Messina Denaro, nel covo abiti di lusso e viagra: sequestrati due cellulari e un’agenda. Il prestanome: “Casa comprata con i suoi soldi”
Il nascondiglio a Campobello di Mazara, nel Trapanese: c'erano anche profumi, preservativi, orologi e una tv di ultima generazione. Andrea Bonafede, l'uomo che gli ha prestato l'identità, è indagato e "collabora". Il procuratore De Lucia: "Indagini per cercare altri luoghi d'interesse"
Aggiornato: 22:40
I fatti più importanti
- De Lucia: "Indagini per cercare altri luoghi d'interesse"
- Chemioterapia in carcere per Messina Denaro
- Bonafede ammette: casa comprata con i soldi di Matteo Messina Denaro
- Il video dell'ingresso in ospedale
- Messina Denaro al 41bis subito: Nordio ha firmato il decreto
- Il selfie nella clinica dove è stato arrestato
- Possibile svolta nel covo del boss?
- Una chiave: così si è arrivati al covo
- Addosso al boss due cellulari e un'agenda
- Bonafede collabora con i pm
- Il medico indagato candidato più volte
- Il proprietario del covo è Bonafede
- "Spinta esterna su stragi continentali? Non irragionevole"
- L'operazione chiamata Tramonto
- Il procuratore: "Era ambasciatore di Cosa nostra"
- Ardita: "Ha avuto fortissime coperture"
- Indagato il medico che aveva in cura il boss
- Ora è caccia ai documenti top secret di Totò Riina
- Trovato e perquisito il covo
- IL PUNTO - Caccia al covo del boss. E si punta alla rete dei fiancheggiatori che l'hanno coperto
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18:24
Messina Denaro indica la nipote come legale di fiducia
Il capomafia di Castelvetrano, Matteo Messina Denaro, ha indicato la propria nipote, l’avvocato Lorenza Guttadauro, come legale di fiducia. La penalista è figlia della sorella del boss, Rosalia, e di Filippo Guttadauro. Suo nonno paterno è lo storico boss di Brancaccio, Giuseppe Guttadauro. La nomina non è stata ancora ufficializzata, ma preannunciata alla professionista. Matteo Messina Denaro da latitante non ha avuto legali di fiducia, ma è stato assistito da difensori d’ufficio. Il primo ‘impegno’ processuale del capomafia di Castelvetrano è previsto tra due giorni: il 19 gennaio infatti si terrà, nell’aula bunker di Caltanissetta, un’udienza in cui è imputato per le stragi mafiose del ’92, di Capaci e Via D’Amelio. Se la penalista dovesse ricevere l’incarico anche per quel procedimento l’udienza potrebbe essere rinviata in caso di un’eventuale richiesta di concessione di termini a difesa.
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18:05
Chemioterapia in carcere per Messina Denaro
Matteo Messina Denaro comincerà nelle prossime ore, all’interno del carcere di massima sicurezza Le Costarelle dell’Aquila nel quale è rinchiuso da oggi, la somministrazione della chemioterapia per curare il cancro contro il quale combatte da oltre un anno. Nel momento in cui alla Asl provinciale dell’Aquila hanno avuto la certezza del trasferimento, è scattato il complesso protocollo: in queste ore si sta allestendo una stanza ad hoc all’interno dell’istituto di pena per sottoporre il boss mafioso, arrestato ieri a Palermo dopo 30 anni di latitanza, alla chemioterapia. Secondo quanto si è appreso, sarà direttamente il primario del reparto a gestione universitaria, Luciano Mutti, tra l’altro arrivato all’ospedale ‘San Salvatore’ da poco, a gestire in presenza le delicate cure. Questo per assistere il boss, che sarebbe in gravi condizioni, in caso di reazioni negative o effetti collaterali. Una decisione del genere è stata presa, tra l’altro, per ragioni di sicurezza rispetto alle problematiche che avrebbe creato il trasferimento, molto probabilmente per più giorni a settimana, al ‘San Salvatore’ dalla frazione aquilana di Preturo dove è ubicato il supercarcere.
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17:27
Bonafede ammette: casa comprata con i soldi di Matteo Messina Denaro
Il vero Andrea Bonafede, indagato per associazione mafiosa e favoreggiamento aggravato sta parlando con i magistrati della Dda: dopo aver detto ai pm, che lo hanno sentito, di conoscere da una vita Matteo Messina Denaro, ha ammesso di aver comprato il covo di Campobello di Mazara con i soldi del super boss catturato ieri a Palermo.
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16:00
Messina Denaro in carcere: è tranquillo, affidato ai medici
Matteo Messina Denaro si trova in una delle celle singole del carcere dell’Aquila. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate il boss mafioso è tranquillo ed è stato affidato alle cure dei medici della Asl che operano all’interno del penitenziario. La cella, di poco più di dieci metri quadrati, si trova in una delle sezioni del carcere che ospita in totale 159 detenuti, di cui 12 donne. Tra loro c’è anche la terrorista Nadia Desdemona Lioce, condannata all’ergastolo per gli omicidi D’Antona e Biagi.
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15:41
Messina Denaro al 41bis subito: Nordio ha firmato il decreto
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha firmato questa mattina il 41bis per Matteo Messina Denaro.
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15:40
Cinque gli ospedali in Italia che possono accogliere Messina Denaro
Non ci sono carceri in Italia in cui è possibile eseguire cure o prestazioni oncologiche in day hospital all’interno, ma ci sono 5 città con ospedali dotati di reparti di medicina penitenziaria a sorveglianza rafforzata e in alcuni casi posti letto dedicati al 41 bis. È quanto apprende LaPresse da fonti di sanità penitenziaria in merito al caso del boss Matteo Messina Denaro che è affetto da cancro al colon. Il suo stato di salute sarà uno dei fattori che magistrati e amministrazione penitenziaria terranno in considerazione nel prendere le future decisioni e gli avvocati per depositare istanze. Le città in questione sono Milano, con il reparto 41-bis dell’ospedale San Paolo a che fisicamente separato dalle reparto ordinario di medicina peniteziaria, Roma all’ospedale Pertini, Napoli, Catania e Viterbo ma quest’ultimo orientato in senso infettivologico e che spesso trasferisce altrove pazienti-detenuti con patologie di altra natura come quelle tumorali.
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15:31
Il messaggio sulla tomba di Falcone: “Ce l’abbiamo fata Giova'”
Sulla lapide della tomba di Giovanni Falcone, il giudice ammazzato dalla mafia nelle stragi del ’92, qualcuno ha lasciato un messaggio: “Ce l’abbiamo fatta, Giovà”. Un biglietto che non ha bisogno di spiegazioni e che qualcuno ha voluto lasciare per Falcone, come ad avere la certezza che il messaggio arrivasse anche a chi ha pagato con la vita la lotta alla mafia. La foto è stata postata su Facebook dalla Fondazione Falcone.