Russia, la diretta – Media Usa: “La Cia sapeva da giorni dei piani di rivolta”. Cina esprime “sostegno alla stabilità nazionale della Russia”
All'indomani del 'golpe' dei mercenari e del colpo di scena finale, continua la ritirata delle milizie ed emergono nuovi particolari sulla giornata che ha rischiato di mandare in pezzi il potere di Putin: le milizie di Wagner lasciano Rostov tra gli applausi della gente. Chi sapeva? Le ricostruzioni di New York Times e Washington Post
Aggiornato: 14:44
I fatti più importanti
- Media: "Prigozhin ha cercato contatto con Putin ma lui ha rifiutato"
- Macron: "La rivolta di Prigozhin ha mostrato le divisioni in campo russo"
- Biden cambia di nuovo programma: a Washington in serata
- Budanov: "Mosca prepara l'attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia"
- Joe Biden anticipa il rientro a Washington
- "Nell'hotel di Prigozhin a San Pietroburgo trovati 43 milioni di euro"
- Cina: "Sostegno alla stabilità nazionale della Russia"
- Blinken: "Emerse crepe nell'autorità di Putin"
- Usa, "Putin avvertito almeno 24 ore prima delle intenzioni di Prigozhin"
- La Russia fa sapere di aver incassato il sostegno della Cina "alla leadership del Paese"
- Putin: "Mi occupo dell'operazione speciale in Ucraina dalla mattina alla sera"
- Nyt: "L'intelligence Usa sapeva dei piani di Prigozhin"
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10:28
Il “regime operativo antiterrorismo” ancora in vigore a Mosca
Un “regime operativo antiterrorismo” è ancora in vigore oggi a Mosca, il giorno dopo la rivolta dei mercenari della Wagner che hanno minacciato di marciare sulla capitale russa. Grandi pattuglie di polizia erano ancora dispiegate lungo la strada principale che porta fuori Mosca, nel sud della capitale. Nella regione sono state mantenute anche oggi le restrizioni al traffico sull’autostrada che collega Mosca a Rostov (sud-ovest), dove ieri la Wagner, sotto la guida del suo leader, Yevgeny Prigozhin, aveva preso il controllo del quartier generale militare, prima di ritirarsi. Le autorità hanno anche affermato che un giorno libero dal lavoro introdotto per frenare gli spostamenti in città rimarrà in vigore domani per motivi di sicurezza.
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10:18
Cremlino: “Putin è riconoscente a Lukashenko”
In una nota diffusa nella tarda serata di ieri, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha sottolineato come Putin sia riconoscente al presidente bielorusso Alexander Lukashenko, sottolineando che “conosce personalmente Prigozhin da molto tempo, da più di 20 anni” e che è stata una “sua iniziativa personale” risolvere la situazione.
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09:50
Il silenzio di Prigozhin dopo la ritirata
A meno di 24 ore dalla ritirata da Mosca, Yevgeny Prigozhin sembra scomparso nel nulla. o comunque resta in silenzio. Il leader dei miliziani della Wagner ha accettato ieri di lasciare la Russia e di andare in esilio, al momento, in Bielorussia, insieme ai suoi uomini, in un accordo mediato dal presidente Alexander Lukashenko. Tuttavia, dove si trovi precisamente in questo momento non è chiaro. Le ultime informazioni sono di ieri sera quando è emerso un video di Prigozhin che lasciava il quartier generale del distretto militare a Rostov sul Don dopo aver accettato di trasferirsi in Bielorussia. In base all’accordo, le accuse penali contro Prigozhin saranno ritirate, ma rimangono molte domande sui dettagli. Per quanto riguarda i combattenti della Wagner, il portavoce del Cremlino Peskov ha detto che non dovranno affrontare azioni legali per aver preso parte alla marcia verso Mosca, dicendo che il Cremlino ha “sempre rispettato le loro azioni eroiche” in prima linea in Ucraina. Ma, secondo gli esperti, come per l’accordo, rimangono molte domande sul destino dei miliziani dopo la loro rivolta di breve durata.
