Ucraina, la diretta – “La Cina aiuta la Russia, fornisce tecnologia”. Medvedev avverte: “Attaccare la Crimea significa attaccare Mosca”
Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo torna a lanciare minacce. E parla di nuovo di ordigni nucleari: “Pronti a usare la bomba atomica nel caso ci fosse pericolo per lo Stato”
Aggiornato: 09:11
I fatti più importanti
- Medvedev: "Attaccare la Crimea significa attaccare la Russia"
- Wsj: "La Cina aiuta la Russia in Ucraina, fornisce tecnologia"
- Danni alla centrale elettrica, blackout di emergenza a Odessa
- Von der Leyen: "Decimo pacchetto di sanzioni alla Russia entro il 24 febbraio"
- Accordo Ue-G7 sul tetto del prezzo al petrolio russo
- Medvedv agita ancora lo spettro del nucleare: "Pronti a usarlo se lo Stato è in pericolo"
- Missile su una ambulanza a Bakhmut, muore medico americano
- Migliaia di soldati russi arrivati a Mariupol, sono 30mila
- Germania: "Abbiamo le prove di crimini di guerra"
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In Evidenza19:06
Medvedev: “Attaccare la Crimea significa attaccare la Russia”
“Il diritto internazionale rispetta la volontà del popolo. La Crimea è Russia. Attaccare la Crimea significa attaccare la Russia e un’escalation del conflitto. La banda ucraina di tossicodipendenti deve capire che tali attacchi saranno affrontati con inevitabili ritorsioni con armi di qualsiasi tipo”. Lo scrive su Twitter il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev.
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20:36
Primo Leopard 2 partito dal Canada verso l’Ucraina
“Oggi, un aereo della Royal Air Force canadese è partito da Halifax trasportando il primo carro armato Leopard 2 che il Canada sta inviando in Ucraina. Il Canada è dalla parte del popolo ucraino e continueremo a fornire alle forze armate ucraine l’equipaggiamento di cui hanno bisogno per vincere”. Lo ha annunciato su Twitter la ministra della Difesa canadese Anita Anand, condividendo le immagini e un video della spedizione del tank. “I carri armati sono in viaggio per aiutare l’Ucraina. Il primo Leopard 2 canadese è partito. Il sostegno del Canada all’Ucraina è incrollabile”, ha scritto in un altro tweet.
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19:51
Zelensky: “Situazione più dura a Bakhmut, Vugledar e Lyman”
“Durante i 346 giorni di guerra, ho spesso dovuto dire che la situazione al fronte era dura. E che la situazione si sta facendo più dura. Ora è di nuovo quel momento. Un momento in cui l’occupante impiega sempre più forze per abbattere le nostre difese. Ora è molto difficile a Bakhmut, a Vugledar, su Lyman e in altre direzioni”. Lo dichiara il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo discorso quotidiano riportato da Ukrinform. “Ma ora, come ogni giorno di questi 346, la resilienza dei nostri soldati decide tutto”.
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19:06
Medvedev: “Attaccare la Crimea significa attaccare la Russia”
“Il diritto internazionale rispetta la volontà del popolo. La Crimea è Russia. Attaccare la Crimea significa attaccare la Russia e un’escalation del conflitto. La banda ucraina di tossicodipendenti deve capire che tali attacchi saranno affrontati con inevitabili ritorsioni con armi di qualsiasi tipo”. Lo scrive su Twitter il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev.
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19:06
Kiev: “I russi cercano di avanzare nel Donetsk e su Kharkiv”
L’esercito russo sta cercando di avanzare nelle regioni di Donetsk e Kharkiv. E’ quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dello stato maggiore ucraino. “Il nemico si sta riorganizzando in direzioni separate. Gli sforzi principali sono concentrati sulla conduzione di operazioni offensive nelle direzioni di Kupyansk” nella regione di Kharkiv e di “Lyman, Bakhmut, Avdiivka e Novopavlivka” nel Donetsk. Durante il giorno, il nemico ha effettuato 9 attacchi da più sistemi di razzi di lancio.
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18:23
Blackout a Odessa: mezzo milione di persone senza elettricità
Mezzo milione di persone sono senza elettricità a seguito di un incidente “significativo” avvenuto a una sottostazione elettrica ad Odessa, nel sud dell’Ucraina. Lo ha annunciato il colonnello Maksym Marchenko su Telegram, precisando che “il grave incidente” avvenuto in una delle strutture dell’Ukrenergo “ha provocato un incendio”. “Per questo motivo, la regione e la città di Odessa sono quasi completamente prive di corrente elettrica. Ad ora, quasi 500mila utenti non hanno elettricità”, ha aggiunto, precisando che “su nostra richiesta, il ministro dell’Energia e il capo di Ukrenergo sono stati inviati urgentemente a Odessa”.
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14:50
Danni alla centrale elettrica, blackout di emergenza a Odessa
L’Ucraina ha imposto un blackout di emergenza a Odessa dopo un “incidente tecnologico” in una sottostazione elettrica ad alta tensione, precedentemente danneggiata dagli attacchi russi. Lo riporta il Guardian. Il primo ministro Denys Shmyhal ha dichiarato sulla sua pagina Telegram che “la situazione è complessa, l’entità dell’incidente è significativa, è impossibile ripristinare rapidamente l’alimentazione elettrica, in particolare per le infrastrutture critiche”.
Shmyhal ha affermato che stanno lavorando per ripristinare le “infrastrutture critiche”, soprattutto perché l’Ucraina vive un’ondata di freddo e il riscaldamento è fondamentale. Le autorità hanno ordinato di portare generatori nell’area, e una turbina a gas fornita dagli Stati Uniti sarà portata nella città meridionale ucraina. Questa mattina Nexta ha pubblicato filmati che mostrerebbero la sottostazione energetica di Usatovo, a Odessa, in fiamme. -
13:39
Von der Leyen: “Decimo pacchetto di sanzioni alla Russia entro il 24 febbraio”
Il price cap sui prodotti petroliferi russi “è stato concordato con i nostri partner del G7 e eroderà ulteriormente le risorse di Putin per fare la guerra. Entro il 24 febbraio, a esattamente un anno dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, miriamo a mettere in atto il decimo pacchetto di sanzioni”. Lo afferma la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo l’ok ai massimali di prezzo sui derivati del petrolio russo.
“Stiamo facendo pagare a Putin la sua atroce guerra. La Russia sta pagando un prezzo pesante, le nostre sanzioni stanno erodendo la sua economia, facendola arretrare di una generazione”, aggiunge. -
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13:38
Accordo Ue-G7 sul tetto del prezzo al petrolio russo
L’Unione europea e il G7 hanno adottato in via definitiva l’accordo sul price cap per i prodotti petroliferi raffinati russi trasportati via mare verso i Paesi terzi. L’intesa, licenziata nella serata di ieri dagli ambasciatori dei Ventisette, prevede una soglia di 100 dollari al barile per i prodotti raffinati di alta qualità, come il diesel, e di 45 per i prodotti di bassa fascia, come la nafta. La misura entrerà in vigore domani. Il cap si aggiunge a quello già approvato sul petrolio russo (fissato a 60 dollari al barile), in vigore dal dicembre 2022.