Terremoto Turchia e Siria: oltre 7.200 morti. 15enne salvato dopo 35 ore sotto le macerie. Disperso italiano: è il 60enne Angelo Zen – la diretta
Si scava ancora sotto i detriti degli oltre 5mila edifici rasi al suolo: salvata madre e figlie a Hayat. Le ricerche ostacolate dal meteo e dalle centinaia di scosse di assestamento. In Siria difficoltà anche per mancanza di attrezzature. Oms: "Possibili 20mila vittime"
Aggiornato: 22:12
I fatti più importanti
- Il Guardian: "È salito a 7.266 il numero delle persone morte in Turchia e Siria per il terremoto"
- Più di 7.100 vittime tra Siria e Turchia
- Le vittime del sisma diventano più di 6.300
- Oltre 6.200 le vittime totali
- Oltre 4.500 le vittime in Turchia
- Tra le vittime Nesrin Kara, studentessa della Sapienza
- Solo in Turchia almeno 3.700 morti
- Salvato 15enne dopo 35 ore sotto le macerie
- Tajani: "È un imprenditore veneto l'italiano disperso"
- Madre e figlie estratte vive dopo 33 ore
- In Siria almeno 1.712 vittime
- Londra: "Regime siriano ha bombardato zone colpite dal sisma"
- "I sopravvissuti inviano note vocali da sotto le macerie"
- Sismologo: "Secondo sisma causato da un'altra faglia"
- Siria, "centinaia di famiglie sotto le macerie"
- Tajani: "In contatto con autorità per ricerca italiano"
- Oms: "Vittime potrebbero essere 20mila"
- Hatay, madre e figlio di 6 mesi salvati da sotto le macerie
- I dati ufficiali: i morti sono oltre 5mila
- Turchia: oltre 5mila edifici distrutti
- Tajani: "Ancora un disperso italiano"
- Sono almeno 4.890 le vittime del terremoto
- Salvi una donna e tre figli sotto le macerie
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16:48
Salvato 15enne dopo 35 ore sotto le macerie
Un adolescente di 15 anni, Mahmut Nebi Uygul, è stato salvato dopo essere rimasto sepolto sotto le macerie per 35 ore ad Adiyaman, città del sud est della Turchia colpita dal terremoto. Lo rende noto l’agenzia Anadolu facendo sapere che il ragazzo è stato trasferito in ospedale dove si trova anche il fratello più grande che era stato salvato in precedenza.
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16:09
Tajani: “È un imprenditore veneto l’italiano disperso”
È Angelo Zen il cittadino italiano che ”è irrintracciabile” al momento in Turchia. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in collegamento dall’unità di crisi con lo ‘Speciale terremoto’ del Tg3. Si tratta di “un imprenditore veneto della provincia di Vicenza”, prosegue il ministro. “Siamo riusciti a contattare tutti gli italiani che erano nella zona del terremoto, manca solo un italiano che non siamo riusciti a contattare, fermo restando che non ci sono collegamenti telefonici, né via Internet è possibile raggiungere le persone”.
“Siamo in contatto costante con la famiglia. Preghiamo tutti di non affollarsi verso di loro, ma abbiamo avuto delega a dare tutte le informazioni sul nostro connazionale che non si trova. Chiediamo a organi di stampa massima riservatezza e rispetto per la famiglia di Angelo Zen”, ha aggiunto Tajani.
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15:59
Madre e figlie estratte vive dopo 33 ore
Una madre e le sue due figlie sono state estratte vive dalle macerie sotto le quali erano sepolte da circa 33 ore ad Hatay, una delle zone più colpite dal terremoto che si è abbattuto sul sud est della Turchia. Lo rende noto Anadolu facendo sapere che mentre venivano trasportate in ospedale, il cuore di una delle figlie ha smesso di battere ma la ragazza è stata successivamente rianimata. Ankara ha fatto sapere che le vittime del sisma sono almeno 3.549 mentre le persone messe in salvo sono almeno 8mila.
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15:46
In Siria almeno 1.712 vittime
Sono almeno 900 le persone che hanno perso la vita nel nordovest della Siria, nelle zona controllate dall’opposizione a Damasco, a causa del terremoto. Lo riferiscono soccorritori sul campo. Sono invece 812 coloro che sono morti nelle zone controllate dal regime siriano a causa del sisma.
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15:30
Londra: “Regime siriano ha bombardato zone colpite dal sisma”
Il regime di Damasco ha bombardato, subito dopo il terremoto, una zona nel nordovest della Siria che è sotto il controllo dell’opposizione e che è stata pesantemente colpita dal sisma. Lo denuncia il governo britannico. Secondo la deputata Alicia Kearns, presiedente della commissione per gli affari esteri della Camera, il presidente Bashar al-Assad ha lanciato un “attacco veramente insensibile e atroce” a Marea, una città nel nord-ovest della Siria colpita dal terremoto. Anche il ministro degli Esteri di Londra James Cleverly ha criticato il regime di Assad per i “bombardamenti del tutto inaccettabili“.
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15:07
Polemica in Turchia per vignetta Charlie Hebdo
La Turchia protesta contro una vignetta della rivista satirica francese Charlie Hebdo che in un disegno sul terremoto che ha colpito la Turchia ha raffigurato l’immagine di un quartiere distrutto e coperto di macerie con il sottotitolo “Non serve nemmeno inviare carri armati“. I principali quotidiani turchi, a partire da Hurriyet, parlano di “scandaloso disegno”.
La vignetta ha scatenato anche l’ira sui social. Non è la prima volta che Charlie Hebdo pubblica delle vignette sul terremoto. Dopo il violento sisma che colpì il Centro Italia nel 2016 il settimanale aveva pubblicato dei disegni in cui si mostravano le vittime insanguinate con la scritta ‘penne al pomodoro’ e ‘penne gratinate’, o schiacciate sotto le macerie con la scritta ‘lasagne’. -
14:49
Al-Sisi chiama Assad: è la prima telefonata in più di 10 anni
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha telefonato martedì al leader siriano Bashar Assad, facendogli le sue condoglianze per le vittime del terribile terremoto che ha colpito lunedì la Turchia e la Siria. Si tratta della prima telefonata tra i due in più di 10 anni. Secondo un comunicato della presidenza egiziana, al-Sisi ha detto che il suo governo invierà aiuti umanitari alla Siria.
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14:38
Ankara: “Valutiamo anche richieste di aiuto via social”
Molte persone si sono rivolte ai social media per chiedere assistenza per i propri cari ritenuti intrappolati dopo il terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria. Ci sono state anche alcune segnalazioni non confermate di vittime che hanno chiesto aiuto da sotto le macerie. Il ministero degli Interni turco ha dichiarato di stare valutando le richieste di aiuto inviate attraverso i social media e di star trasmettendo le informazioni alle squadre di soccorso.