Ucraina, la diretta – Kiev: “40mila tonnellate di cereali danneggiate dai raid russi”. Mosca inizia un’esercitazione nel mar Baltico con più di 30 navi da guerra
Dopo gli attacchi della nottata sulle aree di Kiev, Odessa e Kherson Kiev ha denunciato la perdita di grano a causa dei raid russi sul Danubio. In un colloquio telefonico fra Erdogan e Putin avvenuto in giornata, il turco ha garantito impegno per far ritornare la Russia nell'accordo sul grano e ha chiesto al Cremlino di non alzare la tensione con Kiev.
Aggiornato: 09:25
I fatti più importanti
-
20:46
Zelensky: “Ue approvi entro il 2023 l’adesione dell’Ucraina”
Alla fine del 2023, il Consiglio europeo dovrebbe approvare la decisione di avviare i negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea, “non c’è alternativa a questo”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante un incontro con i capi delle missioni diplomatiche straniere, come riportato da Ukrinform. Zelensky ha sottolineato che è necessario avviare i negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea entro quest’anno e per questo il Parlamento di Kiev dovrebbe adottare tutti gli atti legislativi che fanno parte del pacchetto per l’avvio dei negoziati. Per il presidente ucraino si tratta di una questione di sicurezza nazionale, poiché l’Unione europea rappresenta una sicurezza economica e istituzionale per l’Ucraina.
-
19:52
Lula: “Il primo passo per la pace è non partecipare alla guerra”.
Il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, ha ribadito la necessità di avviare un processo di pace sulla guerra in Ucraina e ha affermato che per riuscirci “il primo passo è non partecipare alla guerra”. Lo ha dichiarato durante una conferenza stampa a Brasilia con i corrispondenti internazionali durante la quale ha ribadito la posizione del suo governo di non voler sostenere nessun Paese in particolare. Lula si è detto in questo senso “rammaricato” per la posizione di molti paesi dell’Europa, che ha definito come “un continente con una lunga tradizione democratica”. Il presidente brasiliano ha condannato d’altra parte anche “l’invasione russa” e ha ribadito che il Brasile parteciperà al vertice internazionale sui negoziati per il conflitto, che si svolgerà il 5 e 6 agosto in Arabia Saudita.
-
19:51
Zelensky incontra gli ambasciatori dell’Ucraina “Questi sono i sei mesi più importanti”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato gli ambasciatori dell’Ucraina e con loro ha parlato della necessità di Kiev di vittorie “sul campo di battaglia e nelle relazioni internazionali, nella nostra diplomazia”, perché “ogni passo della diplomazia ucraina, ogni giorno degli ambasciatori ucraini deve rafforzare il nostro Paese e dare vittorie all’Ucraina”. Lo ha scritto lo stesso Zelensky su Telegram aggiungendo che “tra un mese inizierà una nuova stagione politica nei Paesi partner” che “dovrebbe essere favorevole all’Ucraina come le precedenti stagioni politiche”. Inoltre, il presidente ucraino ha detto che “questi sono i sei mesi più importanti”, riferendosi alla situazione sul campo.
-
-
18:13
Kiev: “Sono 10.749 civili morti e 15.599 feriti. Sono 499 i bambini uccisi”
L’ufficio del procuratore generale ucraino ha reso noto che i civili morti dall’inizio della guerra su vasta scala sono 10.749 e 15.599 i feriti. Lo riporta Ukrinform. “Di questi, 499 erano bambini e 1.90 bambini sono stati feriti”, ha detto il capo del Dipartimento per la lotta ai crimini commessi nelle condizioni di conflitto armato, Yury Belousov, “siamo consapevoli che queste cifre sono solo la punta dell’iceberg. Quando non ci sarà più l’occupazione dei nostri territori, i numeri aumenteranno di molte volte, forse di dieci volte. Penso che ci saranno decine di migliaia di morti solo a Mariupol”.
-
16:39
Parigi: “Mosca mette a rischio la sicurezza alimentare mondiale”
La Francia “condanna con la più grande fermezza la nuova ondata di raid russi sull’Ucraina, che hanno colpito l’infrastruttura portuale di Izmail, situata sul Danubio” nella notte tra ieri e oggi: è quanto si legge in una nota pubblicata dal ministero degli Esteri della Francia. “Dopo aver rimesso in discussione l’iniziativa per i cereali del Mar Nero, la Russia torna in modo ancora più deliberato a mettere in pericolo la sicurezza alimentare mondiale distruggendo infrastrutture essenziali per l’export di cereali”, sottolinea la diplomazia francese deplorando la distruzione, tra l’altro, di hangar di cereali, magazzini e uffici amministrativi.
