Ucraina, la diretta – Si combatte anche a Pasqua: oltre 40 attacchi. Macron: “Non è tempo di trattative, anche se le prepariamo”

Da Zaporizhzhia a Sumy: continuano raid e combattimenti. I militari ucraini descrivono la situazione a Bakhmut: "È un inferno, siamo in inferiorità numerica" Il Papa lancia un nuovo appello alla via diplomatica (leggi). Ma il presidente francese dichiara che, per ora, la questione è solo militare

Aggiornato: 10:54

  • 19:57

    Bombardamenti a Druzhkivka

    Le forze russe hanno bombardato la città di Druzhkivka nella regione di Donetsk. In seguito al bombardamento ci sarebbero due civili feriti, una donna di 56 anni e un uomo di 60 anni.

  • 19:10

    I militari ucraini: “A Bakhmut è un inferno”

    Bakhmut resiste e ha una scorta” di armi, ma “i russi sono più numerosi di noi e detengono più munizioni”. Lo ha affermato Yuriy Syrotyuk, un militare ucraino in un’intervista alla televisione nazionale, precisando che le forze di Kiev sono in inferiorità numerica rispetto alle truppe russe e ai combattenti Wagner. “È un inferno a Bakhmut. Attualmente stiamo mantenendo il fianco destro della difesa della città. L’artiglieria nemica sta sparando senza sosta“, ha raccontato.
    Le battaglie all’interno della città sono “le più difficili poiché siamo molto vicini al nemico”, ha aggiunto da parte sua Serhiy Cherevaty, portavoce del Gruppo orientale delle forze armate ucraine. “Ma le vie del rifornimento sono ancora aperte e le forze ucraine mantengono le loro posizioni”, ha detto, sottolineando che i combattenti mercenari di Wagner sono stati “i più aggressivi nella direzione di Bakhmut”, e che nella zona sono anche impegnati paracadutisti russi e soldati di fanteria.
    Rapporti non ufficiali – ricorda la Cnn – suggeriscono che le forze russe stiano continuando la loro lenta avanzata attraverso il centro di Bakhmut e nelle parti occidentali della città, con la stazione ferroviaria come potenziale prossimo obiettivo chiave da conquistare.

  • 19:04

    Kiev: “Non possiamo respingere tutti i missili russi”

    I missili russi che colpiscono l’Ucraina possono teoricamente essere abbattute da missili antiaerei, ma se si abbattono tutti si potrebbe causare un rapido esaurimento delle scorte e lasciare i cieli ucraini indifesi ai missili da crociera, agli aerei e agli elicotteri russi, che costituiscono una minaccia più grave. A dichiararlo è Yuri Ignat, portavoce dell’aeronautica militare di Kiev, citato da Ukrinform.
    Un missile lanciato da un aereo da una grande altezza “può anche essere abbattuto. Ma dove prendere tanti mezzi? Se calcoliamo quanti missili sarebbero necessari – perché è necessario più di un missile per colpire una bomba, che non è cosa così facile – allora corriamo il rischio semplicemente di restare senza armi sufficienti per contrastare le forze della Federazione Russa che sono già all’interno del Paese”, ha sottolineato Ignat.
    Il compito principale dell’aviazione, ha ricordato il portavoce citato da Ukrinform, è impedire che aerei ed elicotteri russi appaiano nei cieli ucraini. “Se questi compaiono e sganciano bombe a caduta libera, allora, credetemi, l’inferno diventa molte volte peggiore. L’aeronautica ucraina deve usare missili antiaerei e difendere il suo spazio aereo”, ha spiegato Ignat.

  • 18:41

    Kiev: “Oggi respinti oltre 40 attacchi”

    Le truppe russe stanno concentrando i loro sforzi sulla conduzione di offensive contro Lyman, Bakhmut, Avdiivka e Marinka nell’oblast di Donetsk. Lo ha reso noto lo stato maggiore delle forze armate ucraine nel suo aggiornamento serale di oggi, precisando che le truppe ucraine hanno respinto più di 40 attacchi russi in quelle direzioni, di cui 20 in direzione Bakhmut.
    Nelle ultime 24 ore, la Russia ha lanciato quattro missili, 23 attacchi aerei e più di dieci attacchi Mlrs contro le postazioni militari e le infrastrutture civili dell’Ucraina. L’aeronautica ucraina ha condotto 6 attacchi contro basi temporanee russe. Allo stesso tempo, le forze missilistiche e di artiglieria ucraine hanno colpito quattro complessi antiaerei, oltre a 11 basi di truppe e attrezzature russe, un deposito di munizioni, una postazione di difesa aerea e cinque stazioni di guerra elettronica.

