Elezioni in Spagna – La diretta. I popolari vincono e si aggiudicano 136 seggi, ma i socialisti reggono. Flop di Vox: fa peggio del 2019. Sanchez: “Blocco della destra uscito sconfitto”
Si sono chiuse alle 20 le urne delle elezioni politiche in Spagna. Dopo un inizio di spoglio con un testa a testa tra i popolari di Alberto Núñez Feijóo e i socialisti di Sanchez, quasi al termine della lettura delle schede il Partito popolare è scattato in avanti aggiudicandosi il 33% dei voti. Psoe però non ha ceduto e, a dispetto dei sondaggi, ha raggiungo quasi il 32% guadagnando 122 seggi. Per ottenere la maggioranza assoluta bisogna avere 176 seggi ma né la coalizione di destra né quella di sinistra riescono a raggiungerli
Aggiornato: 10:51
I fatti più importanti
- Terminato lo scrutinio: il Pp è primo partito
- Feijóo: "Aprirò un dialogo per provare a governare, no agli stalli"
- Abascal (Vox): "Pronti a fare opposizione o a tornare alle urne"
- I popolari vincono e si aggiudicano 136 seggi. Ma i socialisti tengono
- Sanchez: "Dimostrato di essere una democrazia forte e pulita"
- Il Partito popolare sorpassa i socialisti: scrutinio al 70%
- Scrutinato il 50% dei voti: duello tra i popolari e i socialisti
- L'affluenza totale è del 68,23%
- Scrutinato un terzo dei voti: testa a testa tra Sanchez e Feijóo. Male Vox
- I primi risultati: Sanchez in testa
- Chi è Feijoo il leader del Pp e potenziale nuovo premier spagnolo
- Exit poll: Partito popolare 145-150 seggi, socialisti 113-118, Sumar 28-31, Vox 24-27
-
00:50
Terminato lo scrutinio: il Pp è primo partito
Il Pp è il primo partito di Spagna con 136 seggi. Secondo il Psoe con 122 seggi, terzo Vox con 33, quarto Sumar con 31. Sono i dati ufficiali al termine dello scrutinio di tutte le schede.
-
00:37
Venerdì il conteggio dei voti all’estero
Secondo quanto riporta il canale spagnolo Electomania, esperto in sondaggi e ricerche di mercato, mancano ancora i voti dei residenti all’estero. Si tratterebbe di circa 200mila voti che potrebbero però spostare alcuni deputati. Tra i socialisti credono di poter salire a 125 seggi grazie a quei voti, facilitando così un governo di sinistra. La conta dei voti sarà effettuata venerdì.
-
00:29
Feijóo: “Aprirò un dialogo per provare a governare, no agli stalli”
“Come candidato del partito più votato, credo che il mio dovere sia aprire il dialogo, guidare questo dialogo e cercare di governare il nostro Paese”: lo ha detto Alberto Núñez Feijóo, leader del Partito Popolare spagnolo, parlando ai simpatizzanti della formazione a Madrid. “Il nostro dovere è evitare un periodo di incertezze”, ha aggiunto mentre veniva acclamato dai sostenitori. “Chiedo formalmente che nessuno abbia di nuovo la tentazione di bloccare la Spagna”, ha aggiunto.
-
-
00:24
Abascal (Vox): “Pronti a fare opposizione o a tornare alle urne”
Gli spagnoli che oggi sono preoccupati sappiano che non li deluderemo, e che resisteremo: siamo assolutamente pronti sia a fare opposizione, sia a un ritorno alle urne”: lo ha affermato il leader di Vox, Santiago Abascal, commentando nella sede del partito a Madrid i risultati delle elezioni generali spagnole che non sono andate bene per il suo partito.
