Messina Denaro, l’autista Luppino resta in carcere: “Sapeva chi era”. Perquisita la casa dell’ex avvocato Antonio Messina – la giornata

Nell'ordinanza di applicazione della custodia in carcere si legge che subito dopo l'arresto il boss ha detto all'autista: “È finita”. Scrive il gip: "I pizzini potrebbero schiudere lo sguardo a nuovi scenari". Nel frattempo il capomafia si sottopone alla prima seduta di chemio in carcere

Aggiornato: 11:04

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    15:13

    Perquisita la casa dell’ex avvocato Antonio Messina

    Continuano le perquisizioni nell’ambito delle indagini sulla latitanza di Matteo Messina Denaro. Intorno alle 14 i carabinieri sono entrati nell’abitazione di Antonio Messina, ex avvocato 77enne radiato dall’ordine professionale. La casa si trova in via Scuderi a Campobello di Mazara, di fronte a quella di Salvatore Messina Denaro (il fratello del boss) già perquisita lunedì scorso. Controllata anche la residenza estiva dell’ex legale in via Galileo Galilei, a Torretta Granitola (sul litorale di Mazara del Vallo, vicino alla sede dello Ias Cnr).

    Messina, vicino alla massoneria, è un personaggio noto alle cronache giudiziarie. Fu condannato per traffico di droga negli anni Novanta: assieme a lui erano imputati l’ex sindaco del Comune di Castelvetrano Antonio Vaccarino, che per conto dei servizi segreti intavolò una corrispondenza con Messina Denaro con il nome di Svetonio, e gli “uomini d’onore” Nunzio Spezia e Franco Luppino. Nel giugno del 2021 era stato assolto dall’accusa di traffico internazionale di stupefacenti nell’ambito del processo “Eden 3”, che ruotava proprio attorno alla figura di Messina Denaro.  

    Messina fu indicato anche come mandante dell’uccisione del giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto dai collaboratori di giustizia Rosario Spatola e Vincenzo Calcara, ma è stato scagionato: per quel delitto sono stati condannati i boss Totò Riina e Mariano Agate. 

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  • 19:28
    Nel covo di Messina Denaro il poster di Joker e la frase:

    Nel covo di Messina Denaro il poster di Joker e la frase: "C'è sempre una vita d'uscita, ma se non la trovi sfonda tutto"

    L'immagine appesa a un muro nello stesso appartamento dove c'era quella del Padrino. Si tratta della casa, la prima scoperta, ritenuta più interessante sotto il profilo investigativo visto la quantità di appunti, scontrini, documenti e agende già sequestrate dal Ros dei carabinieri

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  • 17:48

    Prima seduta di chemio in carcere per il boss

    Stamattina Matteo Messina Denaro si è sottoposto alla prima seduta di chemioterapia nell’ambulatorio realizzato ad hoc nel carcere di massima sicurezza “Le Costarelle” dell’Aquila. Non ha avuto reazioni collaterali e, secondo quanto si è appreso, è in buone condizioni. Dell’equipe faceva parte anche un anestesista, il professor Luciano Mutti, primario del reparto di oncologia dell’ospedale San Salvatore, che aveva già visitato due volte il capomafia.

    L’allestimento dell’ambulatorio è terminato nella giornata di ieri: si trova di fronte alla cella di dieci metri quadrati occupata dall’ex superlatitante in regime di 41bis, proprio per evitare spostamenti e quindi contatti anche all’interno della struttura carceraria. Per questioni di sicurezza la seconda seduta non è stata ancora programmata: sicuramente si terrà la prossima settimana. 

  • 17:37

    Sopralluogo con georadar nell’ultimo covo

    Gli uomini della polizia scientifica stanno effettuando un sopralluogo nell’ultimo covo abitato dal boss Matteo Messina Denaro utilizzando il georadar, una tecnica a onde elettromagnetiche per “scansionare” il sottosuolo. Si cercano anfratti o intercapedini nascoste.

  • 17:19

    Il poster di Joker e la frase sulla “via d’uscita”: le foto nel primo covo

  • 16:13

    VIDEO – La perquisizione nella casa dell’avvocato Messina

  • 16:11

    Nel pomeriggio la polizia utilizzerà un georadar nell’ultimo covo trovato

    È atteso nel pomeriggio di oggi un georadar della Polizia che sarà utilizzato nel covo del boss Matteo Messina Denaro trovato ieri sera dalla Polizia. Gli uomini della Polizia scientifica entreranno con il georadar nell’appartamento di Campobello di Mazara (Trapani) che fu abitato da Messina Denaro fino al giugno del 2022, come scoperto dagli investigatori. Nel giugno, come hanno scoperto gli investigatori, il capomafia ha lasciato quella abitazione per andare nell’appartamento di vicolo San Vito.

  • 15:13

    Perquisita la casa dell’ex avvocato Antonio Messina

    Continuano le perquisizioni nell’ambito delle indagini sulla latitanza di Matteo Messina Denaro. Intorno alle 14 i carabinieri sono entrati nell’abitazione di Antonio Messina, ex avvocato 77enne radiato dall’ordine professionale. La casa si trova in via Scuderi a Campobello di Mazara, di fronte a quella di Salvatore Messina Denaro (il fratello del boss) già perquisita lunedì scorso. Controllata anche la residenza estiva dell’ex legale in via Galileo Galilei, a Torretta Granitola (sul litorale di Mazara del Vallo, vicino alla sede dello Ias Cnr).

    Messina, vicino alla massoneria, è un personaggio noto alle cronache giudiziarie. Fu condannato per traffico di droga negli anni Novanta: assieme a lui erano imputati l’ex sindaco del Comune di Castelvetrano Antonio Vaccarino, che per conto dei servizi segreti intavolò una corrispondenza con Messina Denaro con il nome di Svetonio, e gli “uomini d’onore” Nunzio Spezia e Franco Luppino. Nel giugno del 2021 era stato assolto dall’accusa di traffico internazionale di stupefacenti nell’ambito del processo “Eden 3”, che ruotava proprio attorno alla figura di Messina Denaro.  

    Messina fu indicato anche come mandante dell’uccisione del giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto dai collaboratori di giustizia Rosario Spatola e Vincenzo Calcara, ma è stato scagionato: per quel delitto sono stati condannati i boss Totò Riina e Mariano Agate. 

  • 13:59

    “Luppino è il custode di segreti e prove che farebbe sparire se lasciato libero”

  • 13:58

    Ecco perché Luppino deve stare in carcere: la spiegazione del gip

    Sempre il gip: “Ricorre il pericolo di fuga in quanto l’essere a stretto contatto con un soggetto in grado di mantenere lo stato di latitanza per ben trent’anni, postula la conoscenza anche della rete creata per sfuggire alla giustizia, di cui Luppino stesso potrebbe avvalersi per darsi alla macchia”. “Ricorre infine il pericolo di specialprevenzione previsto perché l’elevata gravità dei reati, le modalità e le circostanze del fatto, unitamente ai precedenti penali risultanti dal certificato, esprimono una spiccata pericolosità sociale, soprattutto perché l’essere considerata persona di fiducia da un capo mafia del calibro di Messina Denaro proietta automaticamente l’indagato in una posizione di alta considerazione e ”rispettabilità” secondo i codici interni all’associazione mafiosa“. Per Pilato “nessun’altra misura all’infuori del carcere è dunque idonea a contenere le esigenze cautelari sopra rappresentate, ivi compresa la meno afflittiva degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico che lascerebbe comunque all’indagato uno spazio eccessivo di movimento”.