Messina Denaro, nel secondo covo gioielli e pietre preziose, ma per ora nulla di scritto. L’intestatario è un ex consigliere comunale

Il secondo nascondiglio si trova in via Maggiore Toselli, ai civici 32 e 34, a circa un chilometro in linea d’aria dal primo. Si tratta di una stanza nascosta, una sorta di bunker, realizzato all'interno di un appartamento. Il procuratore nazionale antimafia: "Togliere le intercettazioni sarebbe danno serio. Anche il trojan è necessario"

Aggiornato: 09:39

I fatti più importanti

  • 13:11

    Individuato il secondo covo di Matteo Messina Denaro: è a un chilometro dal primo

    I magistrati della Procura di Palermo e i carabinieri del Ros hanno individuato un secondo covo utilizzato dal boss Matteo Messina Denaro. Oltre all’appartamento di vicolo San Vito a Campobello di Mazara, scoperto ieri, il capomafia avrebbe fatto realizzare una sorta di bunker, ovvero una camera nascosta, all’interno di un’altra abitazione nella stessa area, nel complesso residenziale vicino alla casa di via Cb 31. Il nuovo covo si trova in via Maggiore Toselli, ai civici 32 e 34, a circa un chilometro in linea d’aria dal primo. Il proprietario dell’immobile è arrivato sul posto poco fa. Presenti i carabinieri del Ris e i finanzieri del Gico.

  • 13:08

    Meloni: “Chi sminuisce infanga la memoria di eroi silenziosi”

    “Il suo nome era Filippo Salvi ed è il Maresciallo dei Carabinieri al quale i colleghi hanno dedicato l’arresto del boss Messina Denaro. Filippo aveva 36 anni ed era molto legato al suo lavoro, quando – nel 2007 – morì durante un’indagine proprio per cercare di arrivare al boss. Quando si tenta di sminuire il lavoro dei tanti uomini e donne che ogni giorno, con coraggio e spirito di abnegazione, dedicano la loro vita alla lotta alla criminalità organizzata, si infanga anche la memoria di eroi silenziosi come Filippo”. Lo scrive sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Noi non vogliamo dimenticare il suo sacrificio e quello di tanti italiani che hanno dato la loro stessa vita per un’Italia senza la mafia. Nel loro ricordo, continuerà la battaglia per estirpare la criminalità organizzata”, conclude la premier.

  • 12:07

    Messina Denaro non ha ancora visto il suo avvocato

    Matteo Messina Denaro non ha ancora visto né sentito l’avvocato Lorenza Guttadauro, la cui nomina fino a ieri pomeriggio non era stata ancora formalizzata. E’ stato proprio il capomafia di Castelvetrano ad indicare Guttadauro, che è anche sua nipote, come legale di fiducia. La penalista è figlia della sorella del boss, Rosalia, e di Filippo Guttadauro.

  • 11:47

    Gente comune e studenti in piazza a Castelvetrano

    Quasi 500 persone, soprattutto studenti degli istituti scolastici cittadini, hanno preso al sit-in di stamattina al sistema delle piazze di Castelvetrano per esprimere il “grazie” a forze dell’ordine e magistratura. Dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro quella di oggi è la seconda iniziativa organizzata a Castelvetrano, città natale del boss. “La notizia del boss finito in cella è stata una notizia inaspettata che oggi ci da tanto sollievo – ha detto Tania Barresi, dirigente scolastico dei licei cittadini – speriamo adesso che l’arresto del boss serva per svegliare le coscienze e cancellare la paura”. In piazza anche i rappresentanti di ‘Libera’ e delle forze dell’ordine. “Alla notizia dell’arresto il mio petto si è riempito di orgoglio – ha sottolineato Miriam Licata, vice presidente del Comitato provinciale studentesco – fino ad ora siamo stati etichettati tutti come mafiosi ma non lo siamo, soprattutto noi ragazzi. Gli adulti non hanno la nostra stessa consapevolezza – ha aggiunto la giovane – perché hanno vissuto in un’epoca in cui vigeva il rispetto. Loro devono dare insegnamento a noi ragazzi che la mafia deve essere combattuta”. “I cartelloni oggi esposti dai ragazzi in piazza spiegano, in estrema sintesi, come è cambiata la mentalità – ha affermato il sindaco Enzo Alfano – la mafia a Castelvetrano non è affatto finita, dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro, ad assumerci le nostre responsabilità, nel rispetto della legalità. Solo così riusciremo a sconfiggere la mafia”.

