Ucraina, la diretta – Seul: possibile invio di armi a Kiev. Medvedev: “Vedranno la nostra reazione in Corea del Nord”. Pechino sostiene l’Ue sull’avvio dei negoziati
La Corea del Sud apre per la prima volta alla possibilità di inviare armi. Il presidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa minaccia: "Nuove persone vogliono aiutare i nostri nemici". Kiev: "Ricevuti i primi Patriot dagli Usa. Possiamo colpire i russi fino a 150 chilometri"
Aggiornato: 14:37
I fatti più importanti
- "Russia in fase avanzata di sviluppo per sabotare il sistema satellitare Starlink"
- Aveva raccontato il massacro di Bucha su YouTube: l'oppositore Yashin condannato a 8 anni e mezzo
- Kiev: "Ricevuti i primi Patriot dagli Usa. Possiamo colpire i russi fino a 150 km"
- Bulgaria vieta l'importazione di prodotti dall'Ucraina
- Medvedev contro Seul: "Vedranno le armi russe a Pyongyang"
- Pechino sostiene l’Europa sull’avvio dei colloqui di pace
- Zaporizhzhia attaccata 100 volte nelle ultime 24 ore
- Bbc: "La Russia ha una flotta di navi spia nel Mare del Nord"
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14:37
“Russia in fase avanzata di sviluppo per sabotare il sistema satellitare Starlink”
La Russia è in una fase più avanzata di sviluppo, rispetto a quanto era noto fino a ora, di armi in grado di sabotare il sistema satellitare Starlink di Elon Musk su cui le forze ucraine si appoggiano dall’inizio della guerra, ha stabilito l’intelligence americana, come rende noto il Washington Post citando un rapporto classificato dello scorso marzo pubblicato in seguito a un ‘leak’ sulla piattaforma Discord. Il sistema elettronico Tobol-1 a cui Mosca sta lavorando è stato messo in cantiere originariamente allo scopo di proteggere i satelliti russi, ma può essere usato anche per colpire quelli degli avversari. I test avvengono in tre diverse località in Russia. Una fuori da Mosca, poi vicino alla Crimea e il terzo nell’enclave di Kaliningrad. In Ucraina sono stati registrati blackout del funzionamento di Starlink, ma non è chiaro se sono dovuti a esperimenti del sistema Tobol o di altre capacità russe come i Tirada-2 montati su camion. Sono stati individuati sette sistemi Tobol in Russia, tutti vicino a siti usati per seguire i satelliti. È possibile interferire con i satelliti in due modi, dallo spazio, colpendo i satelliti, o a terra, dove armi possono colpire i ricevitori del segnale dei satelliti. Il sistema russo trasmette segnali sulla stessa frequenza di quelli del satellite, che impediscono ai dispositivi di ricevere il segnale. Il jammer deve tuttavia trovarsi vicino al sistema che intende disturbare. L’esperimento del sistema iniziato a fine settembre avrebbe dovuto durare solo 25 giorni. Ma prosegue a più di cinque mesi di distanza.
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13:39
Aveva raccontato il massacro di Bucha su YouTube: l’oppositore Yashin condannato a 8 anni e mezzo
Il tribunale di Mosca ha respinto il ricorso dell’oppositore russo Ilya Yashin e ha confermato la sua condanna a 8 anni e mezzo di carcere. Lo riferisce il corrispondente di Ria Novosti. Yashin è stato condannato per diffusione di notizie false sull’esercito russo, per un video pubblicato su Youtube in cui raccontava del massacro di Bucha. I suoi avvocati avevano chiesto di annullare la condanna e di interrompere il procedimento penale, sostenendo che Yashin ha semplicemente citato opinioni diverse e le ha analizzate. “La difesa dice che non si possono vietare le critiche. Ma in questo video non c’è alcuna critica: contiene accuse generiche a persone specifiche che commettono crimini di guerra”, hanno aggiunto i legali dell’oppositore.
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12:44
Kiev: “Ricevuti i primi Patriot dagli Usa. Possiamo colpire i russi fino a 150 km”
L’esercito ucraino ha ricevuto i primi sistemi di difesa aerea Patriot americani. Lo ha detto il ministro della Difesa di Kiev Oleksii Reznikov. “Oggi i nostri splendidi cieli ucraini diventano più sicuri con l’arrivo in Ucraina dei sistemi di difesa aerea Patriot”, ha twittato il ministro ucraino, ringraziando Stati Uniti, Germania e Paesi Bassi per “aver mantenuto la parola data”. Il sistema missilistico, consegnato all’Ucraina da Berlino insieme alle sue munizioni, sarà in grado di abbattere i bersagli russi a una distanza massima di 150 chilometri. Lo ha detto Yurii Ihnat, portavoce del Comando delle forze aeree dell’Ucraina, citato da Unian. “Il complesso a lungo raggio sarà in grado di raggiungere obiettivi a una distanza massima di 150 km e questo consentirà di allontanare l’aviazione russa dai nostri confini”, ha spiegato Inhat aggiungendo che “prima va in servizio di combattimento, meglio è”. Il portavoce del Comando delle forze aeree dell’Ucraina ha concluso osservando che se si tratta di una delle ultime varianti, ovvero il Patriot Pac-3, allora sarà anche in grado di abbattere missili balistici come l’Iskander-M a una distanza massima di 40 chilometri.
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12:09
Pechino: “Cina e Russia continueranno a sostenersi a vicenda”
I ministri della Difesa di Cina e Russia “hanno avuto scambi sinceri, approfonditi e proficui” e hanno pianificato di promuovere “scambi e cooperazione tra le rispettive forze armate nel prossimo futuro”. Lo riferisce Pechino alla fine della missione a Mosca del suo ministro della Difesa Li Shangfu. Le due parti hanno avuto “un approfondito scambio di opinioni sulla situazione della sicurezza internazionale e regionale e hanno ribadito che continueranno a sostenersi a vicenda su questioni relative ai reciproci interessi fondamentali e a resistere congiuntamente ai tentativi di forze esterne di interferire negli affari interni”.