-
00:24
Diaz (Sumar): “La democrazia ha vinto”
“Grazie a tutte le persone che si sono fidate di Sumar. Oggi la gente dormirà più serenamente, la democrazia ha vinto e ne esce più forte e oggi abbiamo un paese migliore”. Così la candidata della piattaforma progressista Sumar, Yolanda Díaz, commentando l’esito delle elezioni spagnole, in cui ha ottenuto 31 seggi al Congresso dei deputati. “A partire da domani, dobbiamo continuare a conquistare diritti e promettiamo di continuare a farlo. Più diritti per le donne, le persone LGTBI e le lavoratrici e le lavoratrici”, ha rivendicato, “da domani avvierò un dialogo con tutte le forze progressiste del nostro Paese per garantire il governo in Spagna”.
-
00:23
La folla fuori dal Psoe saluta Sanchez al grido di “no pasaran”
‘No pasaran’ è stato il coro levato dalla folla di sostenitori che si sono radunati fuori dal quartier generale del Psoe, in Calle Ferraz a Madrid, quando il leader socialista si è affacciato dal palco montato appositamente per pronunciare il suo discorso. Sanchez ha affermato che il blocco del Pp e di Vox che voleva far retrocedere la Spagna è stato “sconfitto”. Festeggiamenti si stanno tenendo anche fuori dalla sede del Partito popolare nell’attesa di ascoltare il discorso di Alberto Núñez Feijóo.
-
-
00:17
I popolari vincono e si aggiudicano 136 seggi. Ma i socialisti tengono
Si è concluso attorno alla mezzanotte lo scrutinio delle elezioni politiche in Spagna. Il partito popolare di Alberto Núñez Feijóo vince le elezioni, ottenendo quasi il 33% dei voti e 136 seggi. I socialisti di Pedro Sanchez però resistono e, a dispetto dei sondaggi, tallonano i popolari, ottenendo quasi il 32% e 122 seggi. Terza l’estrema destra di Vox che perde 19 seggi rispetto al 2019, guadagnandone comunque 33. La nuova coalizione di sinistra, Sumar, conquista invece 31 seggi. Così nessuno dei due blocchi raggiungerebbe la maggioranza assoluta dei 176 seggi: il blocco di destra arriverebbe infatti a 165 seggi, e quello di sinistra, 156. Decisive potrebbero essere le alleanze con i piccoli partiti.
-
00:02
Sanchez: “Il blocco della destra è stato sconfitto”
“La Spagna e tutti i suoi cittadini sono stati molto chiari: il blocco politico dell’involuzione, del ritorno al passato e dell’abrogazione di tutti i nostri passi avanti negli ultimi quattro anni ha fallito”: lo ha detto il premier spagnolo, Pedro Sánchez, parlando ai simpatizzanti di fronte alla sede del suo Partito Socialista a Madrid dopo le elezioni generali. “Il blocco di Partito Popolare e Vox è uscito sconfitto”, ha aggiunto Sánchez, “siamo molti di più noi che vogliamo avanzare”.
-
00:02
Sanchez: “Dimostrato di essere una democrazia forte e pulita”
“Grazie a tutta la Spagna perché abbiamo dimostrato di essere una democrazia forte e pulita”, “abbiamo ottenuto più voti e più seggi rispetto a quattro anni fa”. Lo ha detto il leader socialista Pedro Sanchez parlando fuori dal quartier generale del Psoe, in Calle Ferraz a Madrid, alla folla riunita per festeggiare. Sanchez ha quindi ringraziato “tutti i milioni di elettori che hanno votato per il Psoe”.
-
-
23:57
Indipendentisti catalani: “Non faremo premier Sanchez in cambio di nulla”
Il partito indipendentista catalano di Carles Puigdemont, Junts, ha avvertito il leader socialista Pedro Sanchez che non lo “renderà premier in cambio di nulla”. Lo ha chiarito Míriam Nogueras, portavoce della formazione politica. Al momento, con oltre il 98% delle schede scrutinate, risulta che Junts ha ottenuto 7 seggi, utili al Psoe per cercare di arrivare alla maggioranza assoluta. Anche l’altro partito indipendentista catalano Erc, ha chiarito che porrà delle condizioni per l’investitura di Sanchez.