“Facendo salire i prezzi dei prodotti agricoli e cercando di impedire ad uno dei suoi principali concorrenti di esportare le proprie produzioni”, Mosca “non fa che ricercare il proprio interesse alle spese delle popolazioni più vulnerabili”, ammoniscono le autorità francese assicurando che Parigi “proseguirà il suo aiuto in materia alimentare ai Paesi più colpiti dall’insicurezza alimentare generata dall’aggressione russa”. Questi raid, sottolinea il Quai d’Orsay, “colpiscono nuovamente infrastrutture civili, in violazione del diritto internazionale umanitario. Come sottolineato dalla ministra degli Esteri, Catherine Colonna, questi atti inaccettabili costituiscono crimini di guerra e non possono restare impuniti”. -
-
16:28
Usa: “Mercenari Wagner non sono una minaccia per la Nato”
I combattenti del gruppo Wagner non rappresentano una minaccia diretta per la Nato e coloro che sono rimasti in Ucraina non hanno alcuna influenza significativa sulle ostilità. È quanto ha riferito l’emittente Voice of America, citando il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti John Kirby. Kirby ha affermato che alcuni combattenti di Wagner si sono trasferiti in Africa nel tentativo di “aumentare l’instabilità” nei Paesi del continente. Altri rimangono in Ucraina e alcuni sono stati schierati in Bielorussia, ha aggiunto. Secondo Kirby, gli Stati Uniti non sono a conoscenza di alcuna minaccia concreta del gruppo Wagner nei confronti della Polonia o di altri alleati, ma Washington sta monitorando attentamente la situazione.
-
15:53
Erdogan a Putin: “Evitare di alzare la tensione con Kiev”. Garantito l’impegno turco sul grano
“Devono essere evitate azioni che possono aumentare le tensioni tra la Russia e l’Ucraina”. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un colloquio telefonico con il leader del Cremlino Vladimir Putin.
Erdogan ha quindi ribadito il ruolo di mediazione che intende svolgere Ankara dicendo che “la Turchia continuerà a impegnarsi intensamente per ripristinare l’accordo sul grano” raggiunto a Istanbul il 22 luglio dello scorso anno e dal quale la Russia si è ritirata. Lo riporta l’ufficio presidenziale turco in una nota. -
15:50
Peskov: “Torneremo nell’accordo sul grano se ci sarà rispetto per le richieste della Russia”
“La Russia è pronta a tornare immediatamente nell’accordo sul grano” se “viene messa in atto la parte che riguarda la Federazione russa”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov puntualizzando che la parte dell’accordo sul grano che riguarda la Russia non è ancora stata soddisfatta. La Russia è uscita dall’accordo che era stato raggiunto il 22 luglio dello scorso anno a Istanbul con la mediazione delle Nazioni Unite e della Turchia. Oltre all’esportazione dei cereali dai porti ucraini, tra cui quello di Odessa, l’accordo prevedeva l’export dei fertilizzanti russi.
-
-
15:45
Colloquio telefonico fra Erdogan e Putin: al centro l’accordo sul grano. Si incontreranno a metà agosto
Il presidente russo Vladimir Putin sta tenendo un colloquio telefonico con il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan. Lo rende noto il Cremlino. La telefonata era stata annunciata nei giorni scorsi con l’obiettivo di concordare una data per l’incontro tra i due a metà agosto. La fine dell’accordo per le esportazioni di grano dall’Ucraina, dopo l’uscita della Russia nelle scorse settimane, non gioverà a nessuno. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante una telefonata con l’omologo russo Vladimir Putin. La Turchia continuerà a mediare con la diplomazia per fare ripartire l’iniziativa, ha aggiunto Erdogan, come riporta la direzione delle comunicazioni del presidente turco. Saranno i Paesi più poveri a soffrire di più per la fine del patto sulle esportazioni di grano dall’Ucraina, ha aggiunto il presidente turco sottolineando che l’iniziativa aveva portato a un calo del 23% dei prezzi dei cereali mentre nelle ultime due settimane, dopo l’uscita di Mosca dall’accordo, i prezzi sono saliti del 15%.