Francia, la Corte costituzionale dà via libera alla riforma delle pensioni: cortei in tutto il Paese. A Rennes porta del commissariato in fiamme
I nove giudici hanno approvato i punti essenziali del provvedimento. Il presidente della Repubblica ha proposto un incontro ai sindacati. Che però, in assenza di segnali di apertura, hanno rilanciato con una convocazione eccezionale per l'1 maggio. Cortei selvaggi nella Capitale e proteste in tutto il Paese
Aggiornato: 16:44
I fatti più importanti
- A Rennes data la fiamme la porta del commissariato
- Le immagini dei cortei selvaggi nella Capitale
- Il governo: convalidati 30 articoli su 36
- I giudici danno il via libera alla riforma, i sindacati annunciano una mobilitazione eccezionale per il 1° maggio
- Corteo selvaggio per le strade di Parigi
- Già 10 manifestazioni in programma in Francia
- Tensioni a Parigi: biciclette a fuoco vicino a l'Hotel de Ville
- I sindacati chiedono una mobilitazione d'eccezione per il primo maggio
- I sindacati a Macron: "Non promulghi la riforma"
- Proteste davanti all'Hotel de Ville a Parigi
- Le Pen: "Il destino politico della riforma non è segnato"
- La premier Borne: "Non ci sono né vincitori né vinti"
- Mélenchon: "La lotta continua, dobbiamo raccogliere le forze"
- Macron promulgherà la riforma entro 48 ore
- Respinta anche la richiesta di referendum
- Il Consiglio costituzionale dà via libera alla riforma delle pensioni
- Corteo di centinaia di persone davanti all'Hotel de Ville a Parigi
- Verdetto atteso per le 18
- A Perpignan i lavoratori costruiscono un binario del treno di fronte alla Prefettura
- Macron propone un incontro con i sindacati per martedì 18 aprile
- Macron: "Non mollare è il mio motto"
- I possibili scenari dopo la decisione del Consiglio costituzionale
- Barriere e agenti anti-sommossa davanti al Consiglio costituzionale
- La premier Borne: "La mia priorità è pacificare"
- Giornata cruciale in Francia per la riforma delle pensioni
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16:25
A Perpignan i lavoratori costruiscono un binario del treno di fronte alla Prefettura
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16:13
Proteste ai caselli delle autostrade
Un gruppo di sindacalisti e manifestanti fa passare le automobili senza pagare il pedaggio.
Opération péage gratuit en cours au péage de Saint-Selve sur l’autoroute A62. Les manifestants de la CGT énergie 33, étudiants, solidaires, LFI, RP ouvrent les barrières aux automobilistes et camions. pic.twitter.com/kIx4G6bsa6
— Julian Augé (@julian_auge) April 14, 2023 -
15:52
Macron propone un incontro con i sindacati per martedì 18 aprile
Il presidente francese Emmanuel Macron ha proposto ai sindacati e alle organizzazioni dei datori di lavoro un incontro all’Eliseo per martedì prossimo, 18 aprile. Lo fa sapere l’entourage di Macron a Bfmtv. “Questo sarà necessariamente l’inizio di un ciclo che il presidente e il governo proseguiranno nelle prossime settimane con le parti sociali”, si legge in una nota della presidenza in possesso di Bfmtv, “la porta dell’Eliseo resterà aperta, senza precondizioni, per questo dialogo”.
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14:54
Macron: “Non mollare è il mio motto”
Il presidente francese Emmanuel Macron si è recato in visita oggi nel cantiere di Notre-Dame, alla vigilia del quarto anniversario dell’incendio che ha colpito la cattedrale parigina. “Non abbandonare, è il mio motto, mantenere la rotta, è il mio motto”, ha dichiarato, rispondendo ad alcuni operai che avevano assicurato l’intenzione di “andare avanti, di non abbandonare”. “E’ quando si imposta una rotta, con ambizione, che si fanno muovere le cose”, ha aggiunto, congratulandosi per l’avanzamento dei lavori nel cantiere.
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14:53
I possibili scenari dopo la decisione del Consiglio costituzionale
Diversi gli scenari possibili, secondo le ricostruzioni della stampa francese. Il primo – riporta Bfmtv – prevede la convalida da parte della Corte della riforma, il cui testo verrebbe considerato nella sua totalità conforme alla Costituzione, sia riguardo al suo contenuto, sia ai mezzi legislativi utilizzati per farla adottare. Questa ipotesi è considerata quella meno probabile dagli specialisti di diritto pubblico citati dall’emittente. Se questa fosse comunque la scelta dei giudici Costituzionali, il governo promulgherebbe la legge nel giro di due settimane allo scopo di poterla attuare “nell’estate del 2023”. A quel punto i sindacati potrebbero comunque adire il Consiglio di Stato per contestare i decreti attuativi che precisano le modalità della riforma.
La seconda possibilità, quella considerata come più probabile, prevede la convalida da parte dei giudici di una parte soltanto della riforma. Una censura parziale non sarebbe per forza una cattiva notizia per l’esecutivo a condizione che l’elemento principale della riforma, il rinvio dell’età pensionabile a 64 anni, fosse convalidato. Il governo potrebbe allora promulgare nelle due settimane successive la legge, privata delle sole parti censurate, prima che i sindacati tentino la via del Consiglio di Stato.