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11:53
Germania consegna a Kiev il secondo sistema di difesa Iris-T Slm
La Germania ha consegnato all’Ucraina il secondo dei quattro sistemi di difesa aerea Iris-T Slm promessi. Secondo quanto riporta Spiegel, la consegna di un sistema e di 16 missili sarebbe avvenuta pochi giorni fa, intorno al 16 aprile. Il primo Iris-T era stato consegnato da Berlino lo scorso ottobre.
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11:53
Bulgaria vieta l’importazione di prodotti dall’Ucraina
La Bulgaria imporrà un divieto temporaneo sulle importazioni di prodotti alimentari dall’Ucraina, ad eccezione delle merci in transito. Lo ha annunciato oggi il premier ad interim Galab Donev all’inizio dell’odierna riunione di governo. “Il motivo principale è che nell’ultimo anno, contrariamente all’idea dei cosiddetti corridoi di solidarietà, nel paese sono rimasti volumi significativi di prodotti agricoli e generi alimentari ucraini che hanno turbato le principali filiere produttive e commerciali. Se questa tendenza persiste e addirittura aumenta – il che è del tutto reale dopo l’introduzione di divieti simili da parte di altri paesi – si arriverebbe a conseguenze estremamente gravi per il business bulgaro“, ha spiegato Donev. “Come governo che vuole risolvere i problemi dei cittadini bulgari – ha proseguito – non possiamo permettere che ciò accada. Siamo costretti ad adottare questo provvedimento, in quanto le autorità europee preposte non hanno ancora dato una risposta adeguata alle mutate circostanze riguardanti i corridoi di solidarietà”. Galab Donev ha anche sottolineato che Sofia si augura che “Bruxelles ascolti e comprenda le posizioni di Bulgaria, Polonia, Ungheria e Slovacchia (che hanno già bloccato l’importazione del grano ucraino per proteggere il mercato interno, ndr) e riveda la sua posizione in merito”. “La Bulgaria rimane solidale con l’Ucraina, ma i fallimenti dei produttori agricoli bulgari non contribuiranno in alcun modo a tale causa”, ha concluso il premier bulgaro. L’esecutivo di Sofia dovrà precisare la durata del divieto temporaneo.
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11:33
Accordo sul grano, riprendono le ispezioni
Sono riprese questa mattina le ispezioni delle navi che trasportano il grano bloccato nei porti dell’Ucraina, come prevede l’accordo raggiunto a luglio dello scorso anno a Istanbul tra Kiev e Mosca, con la mediazione delle Nazioni Unite e di Ankara. Lo scrive su Facebook il vice primo ministro ucraino Oleksandr Kubrakov affermando che e “le ispezioni delle navi sono riprese, nonostante i tentativi della Federazione Russa di interrompere l’accordo”. Anche l’agenzia di stampa Ria Novosti conferma la ripresa delle ispezioni, citando l’ufficio stampa delle Nazioni Unite. Le ispezioni erano state sospese negli ultimi tre giorni.
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11:32
“Mosca lavora a un’arma contro il satellite SpaceX”
La Russia starebbe sperimentando da mesi sistemi per colpire le trasmissioni del satellite Starlink di SpaceX, vitale per l’esercito e l’intelligence dell’Ucraina. Lo riporta l’Ukrainska Pravda citando il Washington post che fa riferimento ai report dei servizi Usa trafugati. Per interrompere le trasmissioni di Starlink, Mosca starebbe utilizzando il sistema di guerra cibernetica Tobol. Secondo i ‘leaks’ Tobol “presumibilmente progettato per proteggere i satelliti del Cremlino, potrebbe ora essere utilizzato per attaccare i satelliti utilizzati dai suoi nemici”. Sia SpaceX che l’ambasciata russa a Washington non hanno rilasciato commenti sull’argomento. Kostyantyn Zhura, portavoce del ministero della Difesa ucraino, ha affermato che i funzionari di Kiev sono consapevoli dei tentativi della Russia e stanno “prendendo provvedimenti per neutralizzarli”.
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11:31
Medvedev contro Seul: “Vedranno le armi russe a Pyongyang”
“Ce ne sono di nuovi disposti ad aiutare i nostri nemici. Il presidente sudcoreano Yun Sok-yeol ha affermato che, in linea di principio, Seul è pronta a fornire armi al regime di Kiev. Fino a poco tempo fa, i sudcoreani assicuravano che la possibilità di fornire armi letali a Kiev fosse completamente esclusa. Mi chiedo cosa diranno gli abitanti di questo Paese quando vedranno le ultime armi russe dei nostri partner della Corea del Nord. Quello che si chiama quid pro quo”. È la minaccia di Dmitri Medvedev alla Corea del Sud sulla possibilità che Seul invii armi all’Ucraina.
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11:30
Pechino sostiene l’Europa sull’avvio dei colloqui di pace
La Cina sostiene l’Ue “nel promuovere il riavvio dei colloqui di pace” per l’Ucraina “il prima possibile, tenendo conto delle legittime preoccupazioni di tutte le parti e costruendo una sicurezza europea equilibrata, efficace e sostenibile struttura”. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, rispondendo ad una domanda sulle indiscrezioni secondo cui il presidente francese Macron avrebbe incaricato i suoi consiglieri diplomatici di cooperare con le controparti cinesi per definire un quadro di riferimento che possa servire come base per i negoziati Russia-Ucraina.