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09:24
L’ex capo della Cia: “La Wagner era a 60-90 minuti da Mosca quando si è fermata”
“Credo che le avanguardie del gruppo fossero a 60-90 minuti di distanza da Mosca. Non l’intera forza, meno di 5.000, ma stavo tenendo d’occhio le reazioni di tutte le forze di sicurezza per vedere se restavano fedeli a Putin: l’esercito, l’aviazione, le forze speciali, la guardia nazionale Rosgvardiya, l’Fsb, le forze del ministero dell’Interno, del Cremlino e i ceceni, insomma l’insieme di elementi controllati dai siloviki, i leader dell’establishment della sicurezza. Se alcuni di loro avessero appoggiato il gruppo Wagner, si sarebbe scatenata una vera guerra civile“. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera il generale David Petraeus, ex capo della Cia. “Ora la situazione è molto confusa. Ma potrebbe essere che Prigozhin si è spaventato e si è reso conto che aveva costretto Putin a dirigere tutte le forze contro di lui”, afferma. “Penso che la stessa Wagner si sia impegnata in quest’azione solo 48 ore prima. Finora la tendenza di Prigozhin era di mantenere autonomia ma anche ottenere ulteriori risorse – sottolinea ancora – Ed è solo quando Shoigu ha annunciato che tutte le forze irregolari avrebbero dovuto firmare contratti con il ministero della Difesa che Prigozhin si è sentito di forzare la mano. Secondo me sperava di evitarlo. Ma la scadenza era vicina, a fine mese, e allora si è imbarcato in quest’impresa. Ritengo improbabile che gli ucraini stiano lavorando con una persona che è stata così brutale, e che non vuole porre fine alla guerra”.
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08:51
“Il Cremlino ha faticato a rispondere alla Wagner”
Il Cremlino “ha faticato” per mettere insieme una “risposta rapida ed efficace” davanti all’avanzata della Wagner su Mosca. Lo evidenzia un’analisi dell’Institute for the Study of War (Isw) all’indomani del tentativo di golpe di Yevgeny Prigozhin.
L’Isw ha rimarcato le “debolezze della sicurezza interna probabilmente dovute alla sorpresa e all’impatto delle pesanti perdite in Ucraina”, sottolineando che gli uomini della Wagner “probabilmente avrebbero potuto raggiungere la periferia di Mosca se Prigozhin gli avesse ordinato di farlo”. “È degno di nota il fatto che Rosgvardia non sia intervenuta neanche quando la Wagner ha catturato risorse militari critiche a Rostov sul Don e distrutto aerei militari russi”, ha aggiunto l’Isw. -
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08:46
“Almeno 15 soldati russi uccisi nell’avanzata di Prigozhin”
Almeno 15 soldati russi sono stati uccisi durante la “Marcia per la Giustizia” proclamata dal capo del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, che ieri ha mosso le sue truppe su Mosca per poi fermarsi a 200 chilometri dalla capitale. Lo riporta il sito dell’opposizione bielorussa Nexta, citando canali Telegram filo-Cremlino.
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08:45
Il governatore di Rostov: “Colonna di mezzi Wagner in uscita dalla città”
Un convoglio con equipaggiamento, oltre a combattenti del Wagner, ha lasciato il territorio di Rostov nella notte. Lo rende noto il governatore della Regione di Rostov, Vasily Golubev, sul suo canale Telegram, citato dall’agenzia di stampa russa Tass. La colonna Wagner ha lasciato la città, dirigendosi verso i campi: “Sono grato a tutti coloro che, in queste condizioni straordinarie, hanno assicurato il lavoro ben coordinato dei sistemi di supporto vitale nella capitale del Don e in tutta la regione di Rostov”, ha osservato il governatore.
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08:42
I combattenti della Wagner lasciano Rostov tra gli applausi della gente
I combattenti della Wagner hanno lasciato Rostov tra applausi della gente e spari in aria. È quanto si vede in un video che circola su Twitter e confermato dalla Bbc. Il video mostra un combattente della Wagner che, mentre lascia Rostov, spara verso il cielo con il proprio fucile. Nella giornata di ieri, le truppe della Wagner erano avanzate fino a 200 chilometri da Mosca.
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08:41
“Prigozhin in Bielorussia, archiviato il procedimento penale contro di lui”
Il capo del gruppo Wagner è in Bielorussia, Paese che tramite la negoziazione del presidente Lukashenko sembra aver giocato un ruolo importante nel fermare la marcia su Mosca dei mercenari. Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aggiungendo che il capo della Wagner, che nelle scorse ore ha interrotto l’avanzata delle sue truppe su Mosca. Peskov, citato dall’agenzia Tass, ha anche precisato che le autorità russe non perseguiranno i miliziani della Wagner che hanno preso parte alla ribellione, “dati i loro meriti in prima linea”. Intanto il Cremlino aggiunge che è stato già archiviato il procedimento penale aperto contro Prigozhin solo 24 ore fa. Come riporta la Tass non saranno perseguiti i combattenti della Wagner né il loro comandante.