. Lo dice il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a Porta a Porta in onda stasera, smentendo le ricostruzioni su una consegna volontaria del capomafia malato.

  • 20:09

    Bonafede: “Quella casa l’ho comprata io con i soldi del boss”

    “Conosco Messina Denaro fin da quando eravamo ragazzini. La casa in cui viveva l’ho comprata io con i suoi soldi”. Avrebbe detto questo agli inquirenti Andrea Bonafede, geometra di Campobello di Mazara che ha “prestato” l’identità al boss Messina Denaro. Bonafede è indagato per associazione mafiosa.

  • 19:19

    De Lucia: “Messina Denaro collaborerà? Facciamo il nostro lavoro e vediamo cosa succede”

    “Non speriamo in nulla, facciamo il nostro lavoro e vediamo che evoluzione avrà questo lavoro”. Così il procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, rispondendo ai giornalisti sulla eventualità di una collaborazione di Matteo Messina Denaro. “Lavoriamo con la Procura nazionale e con le altre procure e i risultati sono oggetto degli sviluppi investigativi che sono in corso adesso, ma sui quali non posso dire nulla”. Lo ha detto il procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, al termine del lungo vertice, al palazzo di giustizia, con il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo. Che la pensa nella stessa identica maniera: “Farà delle scelte assolutamente legittime, qualunque esse possano essere”. 

     

  • 18:43

    Procuratore antimafia: “Riunione per programmare il lavoro”

    “Abbiamo fatto una riunione importante per tutti. Per me, per l’ufficio… Abbiamo condiviso le informazioni e progettato il lavoro che ora andrà fatto. Con il Procuratore di Palermo abbiamo anche in animo di riversare i dati raccolti nel corso dell’indagine nell’ottica di arrivare a un sistema di coordinamento con le altre procure interessate alle vicende legate al boss Messina Denaro”. Lo ha detto, al termine di una riunione con la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo il capo della Dna Giovanni Melillo. “Faremo una riunione di coordinamento per far confluire il patrimonio investigativo raccolto e metterlo a disposizione degli uffici che a vario titolo si occupano di Messina Denaro”, ha spiegato.