Russia, la diretta – Putin alla nazione: “Ogni tentativo di creare disordini interni fallirà. Non sono riusciti a spaccare il Paese”. Poi ‘salva’ i patrioti Wagner, ma non nomina Prigozhin

Il presidente russo Vladimir Putin parla alla nazione. Dopo un video di Putin, anche il capo di Wagner rompe il silenzio: “Volevano sciogliere la milizia". I movimenti al fronte: secondo diverse fonti, le forze di Kiev hanno attraversato il fiume Dnipro a Kherson. Ma il governatore filorusso nega

Aggiornato: 22:36

I fatti più importanti

  • 08:29

    Tajani: “La Russia è più debole, crepe nel suo sistema militare”

    “La Russia è più debole. Sono emerse crepe importanti nel suo sistema militare, che aveva la Wagner come fiore all’occhiello. Per Mosca sarà una perdita importante”. A dichiararlo è il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista alla Stampa.  “Colgo la spaccatura, ormai evidente anche nell’opinione pubblica russa, e Putin non ne esce più forte. Detto questo, non abbiamo mai pensato di sostenere il leader della Wagner. Vorrei che fosse chiaro: non siamo in guerra con la Russia. Noi difendiamo l’indipendenza dell’Ucraina, non agiamo per intervenire in Russia”, sottolinea Tajani. 

  • 08:27

    “Prigozhin ha tentato di contattare Putin durante il tentato golpe”

    La testata indipendente russa Meduza, citando fonti anonime interne del Cremlino, ha riferito che il capo della brigata Wagner Yevgeny Prigozhin ha cercato di mettersi in contatto con l’amministrazione presidenziale russa a mezzogiorno del 24 giugno, mentre i combattenti insorti marciavano verso Mosca da Rostov sul Don. Secondo le loro informazioni, Putin si è rifiutato di parlare con Prigozhin, che ha cambiato idea sulle prospettive una volta resosi conto della mancanza di un ampio sostegno militare. Solo a quel punto il Cremlino si è rivolto ai negoziati, che hanno coinvolto il dittatore bielorusso Alexander Lukashenko, il capo di stato maggiore dell’ufficio presidenziale russo Anton Vaino e l’ambasciatore russo in Bielorussia Boris Gryzlov. 

  • 08:21

    Shoigu visita le truppe in Ucraina: è la prima apparizione pubblica dal tentato golpe

    Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha visitato le truppe in Ucraina, comparendo nell’occasione anche in tv: è la sua prima apparizione pubblica dall’ammutinamento della brigata Wagner di due giorni fa. L’agenzia di Stato Ria Novosti ha riferito che il ministro ha incontrato il colonnello generale Nikiforov, comandante del raggruppamento occidentale. Shoigu ha inoltre prestato particolare attenzione all’organizzazione del supporto alle truppe coinvolte nell’operazione militare speciale e alla creazione di condizioni per il dispiegamento sicuro del personale. 

    Shoigu, inviso al capo di Wagner Yevgeny Prigozhin, non ha commentato la ribellione: Prigozhin gli aveva di incontrarlo a Rostov prima di sospendere la marcia su Mosca. Nelle ultime ore si erano diffuse voci di una sua sostituzione in cambio della rinuncia al colpo di Stato. 

  • 08:17

    Mosca: “La Cina sostiene leadership russa”. Il viceministro degli Esteri a Pechino

    Durante un viaggio senza preavviso a Pechino del viceministro degli Esteri russo Andrei Rudenko, la Cina ha dichiarato di sostenere la leadership di Vladimir Putin. Lo afferma la diplomazia di Mosca: “La parte cinese ha espresso sostegno agli sforzi della leadership della Federazione russa per stabilizzare la situazione nel Paese in relazione agli eventi del 24 giugno e ha ribadito il proprio interesse a rafforzare l’unità e l’ulteriore prosperità della Russia”, si legge in una dichiarazione. Rudenko ha incontrato il ministro degli Esteri cinese Qin Gang per discutere di “questioni internazionali e regionali di interesse comune”, ha affermato invece il ministero degli Esteri di Pechino. La visita di Rudenko è arrivata appena un giorno dopo che Prigozhin, capo dell’esercito mercenario privato Wagner, ha ordinato alle sue truppe di marciare su Mosca. Prigozhin ha poi rinunciato al tentativo di golpe raggiungendo un accordo con il Cremlino per andare in esilio in cambio dell’immunità penale. Il ministero degli Esteri cinese ha affermato in una dichiarazione che la rivolta era “un affare interno della Russia”: “In qualità di vicino amichevole e partner strategico globale, la Cina sostiene la Russia nel mantenimento della stabilità nazionale e nel raggiungimento di sviluppo e prosperità”, si leggeva nella nota diffusa da pechino, che non faceva esplicito riferimento alla leadership russa.