Ucraina, la diretta – “Se ci sarà guerra Nato-Russia la Polonia sparirà”: Mosca minaccia. E Minsk evoca le “sue” armi nucleari
Il ministero della Difesa britannico, nel quotidiano report sul conflitto, scrive che i militari di Kiev stanno affrontando "problemi significativi con il rifornimento". La Cina insiste sui colloqui di pace come via d'uscita dalla guerra e assicura che non fornirà armi alle parti in conflitto. L'ambasciatore di Mosca negli Usa: "Ridurre i giornalisti americani in Russia"
Aggiornato: 16:43
I fatti più importanti
- Putin firma la legge sulla coscrizione elettronica
- Kiev sta trovando sempre più componenti cinesi nelle armi usate dai russi
- Medvedev: "Con una guerra Nato-Russia la Polonia scomparirà"
- Kherson bombardata 68 volte con artiglieria pesante, droni e aerei
- Ambasciatore russo in Usa: "Forse dobbiamo ridurre i giornalisti americani in Russia"
- Berlino: "La Cina chieda alla Russia di fermare la guerra"
- Pechino: "La Cina non fornirà armi alle parti in conflitto"
- Cina: "L'unica via per uscire dalla guerra sono i colloqui di pace"
- Ministro della Difesa cinese in Cina dal 16 al 19 aprile
- Londra: "Le truppe ucraine si stanno ritirando da Bakhmut. La Russia ha intensificato l'offensiva"
-
21:05
Putin firma la legge sulla coscrizione elettronica
Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato la legge che prevede la creazione di un sistema elettronico per la convocazione dei militari. Lo riporta l’agenzia Interfax.
-
18:54
Raid russi su Sloviansk: “5 morti e 15 feriti”
Le forze armate russe hanno attaccato Sloviansk, una delle principali città ucraine nel Donbass: sono stati colpiti edifici residenziali, provocando almeno 5 morti e 15 feriti. Lo ha riferito il governatore di Donetsk Pavlo Kyrylenko su Telegram, aggiungendo: “E’ possibile che sette persone, tra cui un bambino, siano sotto le macerie. Kyrylenko ha postato su Fb le immagini dell’edificio colpito, aggiungendo che oltre a Sloviansk, sono state attaccate anche Kramatorsk e Kostiantynivka.
-
17:32
Kiev sta trovando sempre più componenti cinesi nelle armi usate dai russi
Le forze ucraine stanno trovando un numero crescente di componenti provenienti dalla Cina nelle armi russe usate in Ucraina. Lo ha detto un consigliere dell’ufficio di Zelensky, Vladyslav Vlasiuk. Nelle “armi recuperate al fronte ci sono meno componenti prodotte in Occidente e più quelle prodotte altrove, non è difficile indovinare dove. Certo, la Cina”, ha detto Vlasiuk al sito della Reuters. Secondo Kiev componenti cinesi sono stati trovate in un sistema di navigazione nei droni Orlan che prima utilizzavano un sistema svizzero. Le forniture occidentali di tecnologia militare sono limitate dalle sanzioni imposte contro la Russia.
-
-
15:38
Leaks Usa: “La guerra ha falcidiato le forze speciali russe”
La guerra in Ucraina ha falcidiato le forze speciali russe, le cosiddette ‘Spetsnaz’, e ci vorranno “anni” per ricostruirle. Lo rivela una valutazione dell’intelligence Usa contenuta nei file del Pentagono trapelati nei giorni scorsi di cui il Washington Post ha preso visione. Quando Mosca ha lanciato l’invasione lo scorso anno, si legge nelle carte classificate, le forze d’elite che di solito vengono utilizzate in missioni segrete e ad alto rischio sono state mandate a combattere in prima linea dai generali di Mosca “scettici sulle capacità delle normali unità di riuscire a prevalere” e per questo hanno subito così tante perdite.
-
15:34
Medvedev: “Con una guerra Nato-Russia la Polonia scomparirà”
Dmitry Medvedev lancia un durissimo attacco al governo polacco: “Uno stupido di nome Mateusz Morawiecki ha detto che l’Ucraina ha il diritto di colpire la Russia e che non è preoccupato per una guerra della Nato contro la Russia, perché quest’ultima la perderebbe in fretta. Non so chi vincerà o perderà una guerra del genere, ma considerando il ruolo della Polonia come avamposto della Nato in Europa, questo Paese è destinato a scomparire insieme al suo stupido primo ministro”, scrive sul profilo Twitter il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo.