Nel terzo il testo verrebbe bocciato nel suo insieme, come auspicano i parlamentari di sinistra e il gruppo Liot (Libertés, Indépendants, Outre-mer et Territoires) all’Assemblea nazionale. Il disegno di legge verrebbe giudicato interamente non conforme alla Costituzione per motivi diversi. Tra questi il mancato rispetto del principio di “chiarezza della legge”: i detrattori del provvedimento sostengono infatti che le loro domande non hanno ottenuto sempre risposte precise. Un altro motivo che può spingere i giudici a censurare il testo è il ricorso da parte del governo – per ottenere l’approvazione della legge – a determinati strumenti della Costituzione: il 49.3 in seconda lettura all’Assemblea nazionale, il voto bloccato in Senato – articolo 44.3 – e il 47.1 che limita i tempi del dibattito parlamentare. Procedure legali, ma il cui uso ripetuto fa interrogare i costituzionalisti, osserva Bfmtv. Il 47.1 ad esempio, sottolinea Laureline Fontaine, professore di diritto pubblico, non era mai stato usato in tutta la storia della nostra costituzione”. Resta che la censura totale di una legge è estremamente rara. Se questo fosse l’esito, il governo sarebbe tenuto a ripartire da zero.
L’altro tema su cui i giudici sono chiamati a pronunciarsi è l’ammissibilità del Referendum di iniziativa condivisa, una proposta di legge referendaria presentata da 252 parlamentari in base alla quale l’età minima pensionabile non deve superare i 62 anni. In caso di luce verde della Corte, dovrebbero essere raccolte le firme di 4,87 milioni di persone (un decimo degli elettori) entro i nove mesi successivi. Quindi, se nei sei mesi che seguono il parlamento non avrà esaminato la proposta di legge, il presidente della Repubblica sarà tenuto a sottoporla a referendum. Se al contempo venisse ammessa la legge di riforma, il provvedimento voluto dall’esecutivo verrebbe promulgato in estate, mentre è in corso la raccolta delle firme. Giuridicamente possibile, politicamente difficile, commentano gli esperti citati dai media francesi, che pensano piuttosto alla possibilità – in questo caso – di una ‘messa in pausa’ della riforma.
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14:07
Barriere e agenti anti-sommossa davanti al Consiglio costituzionale
In attesa della decisione del Consiglio costituzionale francese sulla riforma delle pensioni, prevista per le 18, un importante dispositivo di sicurezza è stato approntato intorno all’edificio che ospita la sede dell’organismo, protetto anche da barriere anti-sommossa e da diversi mezzi. Anche se le manifestazioni in questo settore sono vietate per la giornata di oggi, le autorità temono possibili reazioni dopo l’annuncio dei giudici, che devono pronunciarsi sulla conformità alla Costituzione della riforma delle pensioni e sull’ammissibilità della proposta di referendum di iniziativa condivisa proposto dalle opposizioni.
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14:06
La premier Borne: “La mia priorità è pacificare”
A poche ore dal cruciale pronunciamento del consiglio costituzionale di Parigi sulla riforma delle pensioni atteso per le ore 18, la premier francese Elisabeth Borne ritiene “normale che alcuni possano esprimere il proprio disaccordo”. “Misuro la contestazione, la collera di alcuni francesi: per questo, la mia priorità è pacificare, rispondere alle preoccupazioni concrete dei francesi”, ha dichiarato la capa del governo ai microfoni di Bfmtv, durante una visita in provincia, nell’Eure-et-Loire. Come per il presidente Emmanuel Macron, anche per lei il pronunciamento dei saggi rappresenterà “la fine di un processo democratico. Questa riforma è stata dibattuta, poi adottata”, ha detto, aggiungendo: “Sono lucida sulla contestazione di una parte dei francesi contro la riforma. E’ importante che si possa tenere conto dell’insieme delle preoccupazioni, che ci possano essere discussioni con l’imprenditoria e le parti sociali”.
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14:06
Giornata cruciale in Francia per la riforma delle pensioni
Il cruciale pronunciamento della corte costituzionale francese sulla contestata riforma delle pensioni è atteso per le ore 18:00: è quanto riferisce l’emittente francese, Bfmtv. Dopo quasi tre mesi di proteste ininterrotte, i saggi di Parigi sono oggi chiamati a pronunciarsi sulla contestata riforma che aumenta l’età pensionabile da 62 a 64 anni. Secondo una nota dei servizi francesi consultata da Bfmtv, oggi sono attesi 131 raduni in tutta la Francia, per un totale stimato di 41.000 manifestanti. A Parigi, un nuovo sit-in di protesta è previsto a fine pomeriggio, dinanzi all’Hotel de Ville, sede del comune, su appello di alcuni sindacati uniti nel chiedere il ritiro della riforma. Blindato il perimetro intorno al Palais Royal, storica sede del consiglio costituzionale, nel cuore di Parigi, tra il museo del Louvre e la Biblioteca Nazionale di Francia, dove la questura ha vietato qualsiasi forma di manifestazione fino alle 8 di domani mattina. Intanto, sui social network circolano appelli a manifestare anche dinanzi a Notre-Dame de Paris, in occasione dell’odierna visita di Emmanuel Macron al cantiere della cattedrale parzialmente devastata dalle fiamme nell’incendio del 15 aprile 2019.