Matteo Messina Denaro – Trovato un terzo covo dalla Polizia: è vuoto. Nel primo nascondiglio c’era il poster del film Il Padrino
Nel bunker, il secondo nascondiglio individuato, c'erano carte e scatole vuote. Sequestrata la casa della madre di Andrea Bonafede. Convalidato l'arresto dell'autista, la sua difesa: "Non sapevo fosse Messina Denaro". La Procura: "Impossibile". Il capomafia non presenzia davanti alla Corte d'Appello di Caltanissetta
Aggiornato: 17:48
I fatti più importanti
- Nel primo covo di Matteo Messina Denaro il poster del film Il Padrino
- Terzo covo intestato a Giuseppe Pacino che vive da anni in Svizzera
- Scoperto dalla polizia un terzo covo in cui ha vissuto Messina Denaro
- L'agenda trovata nel covo: all'interno numeri, nomi e sigle
- Pm: "Autista del boss è soggetto pericoloso"
- Arrivato reparto specializzato per perquisire il primo covo
- La difesa dell'autista Luppino: "Non sapevo fosse Messina Denaro"
- Udienza stragi, Messina Denaro non compare: in collegamento la sedia vuota
- Sequestrata la casa della mamma di Andrea Bonafede
- Processo stragi, attivato videocollegamento con Messina Denaro: la sedia è vuota
- Oggi l'udienza a Caltanissetta nel processo sulle stragi
- Nel bunker trovate anche delle scatole
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Angelosanto: “Chi pensa a trattative segrete ci umilia”
“Chi pensa a trattative segrete o addirittura a una consegna concordata umilia gli investigatori e i magistrati che per anni hanno lavorato giorno e notte per catturare Matteo Messina Denaro“. Così il generale dei carabinieri Pasquale Angelosanto, il comandante del Ros che lunedì con i suoi uomini ha arrestato il boss della mafia ricercato da trent’anni, in una intervista al Corriere della Sera.
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Oggi l’udienza a Caltanissetta nel processo sulle stragi
Potrebbe apparire questa mattina in videoconferenza il boss mafioso Matteo Messina Denaro arrestato lunedì mattina a Palermo. Riprenderà alle 9.30, davanti alla Corte d’appello di Caltanissetta, l’udienza che vede imputato l’ex latitante, accusato di essere uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio. E’ la prima udienza di un processo dopo la cattura del padrino di Castelvetrano. Ieri il procuratore generale Antonino Patti ha confermato all’Adnkronos che “non vi è alcun impedimento” per celebrare il processo e che “è già stata predisposta la videoconferenza“. Il provvedimento sulla celebrazione del processo è stato regolarmente notificato all’imputato. Fino ad ora Matteo Messina Denaro, condannato in primo grado all’ergastolo, è stato giudicato da latitante e tutto il processo si è celebrato in sua assenza.