-
15:33
Incontro Xi Jinping-Lula: “Negoziato unica via”
I presidenti cinese Xi Jinping e brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva “hanno convenuto che il dialogo e il negoziato sono l’unica via d’uscita praticabile per risolvere la crisi ucraina”. Lo riporta il network statale Cctv, dando conto del bilaterale tenuto dai due leader nella Grande sala del popolo. Inoltre, “tutti gli sforzi per risolvere pacificamente la crisi dovrebbero essere incoraggiati e sostenuti”. Per questo, i due presidenti “hanno invitato più Paesi a svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere la soluzione politica della crisi e hanno deciso”, allo stesso tempo, “di mantenere aperte le loro comunicazioni sul merito”.
-
-
13:59
Sunak: “Il video della decapitazione è spaventoso”
Il video della decapitazione di un soldato ucraino è “spaventoso” e i responsabili “devono risponderne”. Lo ha detto il premier britannico Rishi Sunak nel corso di una telefonata con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Sunak – spiega Downing Street – ha reso omaggio agli sforzi dei soldati ucraini a Bakhmut. “I leader hanno anche discusso degli sforzi per accelerare il sostegno militare all’Ucraina, e il primo ministro ha affermato che il Regno Unito e i suoi alleati devono continuare a garantire che l’Ucraina sia nella posizione più forte possibile per sfruttare i suoi recenti successi sul campo di battaglia”, si legge ancora.
-
12:08
Mosca, chiude il Centro Sakharov
Chiude al pubblico domenica la sede del Centro Sakharov sulla riva del fiume Yauza a Mosca, dopo lo sfratto formalizzato dalle autorità locali, che offrivano i locali al centro gratuitamente, nel quadro della stretta sul dissenso e sulle organizzazioni indipendenti da parte del governo. Il Centro, che era stato aperto nel 1996 in onore di Andrei Sakharov, dissidente in Urss e Premio Nobel per la pace, ha ospitato negli anni dibattiti, conferenze, funerali, come quello per Boris Nemtsov, l’oppositore ucciso di fronte al Cremlino nel 2015, e mostre, come l’ultima, dedicata a Eena Bonner, l’attivista e moglie di Sakharov e fondatrice del Centro dopo la morte del marito. “Senza questi due edifici non siamo più un centro aperto alla gente. Sarà difficile organizzare attività di qualsiasi tipo”, ha commentato l’attivista Vyacheslav Bakhmin, direttore del Consiglio del Centro Sakharov. Il Centro è stato inserito nell’elenco degli ‘agenti stranieri’ nel 2014. Gli agenti stranieri non possono ricevere sostegno dello Stato.
-
11:04
Kherson bombardata 68 volte con artiglieria pesante, droni e aerei
Le forze russe hanno bombardato ieri la regione di Kherson, nell’Ucraina meridionale, 68 volte con artiglieria pesante, droni e aerei: negli attacchi sono stati lanciati un totale di 280 proiettili. Lo ha reso noto su Telegram il capo dell’Amministrazione militare regionale, Oleksandr Prokudin, come riporta Ukrinform. Prokudin aveva già detto ieri che due persone erano morte negli attacchi ed ha aggiunto oggi che ci sono stati anche quattro feriti. In particolare, la città di Kherson è stata colpita quattro volte. “Le truppe russe hanno bombardato le aree residenziali degli insediamenti della regione, i locali di una scuola a Zmiivka e un parco a Kherson”, ha precisato.
-
-
10:55
Ambasciatore russo in Usa: “Forse dobbiamo ridurre i giornalisti americani in Russia”
Mosca deve valutare di ridurre il numero di giornalisti statunitensi a Mosca e in Russia, in modo che sia uguale al numero dei reporter russi che lavorano a Washington e a New York. Lo afferma l’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov a Channel One, ripreso dalla Tass. “Gli americani hanno una parola molto buona: reciprocità. E continuano a insistere su di essa. Forse anche noi dovremmo mostrare reciprocità e ridurre il numero di giornalisti statunitensi a Mosca e in Russia“, ha sostenuto l’ambasciatore spiegando che Washington ha minacciato la Russia di adottare misure di ritorsione se il corrispondente del Wall Street Journal Evan Gershkovich non verrà rilasciato.