  • 18:27
  • 17:56

    Abbattuto un drone russo sui cieli di Sumy

    Le truppe ucraine hanno abbattuto un drone da ricognizione russo che sorvolava Sumy Oblast. Lo ha riferito il comando operativo “Nord”, precisando che il velivolo è stato abbattuto con cannoni antiaerei. Il drone abbattuto sembra essere uno Zala 421-16е, un Uav da ricognizione di fabbricazione russa.

  • 17:55

    Macron: “Non è tempo di trattative, anche se le prepariamo”

    “Penso che la Cina arrivi alla nostra stessa conclusione, vale a dire che oggi il tempo è militare. Gli ucraini resistono e noi li aiutiamo. Non è il momento delle trattative, anche se le prepariamo e se dobbiamo porre le basi. E’ questo l’obiettivo di questo dialogo con la Cina: consolidare approcci comuni”. Ad affermarlo in un’intervista a ‘Les Echos’ è il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron dopo la sua visita in Cina e il suo incontro con il presidente cinese Xi Jinping. Per Macron questi approcci devono prevedere “il sostegno ai principi della Carta delle Nazioni Unite; un chiaro richiamo sul nucleare e spetta alla Cina trarre le conseguenze dal fatto che il presidente russo Vladimir Putin ha dispiegato armi nucleari in Bielorussia pochi giorni dopo essersi impegnato a non farlo; un richiamo molto chiaro al diritto umanitario e alla protezione dei bambini; il desiderio di una pace negoziata e duratura”. “Osservo – sottolinea Macron – che il presidente Xi Jinping ha parlato dell’architettura europea di sicurezza. Ma non ci può essere un’architettura di sicurezza europea finché ci sono paesi invasi in Europa o conflitti congelati. Vedete dunque che da tutto ciò emerge una matrice comune. L’Ucraina è una priorità per la diplomazia cinese? Forse no. Ma questo dialogo permette di mitigare i commenti che abbiamo sentito su una forma di compiacimento da parte della Cina nei confronti della Russia”.

  • 17:53

    Parigi smentisce la presenza di soldati francesi in Ucraina

    Il ministero della Difesa francese ha smentito la presenza di soldati francesi in Ucraina, secondo quanto attribuito a documenti riservati del Pentagono. Un portavoce del ministro delle forze armate Sébastien Lecornu ha dichiarato che “non ci sono forze francesi impegnate in operazioni in Ucraina. I documenti citati non provengono dagli eserciti francesi. Non commentiamo documenti la cui fonte è incerta”. Nei giorni scorsi sono stati diffusi su Twitter e Telegram documenti top secret del Pentagono, contenenti grafici e dettagli sulle consegne di armi previste, la forza dei battaglioni e altre informazioni sensibili. Una diapositiva suggeriva che un piccolo contingente composto da meno di un centinaio di addetti alle operazioni speciali di Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Lettonia fosse già attivo in Ucraina.

  • 17:52

    Washington Post: “La Wagner ha tentato di acquistare armi dalla Turchia”

    Il gruppo Wagner “ha cercato di acquistare armi dalla Turchia, Paese alleato della Nato”. Lo ha rivelato il Washington Post, citando documenti di guerra riservati, secondo i quali alcuni membri della milizia mercenaria russa “si sono incontrati a febbraio con referenti turchi per acquistare armi e attrezzature dalla Turchia per essere utilizzate in Mali e Ucraina”. Secondo i documenti trapelati, anche il leader del Mali Assimi Goïta “aveva confermato che il Mali poteva acquisire armi dalla Turchia per conto di Wagner”. Secondo il Washington Post, tuttavia “non sarebbe chiaro se il governo turco fosse a conoscenza del tentativo di Wagner e se lo stesso si sia rivelato fruttuoso”.

  • 17:49

    Zelensky potrebbe andare in Germania a maggio

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky potrebbe andare in Germania il 14 maggio per ritirare il premio Carlo Magno 2023 ad Aquisgrana: lo scrive oggi la Bild am Sonntag, sottolineando che a tenere la laudatio in suo onore sarà lo stesso cancelliere tedesco Olaf Scholz. Il domenicale cita ambienti governativi ucraini e tedeschi. Sarebbe la prima visita di Zelensky in Germania dall’inizio della guerra. Il giornale sottolinea tuttavia che a causa della prevista nuova offensiva ucraina, Zelensky potrebbe dover rinunciare al viaggio, collegandosi quindi via video. Quest’anno il premio Carlo Magno non sarà probabilmente assegnato il giorno dell’Ascensione, come di consueto, ma quattro giorni prima, per permettere a Scholz di partire il 18 maggio per il vertice del G7 in Giappone.