  • 11:39

    Primia ora d’aria per Messina Denato: “Si mostra sorridente”

    All’interno del penitenziario di massima sicurezza de L’Aquila, Matteo Messina Denaro ha già fatto la sua prima ora d’aria, si è organizzato la cella ed è molto attivo, mostrandosi sempre sorridente con il personale che incrocia nel carcere, secondo quanto trapela da indiscrezioni che aggiungono: “Il suo sarebbe un comportamento anomalo rispetto a come si comportano di solito i detenuti al 41 bis”. A quanto si apprende da fonti informate, le sedute di chemioterapia potrebbero essere disposte in massima sicurezza in una struttura all’esterno del carcere.

  • 11:34

    Presto la chemio, oggi il piano terapeutico

    C’è ancora da attendere diverse ore per la somministrazione dei farmaci al boss Matteo Messina Denaro che dopo una latitanza di 30 anni è stato arrestato il 16 gennaio in clinica a Palermo. Il capo di Cosa nostra è stato trasferito al carcere dell’Aquila dove viene curato perché è affetto da tumore al colon in forma aggressiva. A Messina Denaro dovrebbe essere somministrata una flebo per arrestare l’avanzare del male. “Oggi si farà il programma terapeutico”. Lo ha detto a LaPresse il garante dei detenuti Gianmarco Cifaldi chiarendo che si sta ricostruendo la cartella clinica e d’ingresso del detenuto che ne era completamente privo. Mancando uno storico clinico sul detenuto, lo si sta quindi ricostruendo, attraverso la definizione di una cartella clinica e d’ingresso: attraverso l’anamnesi e altri accertamenti sul ristretto. Messina Denaro è in una piccola cameretta, in isolamento, così come accade per tutti i nuovi ingressi.

  • 11:28

    Pg Caltanissetta: “Predisposta videoconferenza per processo domani”. Ipotesi rinvio

    La Procura generale di Caltanissetta ha predisposto la videoconferenza per l’udienza di domani che vede imputato il boss Matteo Messina Denaro, detenuto nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila. Lo conferma all’Adnkronos il Procuratore generale facente funzione Antonino Patti, che rappresenta l’accusa nel processo all’ex latitante accusato per le stragi mafiose del 1992. In primo grado Messina Denaro è stato condannato all’ergastolo. Per ora non risultano impedimenti per la celebrazione del processo, ma l’ipotesi del rinvio è sul tavolo. Domani tocca alla difesa, rappresentata dall’avvocato Gaetano Pace e dall’avvocato Salvatore Baglio, difensori d’ufficio, dopo la fine della requisitoria del pg Patti. Finora il processo, che si è concluso in primo grado con la condanna all’ergastolo, si è svolto in assenza dell’imputato accusato di essere uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via d’Amelio. Il procedimento, approdato in Corte d’Assise d’Appello è ormai alle battute finali.

  • 11:10

    Nordio: “Il merito dell’arresto diviso tra questo governo e i precedenti”

    L’arresto di Matteo Messina Denaro “è un’operazione il cui merito va diviso tra la magistratura e forze dell’ordine, e tra questo governo e quelli precedenti”. Così il ministro Carlo Nordio nella sua relazione sull’amministrazione della Giustizia al Senato, esprimendo l’auspicio che “la gioia per questa grande operazione sia condivisa da tutte le forze politiche”.

  • 11:08
  • 10:38

    Latitanza, i pm ora indagano sulla pista calabra