Russia, la diretta – Media Usa: “La Cia sapeva da giorni dei piani di rivolta”. Cina esprime “sostegno alla stabilità nazionale della Russia”

All'indomani del 'golpe' dei mercenari e del colpo di scena finale, continua la ritirata delle milizie ed emergono nuovi particolari sulla giornata che ha rischiato di mandare in pezzi il potere di Putin: le milizie di Wagner lasciano Rostov tra gli applausi della gente. Chi sapeva? Le ricostruzioni di New York Times e Washington Post

Aggiornato: 14:44

  • 14:45

    La Russia fa sapere di aver incassato il sostegno della Cina “alla leadership del Paese”

    Dopo il fatti del 24 giugno e la “retromarcia” di Wagner, Putin fa sapere di aver ricevuto l’attestato di stima e fiducia da parte della Cina: “Pechino ha espresso sostegno agli sforzi della leadership della Federazione Russa per stabilizzare la situazione nel Paese alla luce degli eventi del 24 giugno e ha ribadito il suo interesse per il rafforzamento dell’unità e l’ulteriore prosperità della Russia”. Questa la comunicazione diffusa dal ministero degli Esteri russo in un comunicato pubblicato sul proprio sito. Oggi il viceministro russo degli Esteri, Andrei Rudenko, ha incontrato il ministro degli Esteri cinese Qin Gang a Pechino.

  • 14:13

    Mercoledì la premier Meloni aggiornerà il parlamento sulla crisi

    Sono previste per mercoledì le comunicazioni della presidente del Consiglio alle Camere in vista del Consiglio europeo. In quell’occasione Giorgia Meloni aggiornerà i parlamentari sulla crisi in Ucraina. Ieri dalle opposizioni era arrivata la richiesta che Meloni riferisse in merito alla crisi in corso.

  • 13:18

    Putin: “Mi occupo dell’operazione speciale in Ucraina dalla mattina alla sera”

    Vladimir Putin si occupa dell’’operazione militare speciale in Ucraina dalla mattina alla sera. Lo ha detto lo stesso presidente russo in un’intervista a Rossiya-1 registrata il 21 giugno scorso, secondo quanto riferito dalle agenzie di Mosca. “Certo, presto attenzione prioritaria”, ha risposto alla domanda su quanto tempo dedichi a seguire gli sviluppi dell’operazione, “la giornata inizia e finisce con questo”.

  • 13:16

    Anche i ceceni via da Rostov

    Le forze speciali cecene dispiegate a Rostov in seguito alla rivolta de mercenari di Wagner hanno lasciato la regione dopo il ritiro del gruppo. Lo ha riferito la Tass, che cita Apty Alaudinov, il comandante delle forze “Akhmat“, secondo cui le sue unità stanno tornando lungo le linee del fronte in Ucraina, dove combattono al fianco delle truppe cecene. Ieri era stato il presidente ceceno Ramzan Kadyrov ad annunciare l’invio dei suoi uomini contro i mercenari di Yevgheny Prigozhin, di cui aveva denunciato il “tradimento”.

  • 12:52

    “Ora Prigozhin potrebbe attaccare l’Ucraina da Minsk”

    L’esercito ucraino dovrebbe guardarsi da un possibile attacco verso Kiev dalla Bielorussia da parte della Wagner. E’ l’analisi effettuata a Sky News da Lord Richard Dannatt, ex capo di stato maggiore dell’esercito britannico. “Il fatto che Prigozhin sia andato in Bielorussia è motivo di preoccupazione“, ha dichiarato. “Se ha mantenuto un’efficace forza combattente attorno a sé, allora rappresenta di nuovo una minaccia per il fianco ucraino più vicino a Kiev dove è iniziata la guerra”, ha aggiunto affermando che “è del tutto possibile” che la Russia possa utilizzare il gruppo Wagner per tentare di riprendere Kiev.

  • 12:43

    Wp: “Putin informato della rivolta il giorno prima”

    Vladimir Putin sarebbe stato informato “più di 24 ore” prima della rivolta armata di Wagner. Lo rivela il Washington Post, che cita fonti delle agenzie di intelligence americane, secondo cui resta da capire per quale motivo il presidente russo non abbia preso alcun provvedimento per sventare il ‘golpe’ di Yevgheny Prigozhin. Arrivato a circa 200 chilometri da Mosca prima di concludere un accordo per il ritiro dei suoi mercenari con la mediazione del presidente bielorusso Alexander Lukashenko. Secondo le fonti americane, la mancata reazione di Putin rifletterebbe l’assenza di coordinamento ad alto livello nel governo russo e anche rivalità interne. Lo stesso quotidiano sostiene poi che le agenzie di intelligence americane, già a metà giugno, avevano raccolto informazioni su un piano del capo di Wagner contro l’establishment militare russo, informazioni trasmesse alla Casa Bianca e ad altre agenzie governative in modo che non venissero colte di sorpresa. Non erano però chiari il timing e la natura esatta dei piani di Prigozhin, tuttavia “c’erano segnali a sufficienza per dire alla leadership che stava succedendo qualcosa…”.

  • 11:56

    “I mercenari di Wagner hanno lasciato anche la regione meridionale russa di Voronezh”

    I mercenari di Wagner hanno lasciato anche la regione meridionale russa di Voronezh. “Il movimento delle unità attraverso la regione di Voronezh sta terminando”, ha dichiarato il governatore della regione Alexander Gusev“, e “si sta svolgendo normalmente e senza incidenti”. Secondo Gusev, le restrizioni imposte dopo la rivolta di Yevgheny Prigozhin saranno revocate quando “la situazione sarà definitivamente risolta”.

  • 11:47

    Lavrov: “Parole di Biden e Zelensky sono turbolento flusso di coscienza”

    Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha definito come “un turbolento flusso di coscienza” le affermazioni del presidente americano Joe Biden e di quello ucraino Volodymyr Zelensky su un pericolo nucleare da parte della Russia. “Per me è difficile commentare le cose dette recentemente dal presidente Usa, così come lo è per altri osservatori che si chiedono come interpretarle”, ha detto Lavrov in un’intervista al programma tv Mosca.Cremlino.Putin ripresa dall’agenzia Tass. Lavrov ha definito le dichiarazioni di Zelensky come “un flusso di coscienza ancora più turbolento”. “Non ho una preparazione medica“, ha aggiunto il ministro degli Esteri, sottolineando di non poter essere “responsabile per lo stato psicologico di persone che ogni giorno provano la loro inadeguatezza”. In un discorso tenuto in California Biden aveva detto di ritenere concreta la possibilità che il presidente russo Vladimir Putin usi armi nucleari tattiche.

  • 11:17

    Il comandante ceceno Kadyrov: “Noi pronti a schiacciare la Wagner”

    Il comandante ceceno Ramzan Kadyrov ha confermato oggi che unità speciali delle forze ai suoi ordini sono state inviate ieri verso Rostov ed erano pronte a intervenire contro le forze della Wagner, ma poi, “grazie e Dio onnipotente, la situazione si è conclusa senza uno scontro”. Ieri Kadyrov si era detto pronto ad aiutare il presidente Vladimir Putin a “schiacciare” la ribellione del capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, e la radiotelevisione cecena Grozny aveva detto che 3.000 militari delle forze speciali cecene erano stati inviati verso le “aree di tensione”. “I nostri uomini hanno dimostrato alta capacità di combattimento e di essere pronti a difendere la madrepatria ad ogni costo se avessero ricevuto l’ordine”, ha affermato Kadyrov sul suo canale Telegram, ripresto dall’agenzia Ria Novosti. Kadyrov ha precisato che a capo dell’operazione vi erano il comandante delle forze speciali Akhmat, Apty Alaudinov, e il comandante del reggimento Sever-Akhmat, Aindi Zingiev, ai quali ha espresso la sua gratitudine

  • 10:46

    Wagner si ritira dalla regione di Vorone

    I combattenti del gruppo Wagner si stanno ritirando dalla regione di Voroneh. Lo rende noto il governatore, Alexander Gusev. “Il movimento delle unità della Wagner attraverso la regione di Voronezh sta procedendo normalmente e senza incidenti”, ha detto e ha aggiunto che le restrizioni di viaggio imposte ieri contro l’ammutinamento saranno revocate una volta che “la situazione sarà finalmente risolta”.